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La premiazione è appena iniziata e beh che dire... è una serata piena di sorprese.
L'ho rivisto ed ho provato le stesse identiche cose di mesi fa, com'è possibile?

"Adesso invito sul palco, con molta emozione... il Paris Saint-Germain"
tutto il teatro gli acclama, mentre i 5 della squadra si alzano in piedi.
Tutti loro hanno un microfono in mano, con il quale ringraziano il pubblico.

"Signore e signori, un grandissimo applauso per la nostra squadra!" urla entusiasta il presentatore, dopo aver dato loro il premio.
"Ah Kylian, un'ultima cosa" richiama il francese, che si avvicina a lui.
"Annunceresti per me questo nome?" gli mostra il cartoncino, che ha in mano.
"Certamente" sorride.

Fa che non sia io, fa che non sia io.

Si schiarisce la voce.
"È con grande onore, che invito proprio qui, accanto a me... Camille Laurant"
Ottimo direi!
Tutti applaudono mentre salgo sul palco.
"Grazie mille" gli stringo la mano.
Lui mi porge il premio.
Non mi sono preparata un discorso, non volendo venire, ma vorrà dire che improvviserò.
Kylian dovrebbe scendere dal palco, ma non lo fa, rimane accanto a me.

"Grazie mille, per me è un'emozione unica stringere fra le mani, questa bella conquista."
"Vai Cami" dice in un sussurro, facendomi prendere coraggio.
"Alcuni sostengo che il mio lavoro sia fare soltanto qualche massaggio..."
confesso con una punta d'acidità.
"Beh oggi a queste persone risponderei così, indicando tutti loro che sono seduti in prima fila, ovvero l'orgoglio della Francia.
E il mio lavoro è contribuire al loro successo, aiutandoli a rialzarsi dopo purtroppo brutti infortuni"
La squadra e non solo, mi applaude annuendo.
"Eh fatemelo dire... non c'è soddisfazione più grande, di vederli tornare più forti di prima" ammetto infine.

Kylian, inaspettatamente mi abbraccia.
"Ci hai sempre saputo fare con le parole" mi sussurra all'orecchio.
Mi stacco da lui e gli sorrido, scendendo poi dal palco.

[...]

Sono qua fuori, la cerimonia è finita, ed io sono alla disperata ricerca di un taxi, visto che sta piovendo.
Mi guardo intorno, estraendo il telefono dalla pochette.
Una macchina nera di ferma davanti a me.
"Vieni con noi?" chiede Achraf sorridendo, mentre il principino è al volante.
Annuisco e mi ci fiondo dentro, data la forte pioggia.

"Chi ha detto che il tuo lavoro è fare solo qualche massaggio?" chiede Kylian con un pizzico di rabbia, interrompendo il silenzio.
"Oh, negli anni purtroppo è capitato" lo guardo attraverso lo specchietto.
Lui assottiglia gli occhi e stringe il volante con forza.

"Comunque complimenti per stasera" si congratula il marocchino, avendo percepito la rabbia del guidatore.
"Anche a voi eh, alla fine è anche merito vostro!" ammetto.
"Suo sicuramente!" indica l'amico, che pian piano si rilassa.
Abbasso lo guardo, rossa in volto.
È vero, ho curato alcuni di loro, ma il parigino è stato sicuramente il paziente che ha richiesto più attenzioni.

"Sei un coglione" gli dice il mulatto, sapendo fin troppo bene, quanto odi essere messa in imbarazzo.
"Beh, che ho detto di male?" alza le spalle.
"Oh niente, anzi è vero" ammetto guardando lo specchietto, Kylian fa lo stesso e sorride.
In questo momento non ho solamente le farfalle nello stomaco, ma una vera e propria voliera.

"Siamo arrivati" ammette quest'ultimo, con un pizzico di tristezza.
"Grazie mille ragazzi e complimenti ancora, a presto!" poggio le mani sulle loro spalle.
"A te" si volta e mi sorride.
"A presto dottoressa" mi fa l'occhiolino il marocchino.

OUI MONSIEUR Kylian MbappéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora