Oh sì... ci sarò
Oh yeah... I'll be there- Hai bisogno di aiuto?-.
Il bambino si voltò, facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli argentati; davanti a lui c'era un altro bambino, più o meno della sua età, con dei capelli mori che sembravano davvero morbidi ed un sorriso in volto.
- No- rispose secco il bambino; non gli piaceva particolarmente parlare con le persone, preferiva starsene da solo.
- Davvero? A me sembri in difficoltà- commentó il moro.
L'altro riportó lo sguardo su ciò che aveva in mano: era il modellino di un poliziotto che stava cercando di montare da un'ora ormai.
Si era rifugiato in quell'angolo del parco perchè di solito non ci andava mai nessuno, e anche perché non voleva fare vedere a tutti quanto poco fosse bravo con i lavoretti manuali.
Però, quel bambino non pareva intenzionato a lasciare perdere.
- Sta per arrivare un mio amico ad aiutarmi- mormorò allora, evitando di specificare che quello che stava per arrivare era il suo unico amico.
- Capisco... Posso rimanere a farti compagnia? Non disturberò ti giuro!- esclamò il moro.
L'argentato lo osservò: quel bambino aveva un sorriso davvero luminoso... E quasi contagioso; ma lui non era uno che sorrideva spesso.
- Solo se non disturbi- mormoró.
- Evviva!- esclamò il moro, sedendosi di fianco a lui.
Il bambino dai capelli lunghi evitò di dirgli che era troppo vicino; preferiva non iniziare una nuova conversazione.
Provò a tornare a concentrarsi sul modellino che aveva in mano; iniziò però ad irritarsi nel sentire lo sguardo del bambino continuare a passare da lui al modellino.
Si voltò, pronto a dirgliene quattro, ma si bloccò nel vedere quanto l'espressione del moro sembrasse luminosa.
- Ti piacciono i poliziotti?- si ritrovó a chiedergli; gli occhi del moro si illuminarono ancora di più, palesando la sua felicità nell'essere stato interpellato.
- Mi piace rendere felici le persone! Voglio portare la felicità in questo mondo! E se i poliziotti arrestano le persone cattive... Non possono essere cattivi, giusto?- sorrise il moro.
L'altro bambino lo fissò, non riuscendo a non rimanere ammaliato da quanto quelle parole risultassero spontanee e genuine.
Quel ragazzo sembrava poter illuminare il mondo con un semplice sorriso; invece, al bambino argentato a malapena piaceva sorridere...
- E a te?- chiese il moro, non volendo lasciarsi sfuggire l'occasione di una conversazione.
- Anche io... Vorrei rendere felici le persone- mormorò.
Come poteva lo sguardo del moro illuminarsi sempre di più? Non aveva già raggiunto il massimo?
- Allora... Che ne dici di iniziare da me?- chiese.
- Non ti sembra di essere un po' sfacciato?- borbottó l'argentato, facendo ridere l'alto.
- Io sono una persona no?- commentò il moro.
L'argentato alzò gli occhi al cielo.
- Come vorresti che ti rendessi felice?- chiese.
- Permettendomi di aiutarti-.
Il bambino aggrottò la fronte.
- Cosa intendi?- chiese.
- Lascia che ti aiuti a montarlo- il moro indicó il modellino con un dito - così, io sarò felice per averti aiutato, e tu sarai felice perché avrai il tuo modellino. Ti prometto che non dirò a nessuno che ti sei fatto aiutare! Anche perché non penso verrò di nuovo qui-.
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YUKIMOMO-NO DOUBT
Fanfiction- Qual'è il tuo piano? Perché ci hai salvati?-. - Perché voglio che tu sia felice-. Cosa succederebbe se il bambino che ha sempre creduto nella bontà degli altri, diventasse improvvisamente uno dei più grandi criminali del Giappone? Cosa succederebb...