"Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado." (Publio Ovidio Nasone)
~~~Grace
Chiudo gli occhi solo per un misero istante e inspiro a pieni polmoni l'aria impregnata dall'odore di pioggia.In lontananza riesco già a percepire il rimbombo dei tuoni e, se aguzzassi la vista, sono sicura che sarei in grado di scorgere il bagliore dei fulmini trafiggere fieramente le nuvole.
Rivolgo uno sguardo riconoscente al cielo plumbeo: è un ammasso di nubi minacciose, pronte a far esplodere la loro furia su di noi.
Non potrei chiedere di meglio per il mio primo giorno di college.
Le mie labbra si schiudono in un enorme sorriso nel rievocare tutta la serie di eventi che mi ha condotta fin qui: le ore trascorse china sui libri, gli enormi sforzi per riuscire a conseguire la borsa di studio, le urla di gioia dei miei genitori nel leggere la mia lettera di ammissione.
Ogni secondo, ogni ora di ogni giorno ha portato a questo unico momento.
Perciò eccomi qui, pronta a fare il mio ingresso al St Anne's college di Oxford.
Frugo all'interno della mia borsa consunta per pescare la macchina fotografica e non posso impedire a un fremito di eccitazione di guizzare con potenza nelle mie vene nel momento in cui la agguanto con mani tremanti.
Sollevo la macchina e, con l'occhio sull'obiettivo, inquadro l'entrata del college mettendo a fuoco l'enorme pino che fiancheggia il portone di ingresso.
Il familiare clic che segue lo scatto sembra riecheggiare con potenza contro ogni fibra del mio corpo.
Ho sempre creduto che la fotografia avesse un enorme potere: come si può non amare qualcosa che permette di cristallizzare i momenti?
Qualcosa che ti permette di catturarli e farli tuoi per sempre?
È questo il grande fascino delle foto: ti restituiscono per qualche istante gli attimi custoditi in un tempo passato, ti fanno annusare i ricordi, te li fanno riassaporare sulla punta della lingua, il tutto mentre il presente continua a scorrere inesorabile sulle tue spalle.Scattare una foto per me è come catturare una lucciola.
La loro è una luce così eterea e affascinante da indurti a volerle acchiappare, chiudere in un barattolo per farle tue, solo per il gusto di poterle osservare quando ne hai voglia.
Solo che prima o poi arriva quel momento in cui dovrai lasciarle andare, liberarle leggere nell'aria, e la magica si stronca di colpo.
Con le fotografie è diverso: i ricordi catturati rimangono con te fino alla fine dei tempi, lì sulla carta, così da poter tornare a smarrirti nel loro eterno eco ogni qualvolta ne avverti il bisogno.
Compiuta la mia opera, ripongo la Canon al suo posto e porto la mano alla cinghia della mia tracolla fucsia, stringendola convulsamente nel palmo.
Un buffo tentativo per placare l'ansia che serpeggia minacciosa contro la bocca del mio stomaco.
Estraggo il telefono dalla tasca dei jeans e rileggo per l'ultima volta il messaggio inviatomi da mia madre questa mattina.
Da Mamma: Andrà tutto bene. Papà e io siamo fieri di te.
Sorrido goffamente davanti lo schermo: un familiare senso di calore mi scalda dolcemente il petto ed è come un balsamo per l'inquietudine che striscia sulla mia pelle baciata dal freddo.
Gettando una rapida occhiata all'orario, decido che è arrivato il momento di varcare l'ingresso perché altrimenti battezzerò il mio primo giorno con un clamoroso ritardo.
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𝗟𝗢𝗡𝗧𝗔𝗡𝗢 𝗗𝗔 𝗧𝗘
Romance"Hai appena dato inizio a un gioco molto interessante, sai? Peccato che tu non abbia la minima idea di quanto io sia fottutamente bravo a giocare." Rampollo di una delle famiglie più influenti di Londra, proprietario del prestigioso Sunflower Hotel...