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La partita è finita 3-1, e tristemente siamo tornati a casa.
Il Signor Mbappè ce ne ha fatti 3 e a malincuore devo ammettere che fossero dei bei gol.

Sono appena entrata in camera, stanca dalla serata, quando sento il suono del campanello.
Chi diavolo è a quest'ora?
"C-Camille è per te!" mi chiama mia madre, a dir poco sconvolta.
Mi precipito al piano di sotto preoccupata, dato il suo tono di voce.
Arrivo all'ingresso e vedo i miei paralizzati alla porta.
"Beh, chi è?" chiedo, non vedendo nessuno.
Mio padre si volta indicando qualcuno alle sue spalle.
Fanno qualche passo indietro e finalmente vedo chi mi stesse cercando.

"Kylian..." sussurro, rimanendo immobile proprio come i due.
Lui mi sorride, mostrano quei denti perfettamente bianchi.
"Accomodati" gli fa spazio mia madre.
"Grazie mille signora"
E prima che loro possano dire qualcosa intervengo.
"Vieni, andiamo di sopra" prendo coraggio.
Lui mi segue fino in camera.

"Che ci fai qui?" incrocio le braccia al petto, mentre lui osserva la mia stanza.
"Mi voglio scusare" ammette.
"Di cosa?"
"Lo sai di cosa Camille" borbotta.
Rimango in silenzio e lui si siede sul letto.

"Mi dispiace che tu ci sia rimasta male, anche se non esattamente per cosa" confessa.
Sento il sangue ribollirmi nelle vene.
"PER COS- per cosa?" abbasso subito la voce.
"Ma pensi ti potermi prendere per il culo così eh?" gli vado faccia a faccia.
"Mi hai illusa Kylian, ecco perché 'ci sono rimasta male' come dici te" confesso.
"Io non ti ho illusa" scandisce bene la frase.
"Lo hai fatto eccome e vuoi sapere quando?"
Annuisce, che faccia tosta.

"Mi hai baciata ben due volte, mi hai fatto giurare che volessi solo te, mi hai invitato a cena fuori, per poi fare cosa? Ammettere che non sei andato avanti dal tuo primo amore"
"Io non l'ho ammesso"
"Sì invece, non direttamente, ma l'hai fatto e lo sa tutta Parigi, non solo io"
"Vieni a dirmi che il vostro amore ormai sia appassito, però quando ti ho detto 'no' quella sera, tu che hai fatto?
L'hai portata a cena fuori, ed eri pure felice e contento" mi sfogo, finalmente.

"Ci sono uscito perché stavo di merda e mi sentivo solo" ammette.
"Se è così, allora sei come tutti gli altri, che quando vi sentite abbandonati, preferite tornare indietro anziché andare avanti"
"E signor Mbappè... la minestra riscaldata, non è mai buona" ammetto infine.

"Lo so bene, fidati" mi prende per i fianchi.
"No, a quanto pare no"
Prova a baciarmi ma mi scanso.
"Vattene, per favore..."
Sento di star per scoppiare a piangere da un momento all'altro.
"No, ti prego" sussurra.
Apro la porta di camera mia.
Sto soffrendo come un cane, ma lo devo fare sia per il mio bene, che per il suo.

"Prima di iniziare una nuova storia, devi chiudere quella vecchia"
Qualche lacrima ha iniziato a solcarmi il viso.
Lui si alza e prima di andarsene mi bacia la fronte.

Chissà se ti rivedrò ancora Signor Mbappè.

OUI MONSIEUR Kylian MbappéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora