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Damon

2 mesi dopo...

«Io ancora non capisco.»
«Cosa?», mi chiede Thomas seduto di fianco il mio letto d'ospedale.
«Ancora non capisco perché lei è attratta così tanto da me?»
«Amico sei serio?»
Io gli indico il mio viso e i miei capelli.
«Ohhh, hai il cancro.», «Uno: i capelli crescono. Due: lei sa che hai sconfitto la malattia qualche tempo fa. Quindi perché non dovresti anche ora?», continua
«Non sono sicuro di far-»
«Gli piace la tua testa calva fratello.», mi interrompe.
Neanche Thomas vuole sentire l'argomento "morte", ma tra poco dovranno affrontarlo.

Sono passati 2 mesi, quasi, ma il ciclo di chemio non è riuscito a combattere il mio malore.
Sono in ospedale sotto osservazione da due settimane e sono sicuro che resterò qui fino al mio ultimo giorno di vita.
È brutto da dire, ma non sono più in grado di combattere, dopo 18 anni che questo malessere mi ha invaso, mi arrendo.

Stamattina il dottore mi è venuto ad avvisare che passerà in giornata per darci la notizia finale.
Di fianco a me c'è Thomas, mentre su un lettino infondo alla stanza c'è mia madre che dorme.
«Voglio vederla.», dico fissando un punto vuoto.
È da quasi una settimana che non vedo scintilla.
«Le ho scritto.»
Giro di scatto lo sguardo verso Thomas.
«Calma. Gli ho semplicemente detto di venire in ospedale dopo scuola.»
«Sì, ma...»
«Niente ma, lei è la tua fidanzata.»

«Salve.», la nostra attenzione viene catturata dal dottore che entra in stanza.
Mia madre di scatto si alza.
«Cattive notizie?», chiede mia madre.
Il dottore annuisce.
Cazzo...
Sposto lo sguardo su mia madre e noto che si porta la mano al petto, a mo' di dolore.
«Purtroppo suo figlio è un malato terminale.»
Ed è qui che il mondo mi cade addosso.

Verso le 13:45 vedo scintilla varcare la porta della mia stanza, dirigendosi verso di me.
Un sorriso spontaneo sboccia sul mio viso.
Solo dio sa quanto amo questa ragazza.
Quando arriva affianco il mio letto, alza le braccia e mi abbraccia.
La stringo più che posso, vorrei alzarmi e stringerla di più a me, ma le flebo e i braccioli del letto me lo impediscono.
«Come stai?», mi chiede, stringendo una mia mano nella sua, facendo attenzione alla flebo.
"Come non sto.", vorrei dirle.
«Adesso una meraviglia, tu?»
«Adesso una meraviglia anch'io.», «Come sta andando in ospedale.»
"Senza di te una merda.", vorrei dirle.
«Sta andando.»
Le appoggio una mano sulla guancia, accarezzando quella pelle morbida con il pollice.
«Mi sei mancata tantissimo.», le dico. L'attimo dopo adagia completamente il suo viso sulla mia mano, godendo di quelle docili carezze.
"Mi manchi come l'ossigeno che giorno dopo giorno manca nei miei polmoni."

Passiamo tutta la giornata assieme.
Le ho chiesto di venire nel letto con me, ed è ciò che ha fatto.
Ora ho lei stesa di fianco a me, con il suo bellissimo viso appoggiato sul mio petto, che dorme beata.
Vorrei lei nel mio paradiso, tutti i minuti, di tutte le ore, di tutti i gironi.
Un'infermiera entra in camera e mi avvisa che le ore di visita sono terminate, per poi uscire nuovamente dalla camera.
Accarezzo il viso di scintilla, e le porgo un bacio tra i capelli.
Mugola, e dolcemente apre gli occhi, alzando il viso verso il mio.
«Oddio.», sussurra. «Spero che non ti abbia dato fastidio.», si alza. sedendosi sul posto
«Non mi dai mai fastidio.»
«Le ore di visita sono terminate, purtroppo.»
Sul suo volto si adagia una smorfia triste.
«Verrò qui anche domani.», dice dandomi un bacio sulle labbra.
Se c'è un domani, per me.
«Resta con me.», mi sussurra sulle labbra.
Annuisco, ponendole un altro bacio lungo sulle labbra.
Anche lei se lo sente.

Si alza dolcemente dal letto, prende la sua roba, e distinto le affetto la mano.
«Voglio svelarti il mio più grande segreto.»
Lei annuisce.
«Sei la mia scintilla, la scintilla che ha accesso il mio cuore e mi ha trasportato ad amare.»
Sul suo viso crolla una lacrime.
Non piangere ti prego...

«Non ti ho ancora salvata dall'inferno.», dico con voce dolente e con gli occhi lucidi.
«Si che l'hai fatto Damon, sei e sarai per sempre il mio supereroe.», dice singhiozzando.
«Non piangere.» con il pollice le asciugo le lacrime. «Il mio cuore non trattiene, questo scenario.»
Dopo questa frase, le sue labbra si inarcano in un sorriso.

«Ti amo, Damon.» Si abbassa su di me per abbracciarmi
«Ti amo anch'io, scintilla. Ti amerò per sempre.»

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