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10 mesi dopo.

"No, no e poi no, ritirerò il premio prossimamente" protesto, dopo la millesima supplica di Adèl.
"Ma ti premieranno davanti tutta Parigi, non puoi non andarci" insiste.
"Se non ci vado un motivo ci sarà no?" ammetto aprendo le braccia.
"Non puoi continuare così" dice preoccupata.
"Ma così come?"
"La tua vita è basata solo sul lavoro, quelle poche volte che incontri qualcuno, ci vai a letto e la mattina dopo te ne freghi altamente... hai completamente spento i sentimenti Camille"
Descrive a pieno la mia vita, dopo quella notte che fatico a scordare.

"Non provo più niente perché ho deciso così stop, e se non lo capisci è un problema tuo, non mio o di quelli che 'mi porto a letto' come dici te" sbotto una volta per tutte.
"Io non ti riconosco più" sbatte la porta,
lasciandomi sola nel mio studio.

Metto apposto svariate cartelle cliniche, quando mi squilla il telefono.
"Ousmane"

- Pronto?
Tengo ben saldo il telefono all'orecchio con la spalla, mentre continuo a riordinare i vari fogli.
- Adèl mi ha chiamato piangendo, io non so più cosa fare con te.
- È lei a piangere, seriamente? Ogni volta che apre bocca mi da della 'facile' e dell'insensibile!
- Lo so Cami, ma stiamo cercando in tutti modi di aiutarti e non è semplice mantenere la calma.
- Non ho bisogno di essere aiutata Ousmane .
- La Camille che ho conosciuto anni fa era così? Mh? Prova rifletterci un secondo.
- Non ero così...
- Esatto, e so perfettamente il motivo del tuo cambiamento, però non chiuderti in te stessa.
Mi sento tremendamente in colpa per averla trattata così.
- Vado da lei, a dopo
- Così ti voglio a dopo

Vado al suo bancone e la vedo lì, con il capo chino a scrivere non so cosa.
"Scusa" quasi sussurro.
Lei si volta e mi guarda.
"Non ho sentito bene" mi sorride.
"Ho detto scusa, sul serio" l'abbraccio.
"Ti voglio bene piccoletta"
"Anche io"
"Però per farti perdonare, stasera andrai a quella premiazione"
"Eh va bene, ma sai che odio vestirmi elegante" ammetto.
"Ed io sono qua per questo" si pavoneggia.
Alzo gli occhi al cielo, pronta ad essere trascinata in giro per i negozi.

Stasera ci sarà l'evento che tutti i francesi aspettano a gloria, ovvero la premiazione in diretta di tutti gli sportivi che hanno raggiunto ottimi risultati durante l'anno.
In più questa volta, hanno anche nominato alcuni medici dello sport, fra cui io.

[...]

"Questo com'è?" esco dal camerino, con l'ennesimo abito.
"Oh mio Dio, è favoloso" batte le mani entusiasta.
"Amo questo colore" continuo ad osservare il vestito, che fascia delicatamente la mia figura esile.
"Prendilo" dice convinta.
"Affare fatto"

"Ha fatto un'ottima scelta signorina" si complimenta la commessa alla cassa.
"Grazie" le sorriso prima di pagare.

"Prendiamo un caffè?" propongo una volta fuori dal negozio.
"Cosa? Ma sei matta? Sono le 17 e fra due ore devi essere lì" dice con voce stridula.
"Eh va bene... andiamo a casa mia"

[...]

"Ragazze posso?" chiede Ousmane, interrompendo le classiche chiacchierare fra donne.
"Stai facendo un capolavoro" bacia Adèl, che mi sta truccando.
"Lo so!" tira un piccolo urletto.
"E tu sei bellissima"
"Vieni qua" apro le braccia.
"Ragazzi attenzione al trucco!" ci interrompere la bionda.
"Sì padrona" diciamo in coro, per poi scoppiare a ridere.

"Un altro po' di blush... ed ecco fatto" mi porge lo specchio, dove finalmente posso guardarmi.
"È perfetto" le sorrido quasi incredula.
"Dottoressa, levi subito quell'espressione sorpresa, perché potrei essere tranquillamente una make-up artist" alza un sopracciglio contrariata.
"Adesso non esageriamo..." interviene Ousmane, che si becca una spallata dalla bionda.
"E te cosa guardi divertita? Corri a vestirti" esclama agitata.
Non me lo faccio ripetere due volte e vado in camera.
Tiro fuori il vestito, e ne rimango ancora affascinata.
Queste piccole spalline cadenti, metteranno sicuramente in risalto le spalle da nuotatrice, che nonostante gli anni mi sono rimaste.

"Io vado, mi sono appena venuti a prendere" avverto i due che stanno chiacchierando.
"Sei splendida" ammette emozionata.
"Amore, ricordati sempre... a testa alta" mi fa l'occhiolino il moro.
Sorrido ad entrambi prima di uscire.

OUI MONSIEUR Kylian MbappéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora