Capitolo 36

7K 319 111
                                    

SPAZIO AUTRICE⚠️
Sarò breve, giuro!
Innanzitutto 900.000 volte GRAZIE!
"Tu sei l'inaspettato" ha raggiunto l'enorme traguardo di 900.000 letture ed è solo grazie a voi.💜 Vi voglio bene.
In secondo luogo, vi avviso che ci stiamo avvicinando al finale di LDT perciò i prossimi capitoli saranno molto lunghi e mooolto intensi.👀
Volete sapere come andrà a finire la storia di Grace e Hunter? Beh, non vi resta che leggere!
Un abbraccio.
Meri

Prima di iniziare, vi ricordo i miei profili social.
tiktok: merimstories
instagram: merimavstories   (⬅️per tutte le news)

Buona lettura e grazie per il supporto.🫶🏻🌻
Vi aspetto nei commenti per sapere i vostri pareri sul capitolo.🤪
~~~

"Non potevano essere più diversi: due creature della notte ingabbiate nel loro buio di incubi e stelle.
Si sbranavano solo guardandosi quei due.
Si sbranavano d'odio e passione."
(MeriMav)
~~~

Grace
Quando i miei occhi si schiudono di nuovo, e io riemergo dall'abisso di buio e panico nel quale sono stata gettata, non so bene quanto tempo sia trascorso.

Mi basta rivolgere un debole sguardo alla stanza spoglia e poi alla figura di James che sovrasta il mio corpo inerme per comprendere che l'incubo che si è plasmato nella mia mente è reale, vivido, tragicamente nitido.

Sono ancora bloccata qui.

"James..." Farfuglio debolmente mentre la mia testa continua a girare, tanto che non riesco neppure a sollevare il capo dal pavimento.
"Lasciami andare, ti prego."
Lo imploro, lo imploro pateticamente.
Ma la mia voce suona ormai lontana, si eclissa nel buio e tutto ciò che rimane sono le lacrime.

Cristalli di disperazione grondano dai miei occhi, mi scavano le guance e bagnano il viso.
Piangere...forse non mi resta che piangere.

"Zitta." Mi minaccia furioso, agguantando il mio polso nella stretta delle sue mani. "Non una parola di più." Continua a parlare per poi iniziare a trascinare il mio debole corpo verso il centro della stanza.

In direzione del letto.

"No!" Sbraito sgomenta. "No! Lasciami, cazzo!" Provo a dimenarmi, inizio a pregare i miei muscoli di collaborare, di attivarsi e permettermi di non soccombere a questo spietato assalto.

Ma James ormai non mi ascolta più.

Scalcio, piango, urlo straziata.
Forse se smettessi di respirare sarebbe più semplice, se imponessi al mio cuore di fermarsi, di arrestare ogni battito, potrei sopportare il peso della condanna che si consumerà qui dentro.

Poi però accade qualcosa.
E le tenebre si squarciano.

Il boato di un tuono.
Un potente, bellissimo tuono.

"Grace!"

Lo sento urlare il mio nome, lo sento chiamarmi a gran voce e quasi posso avvertire la corsa del suo cuore che scalpita disperato, pompando sangue con furia da dentro il suo petto.
Quel suo petto così sicuro, solido, sul quale solo qualche notte fa ho adagiato il mio viso arrossato e che adesso è inevitabilmente un po' anche il mio.

𝗟𝗢𝗡𝗧𝗔𝗡𝗢 𝗗𝗔 𝗧𝗘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora