Capitolo 15

7.3K 296 106
                                    

"Gli ho sempre dichiarato guerra con la stessa intensità con cui avrei voluto farci l'amore ovunque."
(Dev.)
~~~

Hunter
Osservo apaticamente l'ammasso di cianfrusaglie sparpagliate sul tavolino di cristallo che mi sta di fronte: varie riviste, una montagna di fogli volanti, una scatola di fazzoletti pronti ad asciugare le lacrime dei più deboli, un posacenere colmo di mozziconi di sigaretta abbandonati a loro stessi.

"Com'è andata questa settimana Hunter?"

Oggi è sabato e, come ogni sabato, mi ritrovo con il culo incollato su questa sudicia poltrona in pelle costretto ad ascoltare questa solita stupida domanda.

La mia psicologa, la dottoressa Kristen Robinson, mi fissa pazientemente in attesa di una risposta di senso compiuto che non sia l'ennesimo borbottio.

Questa donna aspetta che io risponda alla sua domanda con qualcosa di sensato da circa tre anni, dunque da quando sono in cura con lei.

Purtroppo però anche oggi si ritroverà la solita risposta: un'altra stronzata.

"Come la precedente." Rispondo aspirando una generosa boccata di fumo dalla sigaretta che pende inerme dalle mie dita.

Kristen era la migliore amica di mia madre.
Se ho accettato di sedermi in questo studio impolverato ogni sabato mattina e ascoltare gli sproloqui di questa psicologa che cerca di sviscerare i miei traumi mentali è solo per onorare la memoria di mia madre.

La sola vista della dottoressa mi riporta al passato, ad un tempo in cui mia mamma era qui, viva e luminosa, e la sentivo ridacchiare con Kristen in salotto.

In realtà a volte mi convinco di non sapere perché mi ritrovo qui, su questa scomodissima seduta.

Ma ciò che cerco di dire alla mia testa è ben diverso da quello che è vero.

Forse, nel fondo di questo mio petto avvelenato, so bene che se mi lasciassi andare, se aprissi veramente il mio cervello e lasciassi fluire nell'aria i miei pensieri finirei per essere inghiottito dalla mia stessa oscurità e finalmente risponderei alla domanda della dottoressa in maniera diversa.

"Hunter..." Il tono di Kristen è dolce, quasi compassionevole e odio ravvisare una nota di pietà nei miei confronti nella sua voce.
"Quando la smetterai di mentire? Perché non stai prendendo in giro me in questo momento, ma stai prendendo in giro te stesso e basta."
Parla guardandomi dritto negli occhi, inchiodandomi con una verità che non sento mia.
Che non voglio sentire mia.

Ho tutto sotto controllo. Conto fino a dieci. Riesco ancora a respirare.

"Non sto indossando alcuna maschera Kristen." Rispondo concentrandomi sul piccolo alone di sporco che imbratta il vetro della finestra.

"Ne indossi innumerevoli invece. Ogni settimana sembri sfoggiarne una diversa." Ribatte sistemandosi gli occhiali sul ponte del naso.

Serro la mascella e provo a rispondere alla sua affermazione, ma che io sia maledetto non ci riesco.

"Hai conosciuto qualcuno di nuovo questa settimana? Ti sei impegnato a creare nuovi legami come ti ho suggerito l'ultima volta?" Mi sprona con l'ennesimo interrogativo, agguatando tra le mani la sua fedele matita.

"Beh..." Esordisco apaticamente osservandola avvicinare la punta sul taccuino.
"Mercoledì mi sono sbronzato con Trevor e ho passato il giovedì sera con Lily." Racconto distrattamente passandomi il polpastrello sul mento con un movimento ritmico.

Sento la dottoressa lasciarsi andare ad un sospiro affranto, un suono denso di dispiacere e rimprovero al tempo stesso.

Sono senza speranza anche per gli strizza cervelli.

𝗟𝗢𝗡𝗧𝗔𝗡𝗢 𝗗𝗔 𝗧𝗘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora