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Mi lamento appena sento la sveglia suonare.
Sono le 6:30, e come ogni mattina mi alzo e faccio colazione.

"Perché si rompono sempre?" domando a Toby, il mio piccolo gattino.
Ogni santissima volta che spalmo della marmellata sulle fette biscottate si sbriciolano.
"Brutte ma buone" gli mostro il piatto, prima di addentarne una.
Una volta finito, lavo sia il piatto che la tazzina e corro subito a prepararmi.

[...]

"Maledetta pioggia" entro in clinica scuotendo l'inutile ombrello, zuppa dalla testa ai piedi.
"Buongiorno anche a te" fa una smorfia Adèl.
"Hai ragione... buongiorno" le bacio la guancia.
"Così va meglio" sorride.
"Comunque com'è andata l'altra sera con Alexandre? Ieri mi sono dimenticata di chiedertelo" solleva più volte le sopracciglia.
"Te l'ha mai detto nessuno che sei inquietante quando fai così?"
"Dai su racconta!"
"Eh va bene... abbiamo cenato e basta" faccio la vaga.
"Neanche un bacetto?"
"Uno mentre lo salutavo, ma ripeto nulla di che"
"Camille che palle, quando te ne piacerà realmente uno?" alza le mani.
"Non è colpa mia... mi annoiano tutti" sbuffo.

È vero, è da più di un anno che non riesco a frequentare qualcuno.
E non sto scherzando quando dico che mi annoiano tutti perché è così, ci esco qualche volta e stop.
Nessuno dei ragazzi con cui sono uscita ultimamente aveva quel 'pizzico in più', come lo chiamo io.
"A proposito di ragazzi... ha chiamato Raoul, ha bisogno di un consiglio" fa un'espressione che non riesco a decifrare.
"Oh mio Dio, un'altra volta? È già la seconda chiamata in una settimana" alzo gli occhi al cielo stufa.
"Dai su, domani ti riposi un po'" dice prima che entri nel mio studio.
Certo sarà sicuramente un weekend tranquillo!
Con i miei amici non lo è mai.

[...]

Raoul
- Buongiorno, grazie a Dio mi hai richiamato!
- Buongiorno, che succede stavolta?
Sempre Kimpembe?

Raoul ha studiato con me all'università, e una volta finiti gli studi le nostre strade si sono separate.
Lui fa il fisioterapista al Paris Saint-Germain e io lavoro qui, nel mio amatissimo studio.
Ogni volta mi chiama per un consulto, ed io lo aiuto volentieri, nonostante abbia poco tempo a disposizione da dedicargli.

- No oggi abbiamo il numero 7.
- Numero 7, numero 7....
Cerco di ricordarmi chi sia
- È M-
- Shh non me lo dire!
- È mulatto come piace a te.
Alzo gli occhi al cielo.
- Mbappé.
- Basta dire 'mulatto' che subito inizi a ragionare.
- Smettila! Allora cos'ha fatto?
- Mercoledì durante un contrasto, ha percepito un forte dolore alla gamba sinistra...
- Potrebbe esserci una lesione, ha già fatto un'ecografia?
- La farà oggi, e tal proposito...
- No no no, oggi sono piena non posso venire!
- E dai ti prego è importante, altrimenti ce l'avrai sulla coscienza per almeno 4 mesi.
- Ahah piantala è un tuo paziente!
- Cami, sono realmente preoccupato per lui.

Qui mi faccio seria, quando sento questo suo tono di voce percepisco la gravità della cosa.

- E va bene... a che ora?
- Alle 10.
- Va bene a dopo.
- Grazie mille, a dopo!

Avviso Adèl di posticipare alcuni pazienti che avevo per quell'ora e mi metto a lavoro.

OUI MONSIEUR Kylian MbappéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora