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Yasmine

«Sì, ho dormito con Damon, Vic. Quante volte te lo devo dire.», sbuffo mentre sono alzata davanti all'armadio di Vic per scegliere un suo vestito che metterò stasera.

Sì, per stasera.
Purtroppo Vic ha organizzato una festa, e ovviamente, essendo casa sua non posso dirle.
Ma stranamente stasera ho voglia di divertirmi.

«Lo so, ma la cosa che mi interessa, è il bacio improvviso che c'è stato tra di voi. Non ci credo che ti sei buttata.»
«Avevo bisogno di baciarlo, quindi l'ho fatto.»
«Avevi bisogno di baciare chi, Yas?», domanda beffardo Thomas, mentre spalanca la porta per poi entrare.
«Si bussa, stronzo.», lo rimprovero.
«Scusa molte, madame.», si scusa, facendo un inchino.

«Perché sei qui?», domanda Vic.
«Perché Damon si sta lavando, e io di là mi sentivo solo.»
«Che patato, il nostro Thomas.», lo sfotto.
All'improvviso, mi ritrovo appiccicata al muro, con i polsi bloccati sulla mia testa.
Molto veloce il nostro signorino.
«Yas, ti consiglio di non chiamarmi con questi termini "dolci".», dice inclinando la testa cercando il mio sguardo.
«È arrivato il bad boy.», dico scherzosamente. Ma essendo che mi piace stare al gioco, gli dico: «Altrimenti che fai, mi scopi?»
«Se Damon me lo permettesse, sì.»
Apro la bocca per esitare, ma non esce nulla, rimango sorpresa.

«Sto scherzando.», dice con una risata, abbandonando la presa dai miei polsi.
«Ah, e se fate un qualcosa a tre voglio essere invitata anche io.», dice Vic.
«Non succederà mai.», dico riportando la mia attenzione sui vestiti.
«E come mai?», chiede Thomas.
«Troppa gente.»
«Sempre lei che il suo più grande sogno erotico è quello di fare sesso con più persone.», spara Vic.
Mi giro di scatto verso la sua direzione a bocca spalancata.
«Non ti devi vergognare, è quasi il sogno erotico di tutti.»
«Infatti, è anche il mio.», afferma Thomas.
«Sì. Comunque Thomas, ti prego di uscire da questa camera, essendo che devo vestirmi.»
«Beh, godermi un po' di spettacolo non è male.», dice stendendosi sul letto, portandosi le mani dietro la testa.

Vado verso la sua direzione, e lo afferro per il braccio.
«Devo ancora diventare una spogliarellista...», dico mentre lo strascino fuori la porta di camera di Vic. «Quando lo diventerò, te lo farò sapere.», continuo, e subito dopo gli chiudo la porta in faccia.

«Allora che hai scelto?», domanda Vic mentre prende il suo vestito fra le mani.
«Il vestito bordo con lo spacco sulla gamba.», gli rispondo, mostrandogli il suo vestito scelto.

Stranamente, stasera ho leggera autostima, e sono sicura che stasera le mie vocine sono andate anche loro a divertirsi.
Subito dopo aver scelto il vestito, ritorno in camera mia, laddove apro la porta la richiudo alle mie spalle a chiave, e senza neanche guardarmi allo specchio o intorno, mi tolgo la mia enorme maglia, per poi farla cadere a terra.
Ho scelto un vestito che si abbinerà con il mio intimo di pizzo.
Infilo il vestito, e dopo averlo infilato, corro verso lo specchio a specchiarmi.
Noto tutti i miei "difetti".
Mi stringo le cosce, la pancia e le braccia, per poi scendere nuovamente sulla pancia, che è il mio punto più debole.
Subito dopo vedo una sagoma comparire dietro di me.
E quando mi rendo conto dallo specchio che è Damon, mi tranquillizzo.
Viene verso di me, e mi abbraccia da dietro, soffermando le mani sulla mia più grande insicurezza: la pancia.

Pensavo che fosse un allucinazione, ma quando il respiro di Damon si fa caldo e vivo sul mio collo, mi rendo conto che è la realtà.
Inclino il collo, per dargli la opportunità di baciarmi.
Ed è quello che fa.

«Che ci facevi in camera mia?», chiedo calma.
«Ero qui, per sentire il tuo profumo.»
Apro gli occhi e lo fisso dallo specchio.
Ma non posso vedere il suo sguardo, essendo che mi sta ancora regalando leggeri e caldi baci sul collo.
«Poi sei entrata, e mi sono goduto lo spettacolo.», continua, fissandomi da sotto le ciglia. «Quello a qui Thomas non ha potuto partecipare.», continua.
«Hai sentito tutto ciò che si è stato detto in camera di Vic.»
«No. Solo l'ultima parte. Laddove volevo spaccare il viso al mio migliore amico.»
«Gelosone.», dico con una risatina.
L'ultima frase che ha pronunciato Damon, non fa che provocarmi un sorriso.
«Stai benissimo con questo vestito, ma sopratutto con l'intimo.», mi sussurra nell'orecchio.
«Ah sì?», lo provoco.
Annuisce.
«Vorrei toglierlo a morsi.», continua, avvicinando il sto corpo sempre più vicino al mio, finché non sento quel gonfiore colpire le mie chiappe.

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