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Damon

Dopo essermi svegliato, e dopo aver dato il cibo a Dobby, mi sono scaraventato a scuola.

Ora sono vicino al mio armadietto, laddove estraggo i libri di filosofia, che avrò alla prossima ora, dopo l'intervallo.
Dopo averli presi mi dirigo nel piccolo spazio che abbiamo nel corridoio con grandi pouf laddove sedersi, ed è subito quello che faccio.
Prendo il libro di filosofia e mi metto a ripetere.

«Che leggi, Batman?», chiede quella voce che riconoscerei tra milioni di voci.
Subito dopo me la ritrovo seduta affianco a me.
«Filosofia. Gradisci?», chiedo scherzoso porgendogli il libro.
«No, no, grazie. Se era un romance avrei gradito volentieri.»

«Interrogazione?», chiede.
«Già.»
«Non temere che dentro a questa testolina, in fondo sei intelligente.», dice picchiettandomi con l'indice la fronte due volte.
«Grazie lo so.»
«Amici miei!», esclama Vic. Così, io e Yasmine alziamo il viso verso lei, be', loro, c'è anche Thomas.
«Che fate?», chiede.
«Niente voi?», risponde Yas.
«In realtà il mio amico sta ripetendo filosofia, giusto?», chiede Thomas con il braccio avvolto introno al collo di Victoria.
«Esatto.», «Voi sempre più coppia, vedo.»
«Parlate per voi.», prende le sue difese Vic.
Giro lo sguardo verso Yas, e noto che anche lei mi sta guardando, con uno sguardo del tipo: "Noi sappiamo".

«Ora vi mandate anche gli sguardi telepatici?», chiede Vic.
«Siamo sempre stati telepatici.», risponde scintilla, appoggiando la sua testolina sulla mia spalla.
«Quando annuncerete che siete fidanzati, credo che farò una festa che se ne parlerà anche sui giornali.», ironizza Thomas.
«Be', ti farai vecchio.», risponde a sua volta ironica Yas.
Ha fatto male? Un po'.
Ma subito dopo la mia mano viene avvolta con quella di scintilla, come se avesse capito che questa sua frase mi ha riaperto una delle mie cicatrici.

«Permesso!», esclama un ragazzo assieme ad un altro ragazzo, con in mano un enorme scatolone, con al suo interno festini, e ragnatele finte che fuoriescono.

«Stasera se sapete ci sarà una festa qui», dice Thomas
«A scuola?», chiede Yasmine confusa.
«Già.»
«Be', se sapevo che questa scuola fosse uno sballo mi sarei trasferita subito.», dice Vic.
«In realtà è da molto che non fanno cose del genere. Da quando io stavo in terza.», dico.
«Infatti. Ci aspetteranno tantissime feste, e balli sopratutto.», dice Thomas.
«Che bello!», esclama euforica Vic.

«Quindi stasera ci sarete?», chiede Thomas rivolgendosi a me e Yas.
«Io lavoro.», rispondo.
Il viso di scintilla si alza dalla mia spalla e mi fissa.
«Ma non puoi lasciarmi sola.» Fa il muso.
«Non sarai sola.», la incoraggia Thomas.
«Comunque, non lo so.», risponde.
«Ma così, mi lasci tu da sola.», ribatte Vic.
«Non sarai sola neanche tu.», incoraggia Thomas anche quest'ultima.
«Oggi ti senti una persona da confronto, eh?», lo sfotto.
La campanella suona, e così mi alzo, e subito dopo porgo la mia mano a scintilla e l'aiuto ad alzarsi.
«A dopo.», la saluto dandole un bacio tra i capelli.
E saluto Thomas e Victoria con un cenno.
Successivamente, mi dirigo nella mia prossima lezione: filosofia.

Dopo scuola sono tornato a casa, non mi sono fermato alla mensa perché non avevo tempo.
Infatti dopo essere rientrato a casa, sono riuscito solo a posare lo zaino, a dare velocemente i croccantini a Dobby, di fretta in furia sono andato a lavoro.

Sono ben tre ore che ormai sono a lavoro mentre  gli altri della mia età sono fuori a divertirsi.
Ciò non mi dispiace anzi, faccio sacrifici per andare avanti, e per pagare la struttura a mia madre, quindi non mi pento di niente.

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