Capitolo 1- Napoli

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"il destino se la ride delle
probabilità"

POV CHIARA
Il viaggio in treno sembrava non finire più, ma fortunatamente siamo arrivati.
Mio papà porta la valigia sua e di mamma, mentre io e mia cugina , poco più dietro di loro, proviamo a fare qualche foto aestetich alla stazione.
<daii Giu, prova a prendermi da questo lato.>
<Chiá te le fai da sola se continui così.>
<ragazze, venite. Non rimanete indietro.> mio papà ci chiama perciò noi ci muoviamo.
I miei genitori hanno deciso di organizzare questa mini vacanza a Napoli per firmare un contratto. Difatti staremo qui solo 4 giorni e, per non lasciarmi da sola in giro per Napoli mentre loro si dovranno occupare del lavoro, hanno chiamato mia cugina Giulia.
Io e lei siamo una cosa sola. Siamo cresciute insieme e molti ci scambiano per sorelle data la nostra impressionante somiglianza. Entrambe siamo abbastanza alte, ma non altissime, nella media diciamo; occhi da cerbiatta e stessa forma del viso. Forse una delle differenze più evidenti che abbiamo sono i capelli, lei mossi e mori, io lisci e castani.
Non posso lamentarmi di nulla per ciò che riguarda la mia famiglia, siamo tutti molto uniti ed inoltre ho sempre vissuto in uno dei quartieri più ricchi di Roma, i Parioli. La mia vita per ora posso dire che è una vita da sogno: amici, scuola, famiglia, soldi... Non mi manca niente e va tutto per il meglio.
***
POV MICCIARELLA
stamattina avrò rubato 5/6 orologi. Sto scherzando con mio fratello, quando vediamo passare due ragazze che addosso avranno lo stipendio medio di un pizzaiolo.
<azz, guarda a quelle due.>
<e che vuoi fa?>
<che dici?>
ci guardiamo e ci capiamo subito.
<facce ij.> dico io, preparando il mio fascino da paraculo.
<fra so due.>
<ao so piccole fratè.>
<però uarde ca borse che tengono.>
<vabbuò, vie.>

POV CHIARA
Dopo esserci sistemate in hotel decidiamo di andare a fare un giro per Napoli. Non andiamo verso il centro o in posti turistici, ma in quartiere vicino l'hotel.
<che caldo amò.>
<andiamo a prende qualcosa da bere Chià.>
<dove però?>
Proprio mentre stavamo parlando sentiamo una voce dietro di noi.
<wewe bellezze, v site perse?> ci giriamo e troviamo due ragazzi. Uno alto, capelli lunghi e ricci, corporatura possente. L'altro invece é magrolino, piccoletto. Entrambi bei ragazzi però.
<come scusa?> chiedo io.
<mio fratello voleva chiedervi se avete bisogno di informazioni.> ci spiega il più alto, parlando italiano, ma mantenendo un marcato accento napoletano.
<stiamo cercando un bar.>
<che dovete prendere?> dice sempre il più alto, mentre il piccoletto si avvicina a me.
<qualcosa da bere. Per rinfrescarci.> spiega mia cugina, mentre io con la coda dell'occhio guardo quell'altro che sta guardando un po' troppo la mia borsa vuitton.
<ci potete aiutare o no?> chiedo io scocciata, portandomi la borsa dall'altra parte.
Vedo il piccoletto fare un passo indietro, per poi tornare subito dov'era prima.
<però prima presentiamoci . duje ragazze accussì belle aro' e' rincontriamo.> continua il piccoletto.
<fratm come si strunz.> scherza l'altro.
<piacere piccrè.> il piccoletto mi prende la mano e me la bacia.
<si assaie bella.>
<parla in italiano.> dico io togliendo la mano.
<quindi sto posto?> continua mia cugina interrompendo l'area di imbarazzo che si era creata.
<dovete andare lì, c'è un bar di classe. perfetto ppe e' chiattille comm voi.> continua il ricciolino facendo l'occhiolino a mia cugina.
<nuje andiamo. Dobbiamo fatica, ci verimm chiattille.> il piccoletto mi si avvicina, mi da un bacio sulla guancia e va via, insieme all'amico.

<ammazza se erano fregni Chià.>
<shh, non urlare Giu!> ci mettiamo entrambe a ridere ripensando a tutta la scena.
Stiamo andando nella direzione indicataci, quando decidiamo di mettere una canzone che ci dia vibes napoletane.
<Giu, dove ho messo le airpods?>
<in tasca amò.>
<non ci stanno.> inizio a preoccuparmi, ma dove possono stare?
Apro la borsa e cerco li dentro, ma mentre sto per richiuderla mi accorgo di una cosa.
<no cazzo!> urlo io.
<che è successo?>
<il mio braccialetto.> inizio quasi a piangere.
<Giù me l'aveva regalato Lorenzo.>
<forse ti è caduto. Calma, andiamolo a cercare.> mia cugina prova a tranquillizzarmi, ma non funziona. Poi di botto mi arriva l'illuminazione.
<sono stati quei due. Sti stronzi!>
<ma che dici Chià.>
<Sono sicura Giulia. Mi ha preso la mano e mi avrà sfilato il braccialetto. Poi le airpods, quando mi ha salutato. Limortacci sua Giu.>
<calma, calma. Ora calmiamoci e pensiamo a cosa fare.>
<controlla se quell'altro non ti ha fottuto niente.>

Così abbiamo psssato il nostro primo giorno a Napoli. Subendo un furto, andando in centrale di polizia e terminando nella camera dell hotel senza più bracciale, airpods e l'anello di Giulia. Bella merda questo viaggio.

ciao raga. Io non sono napoletana, quindi specifico subito che i dialoghi in napoletano saranno sbagliati, lo so. Però ci proverò lo stesso per farvi entrare meglio nella storia e rendere il tutto più simile alla serie. Alcuni fatti saranno inventati. Spero vi piaccia ❤️🌊.

non cambierò || MicciarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora