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Yasmine

4 anni prima...

Giornata di vacanza.
E questo lo adoravo.
Mi svegliai, stranamente di buon umore.
Mi alzai, andai in bagno, mi lavai e mi vestii.
Misi anche un costume, essendo che la madre di Damon, voleva andare al mare con tutti: io, Damon, Thomas, Victoria, compresi i nostri genitori.
Nel tempo, i nostri genitori, erano diventati molto amici.
E noi eravamo diventati un gruppo da quattro.

"Mio padre di sicuro, non verrà al mare con noi", pensai.
No perché non voleva, ma il lavoro lo occupava.

Scesi al piano inferiore, laddove c'era mia madre con un recipiente pieno di macedonia.
«Buongiorno.», dissi sentendomi su una sedia.
«Buongiorno. Ti va un po' di macedonia?», chiese mettendomi a bella vista quel recipiente.
Annuii.
Così, subito dopo, mia madre mi porse una tazza con al suo interno la macedonia.
Mi piaceva tantissimo tutto quel mix di frutta, la reputavo molto rinfrescante.
«Allora, pronta per questa giornata?», chiese mentre metteva quel recipiente all'intento di una borsa frigo.
«Sì.», dissi con tono entusiasmante.
«'giorno.», salutò mio padre entrando dalla porta d'ingresso.
«Non sei andato a lavoro?», chiesi, mentre lo seguì con lo sguardo
«No. Volevo passare un po' di tempo con la mia famiglia.» Avvolse un braccio intorno le mie spalle e mi strinse a sé.
"Riposta più falsa di questa non c'era", pensai.

«Pronte?», chiese mio padre, mentre aveva le borse sulle spalle.
«Sì.», rispose mia madre.
Così, uscimmo di casa e iniziammo a camminare verso la casa di Damon.
Dove proprio in quel momento anche loro stavano uscendo di casa.
«Ciao, Taylor.», la salutò mia madre.
«Ciao, cara.», disse la signora Taylor, e si salutarono con dei baci sulla guancia.
«Ehi.»,salutai Damon.
«Ehilà.», aprì le braccia.
Era un invito nel abbracciarlo, e ovviamente non persi quella occasione.
Così, mi scaraventai nelle sue braccia.
«Andiamo?», chiese Taylor.
«Andiamo.», rispose mia madre.
E in fine tutti insieme ci incamminammo verso la spiaggia, laddove dopo essere arrivati, trovammo Victoria con i suoi, e Thomas anch'esso con i suoi genitori.

Queste uscita tra genitori non mi piacevano molto, mi sentivo molto osservata, e in soggezione.
Ma sopratutto una cosa che mi dava fastidio, e che i miei genitori davanti ad altre persone si presentavano con la loro seconda faccia, quella: falsa.
Quindi spesso mi era capitato che quando le mie amiche delle elementari, oppure medie conoscevano mia madre oppure mio padre, dicevano: «Fortunata te, che hai questi genitori.» Sì, proprio fortunata.

Ci sedemmo e sdraiammo tutti quanti sulla sabbia.
I genitori da una parte, e i "giovani" da un'altra.
«Allora che si dice?», chiese Thomas.
«Si va avanti.», dissi, mentre mi spalmavo la crema solare sul corpo.
«Stessa cosa.», disse a sua volta Damon.
«Ma dai ragazzi, un po' di entusiasmo.», disse amichevolmente Victoria.
«Qualcuno mi può spalmare la crema dietro la schiena?», chiesi.
Dopo neanche un secondo, il barattolo di crema che avevo tra le mani, lo prese Damon.
Spontaneamente sul mio volto si disegnò un sorriso.

Dopo aver preso una bella quantità di crema, me la spalmò con delicatezza sulla schiena, mentre io ero seduta davanti a lui di spalle.
La sua delicatezza, era come una carezza per me.
Le sue mani, navigarono sulla mia schiena, regalandomi scosse e brividi di piacere.
«Damon, prossimamente sarà un massaggiatore.», ironizzò Thomas.
Così io risi voltandomi verso quest'ultimo.
Ma quando alle sue spalle vidi in lontananza mio padre che mi fulminò con lo sguardo, il mio ridere finì.

Mi spostai subito da Damon, mettendomi a sedere dritta sul mio posto.
«Cosa succede?», chiese.
«N-niente.»
Invece sì che era successo qualcosa.
Quel sguardo lo conoscevo.
Avevo paura che se dopo tornata a casa mio padre veniva in camera mia, e... be', ormai.
«Posso venire a dormire a casa tua?», gli chiesi.
«C-certo, ma cos'è successo?», chiese, preoccupato.
«Andiamo a fare un bagno?», chiesi cambiando argomento.
«Lo domandi pure?», disse con umorismo Thomas.

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