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Un tonfo e la scrivania che trema, mi fanno risvegliare dall'abbiocco appena preso.
"Adèl ma sei impazzita per caso?" alzo la voce.
"No tu sei impazzita, da quant'è che non dormi decentemente?" mi rimprovera.

Ebbene sì, mi sono appisolata a lavoro, nella pausa pranzo.
Dedico tutto il mio tempo al lavoro che amo.
La sera torno a casa tardi e non faccio in tempo a mangiare che sprofondo nelle braccia di Morfeo, non riuscendo mai a recuperare qualche ora di sonno in più.

"Camille non puoi andare avanti così, lo sai vero?"
Abbasso lo sguardo.
"Allora come devo fare? Sono piena di pazienti fino al collo, e non posso permettermi di trascurarne neanche uno"
"Potresti passarne qualcuno a Gabriel, come ti aveva chiesto"
Okay, è impazzita seriamente.

"Come potrebbe mai avere i miei pazienti?Si occupa d'altro"
"Ricordi che è il figlio della dirigente?"
Sbuffo.
"Io sono la fisioterapista, io mi imbatto ogni giorno in disabilità motorie, psicomotorie e ti dirò di più... anche cognitive.
Non lascerò nessuno nelle sue mani" batto l'indice sulla scrivania, con fare autoritario.
"Okay calma stavo solo cercando di aiutarti" sorride
"Lo so, ma quando sento il suo nome divento una iena"
"Ho visto non ti preoccupare" ridacchiamo.
"Comunque ero venuta per dirti che è appena arrivata Pauline"
"Perfetto, puoi farla accomodare"
Sta per uscire.
"Ah Adèl quasi dimenticavo... sei la mia segretaria preferita" ammetto con un sorriso stampato in faccia.
"Leccaculo" ride prima di chiudere la porta dietro di se.

[...]

"E così senti qualche fastidio?" le chiedo roteandole delicatamente il piede.
"No" sorride contenta.
"Bene, allora proviamo ad appoggiarlo in terra senza metterci peso"
Mi afferra il braccio per alzarsi meglio dal lettino.
Appoggia il piede con troppa forza e fa una smorfia di dolore.
"Te l'avevo detto!" la faccio ridacchiare.
"Lo so, ma mi è venuto d'istinto"
"È normalissimo tranquilla" sorrido dolcemente.

Da quando ho iniziato a lavorare dopo l'università, ho capito l'importanza di un sorriso, per quanto per molti sia banale per me non lo è.
Ho notato negli anni quanto questo, possa alleviare lo stress dell'atleta, e vi posso garantire che ne hanno molto in circolo, ma come biasimarli?
Dedicano tutta la vita allo sport, e quando tutti gli sforzi fatti per raggiungere grandiosi obbiettivi, potrebbero essere spazzati via da un infortunio, si sentono crollare il mondo addosso.

"Quando potrò tornare a correre?" percepisco molta speranza in questa domanda.
"Tra un mese potrai già tornare ad allenarti, certo non subito come prima, però farò in modo che sia così"
Pauline è un'atleta di fama internazionale, come la maggior parte dei miei pazienti, e la fortuna di lavorare nel miglior centro medico sportivo del paese è proprio questa,
conoscere atleti che fanno e hanno fatto la storia dell'intera Francia.

"Allora è vero quello che dicono" si rimette la tuta.
"Cosa?" mi igienizzo per l'ennesima volta le mani.
"Che sei la migliore di tutta Parigi"

Ed è proprio in momenti come questo che quasi mi emoziono, perché ogni sforzo, ogni sacrificio che ho fatto finora sta dando i suoi frutti.

Spero vi piaccia! <3
E scusatemi se non ho risposto ai commenti di Ici C'est Paris, ma ho problemi con l'e-mail :(

OUI MONSIEUR Kylian MbappéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora