"il vero problema della comunicazione è che non ascoltiamo per capire, ma per rispondere."
POV CHIARA
Siamo ancora in questa stanza, solo io e Micciarella.
Abbiamo smesso di parlare, ma lui sta ancora sdraiati con le testa sulle mie gambe ed io tocco ancora i suoi capelli.
<Che è successo al colloquio?> è la sua voce a rompere il calmo silenzio che fino a po o fa ci circondava.
<che ti frega.> smetto di accarezzare i suoi capelli.
<nun te volevo fa arrabbia.> dice lui sedendosi e prendendo la mia mano.
<perché ti interessa saperlo?> tolgo bruscamente la mia mano dalla sua.
<Chiattì te si l'unica che nun me da più de lo strunz e cu te penso ca poss parla.>
<che ti interessa del mio colloquio?> ignoro la sua confessione, perché forse hanno ragione le altre, forse è solo un bambino è starà cercando qualche informazione su di me, non lo so...
<Chiattilla vogl solo sape.>
<Non puoi fare così Micciarella. Prima fai il cojone, poi mi stai vicino, poi con i tuoi amici dici che ti servo solo per scopare, poi fai questo e continui a chiedere del mio cazzo di colloquio.> gli urlo io.
Mi alzo dal tavolo e sto per uscire.
<Chiattilla nun fa accusi.> mi ferma lui.
<così come? Ti sto dicendo la verità, mi hai già fregato una volta, non permetterò di fartelo fare ancora.>
Lui ride, mentre io lo guardo senza capire.
<ancora cu sta storia. T'aggia shippato nu braccialett, e airpods... So spiccioli pa te, pa me no.>
<tu credi di conoscermi è.>
<io nun te conosco. Ma chelle ca pe te so strunzate a me m'hanno permesso de accattamme e scarpe.> ha smesso di ridere, ora è serio.
<quelle stronzate erano dei regali. Sai cosa vuol dire affetti personali o no?>
nessuno dei due sta più ragionando su quello che dice. Ci stiamo solo sbattendo in faccia due realtà di due mondi troppo diversi per combaciare.
<no chiattilla, nu sacce ca vuol dicere. No tengo na famiglia come a tuja, nisciun me regala niente. I soldi me li faccio a solo.> Si sente la cattiveria nella sua voce, ma si vede anche la tristezza nei suoi occhi.
<questo non giustifica il tuo essere un ladro. Così ti rovini da solo, guarda dove stai.>
non so neanche io cosa sto dicendo. Sto solo cercando di proteggermi, perché non è solo lui ad avere dei problemi. Non tutto è collegato ai soldi.
<ma che sfaccimm stai ricend!>
<quello che penso Raffaele! Le tue scelte ti hanno portato in questo cazzo di IPM, non scaricare la colpa sugli altri.>
<tu n aggira capito nu cazz. Acca ce sto pecche laggia deciso io. Tu pecche? o mondo de ricchi te aveva stufato?>
<stai zitto.> dico io con le lacrime agli occhi.
Lui si avvicina a me, io non reagisco.
Entrambi abbiamo gli occhi lucidi.
Ci siamo sputati le peggio cose senza un senso logico.
Lui doveva sfogarsi ed anche io.
<Io volevo solo parla cu te, ma si tropp zoccola pure pa me.> detto questo se ne va e rimango solo io dentro questa stanza, che sembra farsi sempre più piccola.POV MICCIARELLA
Sta trunz, ma chi si crede di essere.
Lei che pensa di conoscermi, di darmi consigli, di dirmi che sto buttando la mia vita.
La verità è che lei non sa niente di me, ne di quello che ho passato e che sto passando.
Le farei vivere la vita mia un solo giorno e poi voglio vede come tornerebbe a scusarsi. Poi con le cose che le ho raccontato ieri. Mi sono completamente aperto con lei, le ho detto della mia famiglia: di mia madre, di mio padre che se ne è andato e di mio fratello. Le ho raccontato del mercato e di tutte le botte prese per dei piccoli furti.
Lei ha avuto il coraggio di rinfacciarmelo, per delle cazzo di airpods.Esco incazzato dal capannone e raggiungo gli altri che sono sempre nella stessa panchina.
Mi asciugo con la manica gli occhi, prima di far scendere le lacrime.
<nun ce stavano Edoa.> mi fermo davanti al ragazzo, ma vedo che non si arrabbia.
<lo so. Milos.> allunga la mano e l'amico gli da il pacchetto di sigarette.
Sono confuso e gli altri sembrano accorgersene.
Rosa si mette a ridere e mi mette un braccio intorno alle spalle.
<come è andata con Chiara?> chiede lei ed io non rispondo alla sua domanda.
<pecche l'hai mandato li?>
Edoardo sbuffa prima di rispondere.
<taggia aiutato co a Chiattilla. Avete chiavato?>
<aro sta mo lei?> chiede anche mio fratello guardandomi. Deve aver capito che qualcosa non è andato.
<nun avemo fatto niente. Nun voglio chiu vedere a chella puttana.>
<ao.> Rosa Ricci si allontana da me e mi da uno schiaffo dietro la nuca.
<statte accorto a chello che dici.>
<è a verità. Milos me ne dai una?> Ignoro gli sguardi degli altri e accendo una sigaretta.
Nel mentre Chiara è uscita da quella specie di capanno e Rosa ci saluta e la raggiunge.
Da lontano tutte le ragazze mi guardano male ed io provo ad ignorarle.
Anche lei sembra aver rimandato indietro le lacrime che fino a poco fa stava per tirare fuori.
<che hai combinato Micciare.> dice mio fratello venendomi vicino.
Io tiro su le spalle e continuo a fumare, mettendo da parte le mille voci che sento nella testa.ecco qua il primo litigio. Sono state dette molte cose senza senso logico tra di loro e probabilmente sarete confusi, però era proprio il senso del litigio. I due si sono sfogati con l'altro senza ascoltare effettivamente le parole dette.
Speriamo che risolvano, ma che dite, sono veramente due mondi troppo diversi per stare insieme?
❤️🌊
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non cambierò || Micciarella
FanfictionChiara Busci, una ragazza romana di 15 anni andrà in vacanza a Napoli con i suoi genitori e sua cugina. La classica Pariolina, si ritroverá a vivere in un mondo che non le appartiene, almeno all'inizio... All'IPM di Napoli la situazione è difficile...