"siamo solo turisti nel cuore delle persone."
POV CHIARA
Io, Silvia e Kubra abbiamo usato questo tempo a disposizione chiuse in camera per parlare un po' degli accaduti degli ultimi giorni.
La situazione delicata di Kubra con la madre, Silvia e l'avvocato e la mia notizia del possibile trasferimento.
<anche se ti ho detto quelle cose ieri, non voglio che tu vada via.> mi dice Kubra.
<neanche io chiattilla, però se tu vuoi tornare a Roma noi non ti fermeremo, vero?> guarda l'altra.
<si. Devi decidere te.>
<è che io non so cosa fare ragazze.> spiego sincera.
<non è Micciarella che ti blocca qua, vero?>
<no, non è solo lui. È che ho paura. Tornare a Roma vorrebbe dire tornare un po' alla realtà, ma li sono abituata ad essere la classica ragazza che può avere tutto, non sarebbe lo stesso stare a Roma nell'IPM.>
<questo è un rischio. Però pensa che stando lì avresti dei permessi e tutti i tuoi amici e la tua famiglia vicino a te.>
<ci devo pensare. Comunque a proposito di permessi, dove ti porta il tuo avvocato dopodomani?> cambio discorso io e così iniziamo a parlare di Silvia.
Io e Kubra la prendiamo in giro, ma lei continua ad affermare che i soldi fanno la felicità vera, soprattutto se puoi avere tutto senza che siano i tuoi soldi.
<sono felice che vi stiate divertendo uajone, ma ora tenete che ascì! Forza, susu!>
<subito Liz.> diciamo in coro e di corsa la seguiamo fuori.
Va bene che è bello stare con le tue amiche a parlare, ma è ancora più bello uscire e prendere un po' d'aria!
<ah ragazze, ora lo dirò a Rosa di Roma, ma poi non una parola con nessuno.>
Loro annuiscono.
<neanche a Pino, Kubra.>
<ma daii, ti pare che glielo vado a dire!>
<si.> diciamo insieme io e Silvia e poi scoppiano nuovamente a ridere.
Arriviamo da Rosa che è appena scesa insieme a Maddalena e ci riuniamo, andando nel campetto da pallavolo per fare un po' di passaggi.
***
Nel mentre che palleggiamo arrivano Edoardo, Micciarella e Dobermann, così Rosa gli chiama per unirsi a noi.
Loro accettano e ci ritroviamo tutto insieme a giocare.
<famo schiaccia ja, mi rompo di palleggiare.> dice Edoardo e noi altri accettiamo, anche se io e schiaccia non andiamo proprio d'accordo.
Inizia Silvia. <uno!>
la passa a Kubra, che la passa a Dobermann, che la passa a Edoardo, lui la passa a Micciarella che schiaccia indovinate addosso a chi? A me.
La palla non era troppo forte, ma nonostante il mio tentativo vano di bloccarla, mi prende la mano.
<vabbè dai la prima brucia.>
<ma da quando oh.> risponde proprio lo schiacciatore.
<da sempre.>
<nono, sei stata eliminata, fuori, fuori.> inizia a gesticolare di andarmene, ma ridendo e mantenendo il tono scherzoso.
<no eddai, la prima brucia!>
<Chiattì io sta regola non la conoscevo.> si aggiunge Silvia.
<ecco.> dice Micciarella.
Così sono costretta ad uscire.
Poco dopo però il karma mi ripaga e anche Micciarella viene eliminato.
<aaa, grande Dobermann!> vado dal ragazzo battendogli il cinque.
<no fratè dai sei n infame!> urla il riccio.
Così, dopo un po' che lui riesce ad accettare la sconfitta, esce dal cerchio e si siede vicino a me.Dopo qualche minuto non è stato ancora eliminato nessun altro, ed io e Micciarella siamo ancora seduti vicini.
<vuoi vede loro che giocano o andiamo da un'altra parte?> è lui ad attirare la mia attenzione.
<non dovevamo prendere le distanze? Essere solo amici?> ribatto io, senza guardarlo, e copiando le sue parole.
<parla quella che ieri si è menata per me.> mi ricorda lui ed io arrossisco un po', ma trovo comunque il modo di rispondere.
<appunto, non peggioriamo ulteriormente la situazione.>
<e ja, gli amici possono pure fare una passeggiata insieme.>
<si, una passeggiata in un carcere.> lo guardo sorridendo e anche lui mi fa uno dei suoi magnifici sorrisi.
<e pecche no.> Si alza, tendendomi la mano.
<stupido!> mi alzo da sola, ed inizio a camminare.
<aspettami almeno.> mi raggiunge ed iniziamo a camminare.
<ciao cucciolini!> sentiamo urlare Silvia e ci mettiamo a ridere, senza però girarci.Dopo un po' che camminiamo decidiamo di sederci sulle scalette, un po' nascoste dai nostri altri amici, ma non troppo per restare sotto lo sguardo delle guardie.
<e ora?> chiedo io guardandolo.
<ora parliamo.> dice lui accendendosi una sigaretta.
<posso una?> glielo chiedo, provando a prendergliela, ma lui me l'allontana.
<no, nun te fa bene il fumo.> mi dice e poi continua a fumare.
<Micciarella che dice che il fumo fa male. Questa me la segno.> lo prendo in giro roteando gli occhi al cielo.
<lo faccio per te, gli amici fanno questo.>
<si, gli amici si comportano proprio come noi.> mi lascio sfuggire io con un tono quasi scocciato.
<che hai detto?>
<niente, lascia perde.> mi guardo davanti, beandomi dell'odore di fumo che dalla sigaretta di Micciarella arriva a me.
<che te sei offesa?> ma no, forse ci sono rimasta un po' male, ma soprattutto voglio vedere la sua reazione.
<che dici?> il mio intento è baciarlo, so che non sarebbe il caso, ma ho bisogno di risentire le sue labbra sulle mie.
<è per il tuo bene della sigaretta.>
<mh.> annuisco poco convinta.
<me vuo guarda?> non lo guardo.
<Chiattì, nun me piace parla co la gente ca nun me guarda.>
<Giulia ti guarda?> ora si che mi giro verso di lui, e lo vedo mettersi le mani in faccia.
<oddio co sta Giulia. Che ci azzecca mo essa?>
<c'entra sempre.>
<e allora qua quella ossessionata sei te, scusa>. risponde ridendo. Si Micciarella, da te.
<mi stai dando della pazza?>
<oh no, la pazza è Viola.> non riesco a rimanere seria e scoppio a ridere.
<me piaci quando ridi.> io arrossisco un po'
<e anche quando arrossisci.>
<perché mi fai così Micciare?>
<che?> sembra veramente non capire.
Io prendo un respiro e poi rispondo.
<così.> ci indico.
<se hai detto di non poter stare insieme, perché mi rendi tutto così difficile?> vorrei allontanarmi da lui, veramente, ma non ce la faccio, è più forte di me.
<chest è u carattere mio. Scherzo, me piace istiga, nun ce poss fa niente.>
Non rispondo, non saprei cosa dire.
<perché hai messo in mezzo Crazy?> chiede di punto in bianco ed io decido di essere onesta.
<perché voglio capire se te andresti con lei invece che con me.>
<lei vuole solo scopare.>
<te no?>
<no.> butta la sigaretta ormai finita a terra e la schiaccia con il piede.
<vorrei chiavare Chiattì, ma Edoardo aveva ragione. Le chiattille ti fottono la testa.> io non capisco la sua affermazione ed aspetto un ulteriore spiegazione che non tarda ad arrivare.
<te tengo acca, nella mia capa, giorno e notte, ma nun può essere Chiattì, o capisci?> si indica la testa e mi guarda dritto negli occhi.
Quegli occhi così scuri e veri.
<perché no?>
<guardati e guardami.>
<che c'è di male?>
<che siamo diversi e non voglio che tu cambi per me o io per te. Nun possiamo cambiare.>
<Io non cambierò Micciarella, te l'ho già detto. Nessuno di noi cambierà.>
Dato che non arriva nessuna risposta da parte sua, decido che è il momento di sganciare la bomba.
Così prendo la sua mano e subito dico.
<forse mi trasferiscono a Roma.> lui stringe la mia mano e mi guarda incredulo.
Io non riesco a sorreggere il suo sguardo, e lo abbasso.
Poi lui si alza e se ne va, lasciandomi li, senza dirmi una parola.eii raga, ecco la reazione di Micciarella alla notizia di Chiara. Cosa ne pensate, vi aspettavate una reazione più esagerata o più o meno così? Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e se vi piace.
❤️🌊
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non cambierò || Micciarella
FanfictionChiara Busci, una ragazza romana di 15 anni andrà in vacanza a Napoli con i suoi genitori e sua cugina. La classica Pariolina, si ritroverá a vivere in un mondo che non le appartiene, almeno all'inizio... All'IPM di Napoli la situazione è difficile...