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Lunedì

Entro a lavoro in largo anticipo, e inizio già a sistemare il lettino per il primo atleta.
Sento il telefono vibrare sulla scrivania.
"Raoul..." sussurro prima di rispondere.

- Buongiorno
- Corri qua subito!
Dice nel panico.
- Che succede?
- Kylian non si fa visitare, chiede di te.
- Ma cos'è un bambino?
- Più o meno, ma ti prego vieni!
- Arrivo arrivo.

Attacco la chiamata, metto subito il cappotto e esco dallo studio.
"Dove scappi?" mi chiede Adèl.
"Mbappé" dico alzando gli occhi al cielo.
"Eh quando l'amore chiama..." canticchia.
"Piantala" le mando un bacio volante prima di uscire.

[...]

Entro in palestra, sotto lo sguardo attento della rosa del PSG.
"Venga è di qua" dice il preparatore atletico, facendo cenno di seguirlo, e così faccio.
Bussa alla porta, prima d'entrare con me a  seguito.

"Ti farò una statua promesso" mi sussurra Raoul abbracciandomi.
"Buongiorno" borbotta Kylian guardandomi.
"Buongiorno" gli sorrido.
Percepisco il dolore che stia provando dal suo viso, così lavo le mani nel piccolo lavandino all'angolo della stanza, e metto il camice che avevo nella valigetta.

"Posso?" chiedo prima di toccarlo, lui annuisce.
Tasto la coscia delicatamente con una crema, per evitare di fargli del male creando attrito.
"Adesso devo premere un po' di più, va bene?"
"Sì" dice in un sussurro.
Premo un po' più forte sul punto per capire meglio, e lui mi afferra l'altra mano stringendola.
Mi volto verso di lui come una calamita, notando il suoi occhi già su di me.
Mi sorride e ricambio dolcemente.
"Adesso facciamo un'altra ecografia, e vediamo come rimetterti in piedi il prima possibile" lo rassicuro come si fa ai bambini, dato il suo sguardo da cucciolo smarrito, spaventato a morte da ciò che potrebbe avere.
"V-vieni con me?" mi chiede continuando a stringermi la mano.
Guardo l'orologio sul polso, non avrei minimamente tempo di trattenermi, ma sento come se non potessi dirgli di no, così annuisco sorridendogli.
"Avete delle stampelle?" chiedo al preparatore atletico, che scuote la testa divertito.
"Mi vorrebbe dire che è messo così male? Ma su via"
Lo guardo incredula, ma com'è possibile che se ne freghino altamente della salute dei loro giocatori?
Ho capito che puntano tutto su di lui, ma se continuano così probabilmente non riuscirà più a giocare come prima, ne sono sicura.

"Mi dia le stampelle, mi creda" sputo acida,
andando in difesa di Kylian.
Lui fa come dico, e poco dopo lo vedo rientrare tenendole in mano.

"Vedi? E poi appoggi l'altro a terra" spiego all'attaccante come usarle, evitando che cada.
"Bravo così" mi sorride e ricambio.
Spero vivamente che non abbia peggiorato la situazione.

OUI MONSIEUR Kylian MbappéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora