" la soluzione è vivere senza pensare e solo così i problemi che ti crei pensando spariscono in un secondo."
POV CHIARA
Dopo essermi data una sistemata Maddalena mi accompagna alla mensa e appena entro Silvia mi viene incontro.
<chiattilla, tutto bene?> e riecco il magone allo stomaco.
Io annuisco e poi vado a prendere da mangiare.
<ti vuoi venire a sedere con noi?>
<si, prendo qualcosa e arrivo.>
<ti aspetto lì.> mi indica un tavolo dove sono già sedute Kubra, Gemma è un'altra ragazza che ancora non conosco.
Prendo un piatto di pasta al sugo e poi le raggiungo.
<mangi solo quello?> chiede sempre Silvia.
<si, non ho molta fame.> rispondo io mantenendo lo sguardo basso verso il piatto.
<comunque piacere, sono Chiara.> mi oreeento alla ragazza seduta davanti a me.
<io sono Rosa, Rosa Ricci.> risponde lei, stringendomi la mano.
<andata male col giudice?> se ne esce Gemma, probabilmente per fare conversazione, ma sbagliando argomento.
<Gemma.> infatti Kubra capisce e le da segno di stare zitta.
<nono, tranquilla. È andata male ragazze, quindi mi dovrete sopportare per un po'.> ci scherzo io, ma il mio umore è bassissimo oggi.Il resto del pranzo lo passo per lo più in silenzio, giocando con la pasta nel piatto.
Quando poi stiamo andando fuori vengo richiamata da Beppe che mi porta dalla direttrice.
<Chiara, entra.>
<salve.>
<siediti pure.>
accanto a lei c'è sempre la bambina.
<cosa è successo Chiara?> chiede lei comprensiva ed io non mi trattengo più.
Scoppio a piangere, senza un apparente motivo. Lei si alza e viene ad abbracciarmi. Per la prima volta in due giorni che sono qua dentro mi sento un minimo al sicuro.
<non voglio piangere.> dico io, mentre resto abbracciata a lei.
<shh, fai bene a sfogarti.>
<voglio tornare a casa mia, non è giusto, non è giusto.> lei continua ad abbracciarmi mentre io mi sfogo, fino a quando non mi calmo.
<Chiara, io in questo momento posso solo aiutarti a stare qui dentro.> io annuisco, alla fine arrabbiarmi o insistere con lei sarebbe inutile.
<questa bambina è fortunata ad averla.> ed è vero.
lei sorride, non risponde.
<te non scappare più, qualsiasi cosa parlaci. Così si risolvono i problemi, non scappando.> e detto questo mi fa uscire dal suo ufficio. Mentre esco incontro una donna entrare, accompagnata dal comandante.
<dovrebbe essere la nuova educatrice.> dice Maddalena, vedendo il mio sguardo curioso.Alla fine mi accompagna in cortile dove stranamente ci sono sia i ragazzi che le ragazze.
<Chiara, vieni a giocare con noi!> Silvia mi chiama, così io vado verso loro.
Vedo che ci sono anche dei ragazzi che ovviamente non conosco.
Li raggiungo e loro si presentano.
Iniziamo a giocare a schiaccia, solo che dopo una partita Kubra e Pino se ne vanno per i fatti loro, Cardio decide di allontanarsi da Gemma che poi lo rincorre, Carmine va via con Mimmo per non so cosa e restiamo solo io e Silvia.
<che ti ha detto la direttrice?>
<niente, che ho avuto una reazione esagerata. La prossima volta vado da lei, parliamo... Ste cose qua>.
<è una donna buona.>
<si, tanto. Poi quella bambina che ha nel suo ufficio, stupenda.>
<intendi Futura?>
<si chiama così?>
<si, è la figlia di Carmine.>
<cooosa?> cioè Carmine è il papà di Futura? Quindi è lui il ragazzo che diceva la direttrice. Ma perché non sta con la mamma? Non vorrei fare domande indiscrete, perciò non insisto, ma alla fine è Silvia stessa a raccontarmi la storia della moglie di Carmine.
Un po' mi fa strano pensare che qui i ragazzi così giovani si sposano e fanno figli, ma fa ancora più strano vederli morire per motivi assurdi.
<poverino.>
<e già, ti giuro era caduto come in un limbo.>
<we chiattì.> Ma questo ci si impegna per interrompere le conversazioni.
<che vuoi?> mi giro scocciata verso di lui. Dai avere capito chi intendo, no?
<la prossima volta che vuoi nasconderti chiamami, che ci nascondiamo in un bel posticino noi due, da soli, senza annoiarci...> mi fa un sorriso pervertito ed io ricambio con uno sguardo schifato.
<torna dai tuoi amichetti Micciarella.>
<mo però devo dare precedenza a un altro amichetto.> sia io che Silvia ci guardiamo esterrefatte. Non lo può aver detto davvero.
<mio dio, vattene.> lo caccio io e lui, continuando con il suo sorrisetto da prendere a schiaffi, se ne va.
<quello nun te vole lascia è.> dice Silvia.
<che palle.>
<alla fine è carino. Rigiratelo bene, fidati di me.>
<dai Silvia non dire cazzate.>
<il mio era un consiglio. Quello te può aiuta a sta qua dentro, alla fine è un bambino, te lo puoi rigirare facilmente.>
<non sono quel tipo di persona.>
<se lo dici te. Dai andiamo da Rosa.>
Così raggiungiamo Rosa Ricci che stava parlando con Edoardo e gli amici suoi ed indovinate un po', c'era pure il caro Micciarella.
<no Silvia, non posso andare, guarda chi c'è.>
La fermo poco prima di arrivare dagli altri.
<e ja Chiattilla, dov è il problema?>
<l'ho appena cacciato Silvia!>
<te devi avere più confident, ora ci pensa Silviuccia tua a te.>
così mi trascina praticamente con lei.
<we Rosa.> le due si salutano e poi ai ragazzi riserva solo un segno della mano, come ricambiano anche loro.
<non mi avevi mandato via te?> eccolo. Guardo Silvia prima di rispondere e lei mi fa segno con il capo.
<infatti non sono venuta per te.>
<ah no?> dice lui mordendosi il labbro.
<Micciarella sappi che il mondo non gira tutto intorno a te.>
<ma te pare di sì.> non lo sopportooo. Come fa ad avere sempre la risposta pronta, come fa!
<basta pazzià uajon, le litigate tra bambini ve le tenete per quando siete da soli. Te chi sei? Da dove vieni?>
<mi chiamo Chiara, sono di Roma.>
<infatti non hai l'accento napoletano.> suppone un altro ragazzo.
<ma dai.> rispondo io un po' scocciata dalla situazione.
<chiattì vedi di risponde bene.> riprende parola il primo.
<ma tu chi sei scusa?> cioè già un tipo che non conosco mi parla in questo modo poi ci si mette pure il bambino vicino a me. A una certa sbrocco.
<Io sono Edoardo Conte. Impara bene il mio nome e stai attenta a come mi parli e quello che fai.>
<okok, penso sia abbastanza. Noi andiamo di la Rosa, quando vuoi raggiungici.> Prende parola Silvia, salvando la situazione piuttosto tragica ed imbarazzante.Oggi doppio capitolo perché probabilmente domani non potrò pubblicare. Spero questo vi piaccia anche se è un po' di passaggio, per capire bene le dinamiche varie. Dai prossimi ci saranno più scene Micciarella-Chiara lo giuro.
Ditemi cosa ve ne pare e se avete consigli ❤️🌊.
STAI LEGGENDO
non cambierò || Micciarella
FanficChiara Busci, una ragazza romana di 15 anni andrà in vacanza a Napoli con i suoi genitori e sua cugina. La classica Pariolina, si ritroverá a vivere in un mondo che non le appartiene, almeno all'inizio... All'IPM di Napoli la situazione è difficile...