"Io tipo da Campari, lei da Oliva nel Manhattan."
POV MICCIARELLA
Questa mattina mio fratello non mi parla. Non abbiamo più ripreso l'argomento della Chiattilla neanche a colazione, abbiamo solo salutato Edoardo e fatto gli auguri per il suo matrimonio.Ora siamo in cortile, come sempre, mentre lo salutiamo.
<e statte sempre accuort mi raccomando.> Lo abbraccia Rosa.
<si, stai tranquilla che nisciun tocca Edoardo Conte.> il ragazzo usa sempre un tono sicuro, strafottente... Vorrei diventare come lui in futuro. Il boss, ecco che voglio diventare, uno che conta.
<e salutame a Carmela, chella è santa a vuolerte spusa!>Finiti i saluti Rosa fa per tornare dalle sue amiche, rimaste a giocare al campetto di pallavolo.
<Rosa!> La fermo però io.
Lei si gira e mi rivolge la sua attenzione.
<la Chiattilla t'aggia ritt calcosa de ajere?>
Rosa Ricci si mette a ridere prima di rispondermi.
<m'aggia ritt l'essenziale, Micciarè.>
<e de o colloquio?> sul suo volto compare una faccia confusa.
<famme capì Micciare. Voi duje avete chiavato e tu mo vai a pensa a o colloquio de essa?>
<staje proprio fuori co la capa.> io non le rispondo e lei ridendo leggermente se ne torna dalle altre, senza però aver risolto i miei dubbi.Capisco che l'unico modo per capirci qualcosa è parlarne direttamente con lei.
Così prendo coraggio e vado verso il campetto.
<Chiattì!> la chiamo da fuori la rete. Lei si gira e subito viene da me.
Correndo esce dal campo, provando a darmi subito un bacio a stampo. Ma io mi scanso.
Sul suo volto nasce un'espressione perplessa.
<t'aggia parla.> le dico io, prendendola per mano e portandola vicino ai bagni, dove in questo momento non c'è nessuno che possa ascoltare la nostra conversazione.<chi è o chiattillo de ajere?> dico diretto, provando a mantenere la rabbia che poco a poco cresce dentro di me.
<chi intendi?> dice con tono tranquillo, quasi innocuo.
<nun fa la scema Chiattì. Chello della chiamata.> La vedo esitare un momento prima di rispondere.
<non è nessuno.>
<no, nisciun nun ce credo. Perché l'hai chiamato?>
<l'ha chiamato mia cugina, io non centro niente>.
<si ma voglio sape chi è!> il nervosismo inizia a farsi sentire.
<è un mio amico Micciare, chi vuoi che sia.>
<ah ecco. Da nisciun aora è un amico, nu compagno no?>
<mi spieghi dove vuoi arrivare?>
<scommetto chello che vuoi che ci sei stata nsieme. È nu chiattillo come a te, no?>
<ma la smetti di parlare così. Stai dicendo cosa insensate.>
Le sue risposte schive mi innervosiscono sempre di più. Faccio fatica a trattenermi, sento le unghie che mi si inficcano nelle mani, il sangue quasi raggelare per quanto sto tirando.
<me vuo dicere chi è? Come si chiama?>
<perché a che ti serve?>
<perché lo voglio sape Chiattì. Cucciolo m'aggia detto che avete parlato tanto. Che tuo padre impazzisce pe ess. E io chiattì?
Agg parlato re me ai tuoi?>
Lei abbassa la testa senza rispondere.
<rispondimi chiattì per favore. Dimmi che nun ce sta niente tra 'e voi.> abbasso la voce. Quasi speranzoso nelle sue parole, quasi terrorizzato nell'ipotetica risposta che potrei ricevere.
<si chiama Lorenzo. È un mio vecchio fidanzato. Il braccialetto che mi hai rubato il primo giorno era un suo regalo, me l'aveva fatto dopo una nostra litigata, come per ricominciare. Ma per me è un capitolo chiuso.> Metto le mani in faccia. Com'è possibile?
<perché allora tenevi u regalo suo?>
Lei non risponde.
Non sa cosa rispondere.
<Micciarella.> si avvicina a me, ma io indietreggio.
<nun m'a toccar.>
<Micciare io ti giuro che non c'è niente tra di noi. Non c'è più niente.>
<è per lui ca vuoi turna?> Sento gli occhi pizzicare. Perché mi sta succedendo questo?
<no, non è per lui. Io non so neanche se voglio tornare. Io ora voglio stare con te.>
Abbasso lo sguardo per non doverla guardare. Non riesco a resistere, un misto di emozioni si fa spazio in me. La Chiattilla ha sempre generato in me nuove sensazioni, ma questa non mi piace proprio.
<Pure si litigamo dieci volte al giorno, io nun te lo posso accatta nu braccialett come a chell.>
<non mi importa.>
<si invece. Perché lo vuo nega? Io nun te importo Chiattì.>
<no Micciarella, non è vero.> Continua ad avvicinarsi ed io allontanarmi.
La nostra storia è un continuo cercarsi senza mai trovarsi completamente oppure perdersi subito dopo essersi trovati.
<questi orecchini chi te li ha regalati?> indico le perle che tiene alle orecchie.
<lui...> Un giorno mi aveva detto che non se li toglieva mai perché le ricordavano un momento felice, una persona importante.Sento un qualcosa allo stomaco, come un conato di vomito che mi si blocca in gola.
<perché non te li togli Chiattì? Perché tieni le cose regalate da chello?>
<me li ha regalati anni fa. Eravamo amici, non sono direttamente collegati a lui, te lo giuro.>
La paura di essere in più, di essere solo un passatempo di Napoli, mi tortura.
Io nun merito chest e lei nun mi può trattare accussì. Mio fratello forse aveva ragione. Forse sarà proprio la Chiattilla la prima persona della mia vita che mi tradirà, che tradirà la mia fiducia...
<io nun te voglio cchiù vere Chiattì. Tu te ne devi andare a Roma. Ch'ella è casa tuja, non acca.> Una lacrima scende dai suoi occhi, così veri, così belli.
<no Micciarella, non lo pensi davvero.>
<penso ca chest nun è cchiù o post pe te.> mi fermo a guardarla per qualche minuto.
Guardo le sue labbra, che ieri ho riempito di baci, quanto erano rosse e gonfie,
guardo il suo collo, il colore della pelle così chiara che quasi sembra di porcellana, una pelle su cui il sole riflette, illuminandole tutto il corpo. Quel corpo che mi è appartenuto. Mi soffermo sul suo sguardo. Triste, spento, pentito, un po' arrabbiato e deluso.
Poi me ne vado. Non riuscendo più a guardarla in quegli occhi immensi, rischiando di perdermici dentro.raga capitolo un po' schifoso, mezzo di passaggio. Secondo voi Micciarella si è un po' "arrampicati agli specchi" o ha avuto le sue ragioni per avercela così tanto con Chiara? Secondo me è solo molto insicuro, non abituato ad essere amato ed essere messo al primo posto da qualcuno. Preparatevi per il finale, vi dico solo questo. Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto e cosa ne pensate.
❤️🌊
STAI LEGGENDO
non cambierò || Micciarella
FanficChiara Busci, una ragazza romana di 15 anni andrà in vacanza a Napoli con i suoi genitori e sua cugina. La classica Pariolina, si ritroverá a vivere in un mondo che non le appartiene, almeno all'inizio... All'IPM di Napoli la situazione è difficile...