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Yasmine

Mi sveglio nel suo letto, con l'odore che sa di lui.
Appena mi ricordo di ciò che è successo stanotte, dove lui viene a casa di Jacob, mi spunta un sorriso sul volto.

«Per quale motivo sorrisi, scintilla?», domanda quella voce assonata.
Mi giro di scatto verso di lui, perché a dire in vero,  ero in sopra pensiero, quindi non mi aspettavo questa domanda all'improvviso.
E per lo più, non mi aspettavo neanche che lui fosse sveglio.
Appena i miei occhi si posano su di lui, vedo che si sta stiracchiando, per poi girarsi di fianco verso di me.
Così, faccio lo stesso.
«Niente, stavo pensando.»
«Di quanto sia bello che noi due scopassimo?», domanda scherzosamente.
Successivamente, gli do un piccolo pugno sul braccio.

«No. Di quanto sia bello che tu non fossi perverso.», mento.
«Senti anche tu questo odore?», domanda.
In realtà non sento nessun odore oltre il suo.
«Quale?»
«Di caffè.»
«Probabilmente Vic si è svegliata di buon umore.»

Subito dopo Damon mi posa un bacio sulla fronte, per poi alzarsi.
Il mio sguardo lo segue mentre si dà forza ad alzarsi.
«Perché questo bacio?», domando, mentre il mio sguardo risale su per il suo viso.
Lui si gira dolcemente.
«Perché non posso?»
Scuoto la testa ironicamente.
Dalla sua parte ricevo un sorrisetto.
Appena si gira di lato per andare in bagno, il mio sguardo scende più giù, soffermandosi sulla sua erezione mattutina.
Okay Yasmine, smettila.
Vorrei tanto riuscire a levare il mio sguardo su quel gonfiore.

Appena però Damon scopare in bagno, autonomamente mi sento accaldata, e sul mio volto si disegna un sorriso, mentre sembra che il letto mi stia risucchiando.

Dopo essermi ripresa mi alzo, prima che Damon esca dal bagno.
Scendo al piano inferiore, per dirigermi in cucina, laddove come pensavo ci trovo Vic.
«Buongiorno!», esclamo mentre l'abbraccio da dietro.
«Bonjour.», dice girandosi per poi abbracciarmi anche lei.
«Oggi francesina?», chiedo ironicamente.
«Oui.»
«Hai fatto il caffè.», chiedo subito dopo esserci staccate dall'abbraccio.
«Sì. E ho mandato Thomas, a prendere i cornetti.»
«E perché, se la colazione poteva prepararla Damon?»
«Yas, sono mezzogiorno e mezza, e a quanto sai, io e Thomas non volevamo svegliarlo. O meglio, svegliarvi.» Fa un occhiolino.
«Mahh, siete degli spioni.», dico facendo la finta offesa.
«No. Siamo solo curiosi.», mi corregge, per poi girarsi facendo una piccola risata.
«È successo qualcosa?», chiede.
«Cosa?»
«Qualcosa di sporco?»
«Purtroppo no.», dico.
«Purtroppo!?» Si gira di scatto Vic, mentre fra le mani ha due tazzine di caffè. «La mia sporcacciona.»
Rido, mentre prendo la tazzina che mi ha porso.
«Mi è solo venuto a pendere.»
«Lo so.»
«Come?»
«Ho sentito che qualcuno era uscito di casa, così mi sono affacciata e ho visto lui entrare nella sua auto.» Fa una pausa per bere un sorso di caffè. «Di sicuro non è riuscito a dormire.», continua.
«Già.»
«Lo hai stregato.»
«Nahh.»
«Yas, tu dormi cara mia.»
«Ma l'ha detto proprio lui, che mi vede come una sorella. E la cosa è reciproca.»
«Sì, perché ovviamente due fratelli si mangiano con lo sguardo, si limonano, e si vogliono scopare a vicenda. Non farmi ridere Yas.»

«Okay. Probabilmente per me c'è un'attrazione verso di lui.»
«Solo un'attrazione?»
«Sì, credo. Ma per ora Jacob non vuole abbandonare la mia testa.»
Già, Jacob sembra essere un pensiero fisso, pur essendo avermi fatto molte volte male, sia psicologicamente che fisicamente.
Infatti la prima volta mi mise le mani addosso, quando io non sentivo pronta per fare sesso.
Beh, perché mio padre mi ha creato un trauma.
Un trauma che non mi abbandonerà mai.
Da lì, quando Jacob vide la mia reazione, non lo fece più, o quasi.
Ma tralasciando questo io lo amo, e mi ama anche lui.
Sì mi ha picchiata, mi ha tradita, ma gli sbagli si commettono.
E come ha detto lui non lo farà più.
Quindi perché non lo dovrei credere se lo amo?

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