"le cose belle iniziano sempre con un po' di paura"
POV CHIARA
<Ti tireremo fuori Chiara, promesso.>
<mamma non ci voglio andare. Non ho fatto niente.>
<lo so tesoro, lo so.>
<papà...>
Siamo fuori dalla centrale di polizia, mi stanno portando al carcere minorile di napoli, domani dovrò sentire cosa ha da dire il giudice ed ora mi ritrovo a salutare i miei genitori.
È una scena orribile, sono triste, mi sento vuota. Davanti a me, mia mamma è disperata, piange come non mai. Papà è indifferente, non mi parla, non mi guarda. Mi ignora da ieri mattina. Giulia invece non fa niente. Ha uno sguardo vuoto, ma non riesce a guardarmi. Prova a dirmi qualcosa, a darmi forza. Ma si vede che si sente in colpa. Non riesce a sostenere il mio sguardo, lo abbassa sempre. Tiene la mano a mia mamma. Si danno forza a vicenda. Ed io sono qui. Mentre salgo nell'auto, senza alcun potere. Non posso fare niente, se non seguire gli ordini della polizia.durante il viaggio per entrare nell'IPM ho pensato molto alla situazione. Sono arrivata alla conclusione che senza aver fatto niente non devo aver paura di niente. La giustizia farà il suo dovere, il giudice capirà la verità ed io potrò tornarmene a Roma, senza mettere mai più piede a Napoli. Poi però penso a Francesco. E se mi avesse incastrato lui? magari sapeva dell'arrivo delle guardie. Ma perché? Perché aveva scelto me? Di una cosa però sono sicura, io farò il suo nome in tribunale e nessuno me lo potrà impedire.
<benvenuta chiattilla> Soprappensiero non mi ero neanche accorta dell'arrivo all'IPM.
Il cuore inizia a battere sempre più forte ed inizio a tremare. Ma chi voglio prendere in giro? Ho una paura assurda.
<piccrè esci.>
esco dalla macchina e mi guardò intorno. Ho il sole negli occhi, perciò mi metto una mano davanti per pararmi ed inizio a vedere bene l'ambiente. Fortunatamente ieri mia madre mi ha portato un cambio ed ora non indosso più il vestito brillantinato di ieri. Ma nonostante questo continuo a sentirmi a disagio, sotto lo sguardo di tutti.
<io sono Liz.>
<io Maddalena.>
Si presentano a me due donne, che deduco essere le educatrici. Difatti poi loro mi spiegano di cosa si occupano all'interno del carcere minorile e ho la mia conferma.
<Maddalena, ci pensi te?>
<sisi, vai tranquilla.> così una va via e con me rimane Maddalena.
Passiamo davanti ad un campetto di calcio, mentre l'educatrice mi sta spiegando un po' di regole. Però sentiamo una voce che a me sembra famigliare e ci giriamo.
<wewe chiattilla!> non ci posso credere, è quel ragazzino. Si avvicina a me e ci ritroviamo faccia a faccia.
<che c'è, ti mancavo?> mi dice con il suo sorriso beffardo.
<mi mancavano le cose che mi hai fottuto.> mantengo io il tono duro.
<azz, tiri fuori gli artigli chiattì?> Lui mi squadra e noto che mantiene un po' troppo lo sguardo in basso. Così abbasso pure io e capisco.
<ma sei un maiale!> mi allontano da lui, dandogli le spalle e continuando a seguire Maddalena.
<sei tu che le tieni tropp belle!> lo sento rispondermi e ridere.
Ci mancava solo sto deficiente che non sa tenere lo sguardo apposto.POV MICCIARELLA
Stavo giocando a calcio con gli altri ragazzi, quando vediamo entrare una volante. Alcuni, tra cui me, fermano il gioco e altri continuano. Vedo scendere dalla macchina una ragazza che mi pare troppo famigliare. Mi avvicino alla rete, per metterla più a fuoco e non posso credere ai miei occhi.
<fratè, è la chiattilla!> dico a mio fratello che non gliene può fregare di meno. Chissà cosa avrà fatto per finire qua dentro. Non perdo tempo ed esco dal campetto per andare verso di lei.
Non sembra avermi notato. Oppure mi sta ignorando. Si di sicuro mi sta ignorando, cioè, come fai a non notare così tanta bellezza.
<wewe, chiattilla!> decido di chiamarla e finalmente mi degna di un suo sguardo. Appena si gira posso ammirarla in tutta la sua bellezza, anche se indossa un abbigliamento del tutto diverso dal primo giorno. Porta una tuta grigia ed una maglietta corta, nera e molto scollata.
Non le resisto e mi avvicino, sentendo nuovamente il suo profumo che ahimè mi è rimasto impresso dalla prima volta.
La stuzzico, sembra incazzata, ma riuscirò a metterla in imbarazzo.
Però i miei piani non vanno come desiderato, infatti questa volta mi risponde. Trova la risposta giusta e sembra sicura di se.
Visto che le battutine non sono servite, passo ai fatti. Passo agli sguardi. Così abbasso lo sguardo, volendola squadrare, però mi blocco a vedere l'evidente scollatura della magliettina. Da vicino sono ancora più belle.
<ma sei un maiale!> ecco, se ne è accorta.
Si gira subito e devo dire che anche il lato b, mica male.
<sei te che le tieni tropp belle!> non mi risponde, ma capisco di essere riuscito nel mio intento di metterla in imbarazzo.
Me ne vado soddisfatto, sfoggiando il mio sorriso, dagli altri.
<e bravo Micciarella. Hai trovato la tua prossima preda.> mi prende in giro Dobermann.
<ce so fa.>
<continua a pazzià Micciarè.> dice Edoardo indicandomi il campo, sorridendo, con la sigaretta in mano.
Però devo ammetterlo, sta chiattilla è proprio bella.Ciao raga, spero vi piaccia anche questo capitolo. Ne pubblicherò uno al giorno, massimo due, se lo studio me lo permette. Ah poi tempo fa avevo iniziato a scrivere una fanfiction su Mattia di Amici, solo che per qualche problema non l'ho potuta continuare e l'ho cancellata. Scusate.
❤️🌊
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non cambierò || Micciarella
FanfictionChiara Busci, una ragazza romana di 15 anni andrà in vacanza a Napoli con i suoi genitori e sua cugina. La classica Pariolina, si ritroverá a vivere in un mondo che non le appartiene, almeno all'inizio... All'IPM di Napoli la situazione è difficile...