"la gelosia è uno dei sentimenti più sinceri, indipendentemente dalla situazione, ti fa capire quanto l'altra persona ci tenga."
POV MICCIARELLA
Vado verso la tenda e la apro, chiudendomela velocemente alle spalle.
<Chiattì.> faccio come un sospiro di sollievo appena posso rivederla, ma tutto cambia quando la vedo abbracciata a chell infame.
<Micciarè.> si gira verso di me e quello abbassa la testa, provando ad asciugarsi le lacrime.
Che bambino.
<lassa sta, stai impegnata a quanto pare.> Guardo male entrambi, aspettandomi una risposta dalla ragazza, senza chiederla esplicitamente.
<lo stavo solo aiutando.> ed eccola, la risposta che arriva.
<stavate accussì Chiattì.> faccio dei gesti per farle capire che stavano attaccati.
<è colpa mia Micciarella, Chiara stava solo provando ad aiutarmi.> ed eccolo che si deve mettere in mezzo.
<ma tu lo vuoi capì ca nun me ne fotte nu cazzo si cerchi de sta attaccato a essa? Si te piace dicelo, ma nun scassacce u cazz!>
<Micciarella!>
<ah, ora lo difendi?>
<è che non hanno senso le tue parole!>
<parla con lui, si fate discorsi più acculturati, a quanto pare non sono al vostro livello.>
<ma vedi che passi alle tue conclusioni!> si alza per venirmi a parlare faccia a faccia.
<song io il problema è!> inizio a gesticolare, alzando la voce.
<il problema è che non ascolti!>
<e allora? Nu sacce ascoltare, nun te piaccio cchiù?> Mi indico in modo teatrale, la istigo.
<sei un bambino quando fai così.>
<Mimmo nun è un bambino cu te, no?> indico il ragazzo che sta seduto dietro di noi e sta ascoltando questa patetica conversazione.
<ma la pianti di metterlo in mezzo!>
<È una cosa che riguarda te, non lui.> mi punta il dito sul petto.
Io non rispondo subito, alzo lo sguardo, guardandola male.
<sai ca ce? Statte co lui ca io tengo ca sta co Giulia.> le do spalle, dirigendomi verso la tenda, ma lei mi prende il braccio.
<non scherza Micciarè.>
<ca re? Te puoi sta sola co chello che te sei vasata e io nun poss andare dalla ragazza ca me vuole chiava?>
Lei fa una risata quasi isterica.
<lei vuole chiavare con te? Ma fammi il piacere!> ma che cazzo sta dicendo.
<pensi ca nun je piaccio alle uajone?> mi avvicino a lei, che al contrario delle mie aspettative, non indietreggia.
<penso che sei tu a volertele scopare tutto, non il contrario.> alza la testa e mi guarda negli occhi per dirmi queste parole.
Ha gli occhi lucidi, ma non le si intravede nemmeno un briciolo di tristezza, mostra solo sicurezza in questo momento.
<te non vorresti chiavare cu me?> la prendo di sprovvista ed ecco che torna per un momento la ragazza schizzinosa.
Esita prima di rispondere, non sa che dire.
<nun parli cchiù mo?> le prendo una ciocca di capelli, mantenendo sempre il contatto visivo.
<non ho più niente da dirti.>
<ma dai> avvicino il mio viso al suo, abbassando il tono di voce.
<ti scandalizzi per così poco?> le guardo le labbra, voglioso di baciargliele.Mi avvicino per unirle, quando entrambi ci giriamo verso il divano e ci ricordiamo della presenza di Mimmo.
<mo meglio ca vado, grazie Chià.> le passa accanto e se ne va.
<Mimmo, aspetta.> Lui non l'ascolta e lei abbassa lo sguardo.
<vuoi sta cu ess?> gli chiedo io, allontanandomi un po' dal suo corpo.
<non è questo.> mi prende la mano.
Nessuno mi ha mai preso la mano, quindi la ritraggo d'istinto.
Lei fa finta di niente e continua il suo discorso.
<È che mi dispiace non essere riuscita ad aiutare qualcuno. Mimmo ha bisogno di me, di qualcuno che gli stia accanto.>
<e nun può chiedere ai compagni sui?>
<non chiederà mai niente a nessuno.> Si va a sedere sul divanetto, dove prima stavano insieme.
Io resto in piedi, davanti a lei.
<vuoi veramente andare da Giulia?> ora si che si sente un poco di tristezza nella sua voce.
<vuole solo chiava.> ne approfitto per mettermi vicino a lei e ricercare quel contatto che abbiamo sprecato.
<e tu?>
<io che?> La sto ascoltando poco e niente, continuo ad alternare lo sguardo dagli occhi alle labbra.
<tu lo faresti con lei?> si avvicina a me.
<si.> dico senza pensarlo. E lei si allontana, ma che palle oh!
<dai, nun fa accussì.> le poggio una mano sulla gamba, avvicinandomi io a lei stavolta.
<così come Micciarè? Non mi fai capì niente.> toglie la mia mano.
<che devi capì?> dico scocciato io.
<le tue intenzioni.> bella domanda Chiattì.
<nun le sacce.> dico sincero io.
<e allora capiscile.> si sta alzando, ma questa volta sono io a fermarla.
<aro vai?> dico forse con tono un po' troppo arrabbiato.
<di la.>
<di la nun possiamo sta insieme.>
<e allora non staremo insieme.> mi sta facendo incazzare, quindi la lascio andare via e rimango su questo divanetto a pensare.
Possibile che con lei deve essere tutto più difficile di una scopata e via?eii raga, in questo capitolo abbiamo visto tutto dal punto di vista di Micciarella, dalla sua "gelosia" ai suoi pensieri sulla sua Chiattilla. Fatemi sapere cosa ne pensate e se il capitolo vi è piaciuto.
❤️🌊
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non cambierò || Micciarella
FanficChiara Busci, una ragazza romana di 15 anni andrà in vacanza a Napoli con i suoi genitori e sua cugina. La classica Pariolina, si ritroverá a vivere in un mondo che non le appartiene, almeno all'inizio... All'IPM di Napoli la situazione è difficile...