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Yasmine

Tre anni fa...

La scuola media era finalmente finita. L'esame era fatto. È l'unica frase per cui raccontare brevemente quei tre anni: una merda.

Il primo anno di medie, era stato una favola.
Mi ero affezionata a un qualcosa che non era durato molto, ma era durato solo un fottuto anno.
E come sempre, la mia vita mi regala cose belle, per poi trasformarle in cose orribili.
Non sapevo spiegare come mi sentivo.
Forse perché nell'ultimo anno, avevo passato cose che non avrei mai pensato, e voluto passare.
Come ad esempio sono stata colpita da una "malattia", mentale che ha conseguenze fisiche: disturbo del comportamento alimentare.

Iniziò tutto da una semplice decisione: "Da oggi mangio sano, e mi allenerò costantemente.", che poi si era trasformata in un: "Giuro che da oggi non supero le 100/150 calorie. E di quel che mangio le brucerò.".
Non avrei mai pensato che fosse così doloroso.
Ormai una voce era impossessata di me, sembrava che fosse il capo della mia vita.
Be', non sembrava, lo era.

Molti ne prendevano sul giocare, del tipo: "Questa non è una vera e propria malattia.", "Ma dai è solo un fatto psicologico, passerà." "È un tuo problema, lo fai solo per avere attenzioni." "Ma basta mangiare, e si risolve tutto."
Facile parlare quando non si vive.

Quando sentivo la frase numero uno, la rabbia mi bolliva nelle vene.
Molte persone per colpa di quella malattia, morivano e muoiono tutt'ora.
E tra l'altro, questa malattia porta anche alla depressione. Come era il mio caso, ma andiamo in ordine.

La frase due: "... è un fatto psicologico, passerà." Chi l'avrebbe mai detto che era un "fatto psicologico", e su quel "passerà", c'era molto di più.

Terza frase: be', che fosse un problema mio, lo sapevo e come. Ma che lo facevo per "attenzione" solo al pensiero, mi veniva da vomitare.

Quarta frase, non ultima delle tante altre: "... basta mangiare, e passa tutto.". Be', più facile a dirsi che a farsi.
Il DCA, era ed è una malattia mentale, che quando ti prende non ti lascia, più o meno come una medusa.
E devi imparare a conviverci.

È una malattia che ti porta al dimagrimento, o al ingrassamento.
Ma nel mio caso, ero stata catturata dalla: anoressia nervosa atipica. Anoressia che non ti porta al sottopeso, ma solo ai cambiamenti fisici.
Lo scoprii facendo una visita, una visita fatta senza il mio consenso, ma obbligata.
Mia madre mi portò lì, a causa dei miei "cambiamenti fisici e alimentari".
Sul fatto dei cambiamenti fisici, la mia malattia mi faceva credere che al posto di dimagrire, fossi ingrassata, e di quello ne soffrivo molto, perché l'unica cosa più importante per me era: il peso, che ahimè non cambiava.
Volevo a tutti i costi che quel fottuto numero si abbassasse.
Volevo arrivare a 40kg, ma quel 40 non ne ho mai visto neanche l'ombra.
Infatti, questo mi portò a non mangiare per giorni, settimane, e per fino mesi.

Non ho idea di come mia madre prese conoscenza di ciò.
Perché a dirla tutta, non avevo mai fatto capire a nessuno della mia malattia.
Quando era ora di pranzo o cena, andavo a tavola, "mangiavo", e poi andavo in bagno...
Ma con questo, nessuno mai se ne accorgeva.
Oppure, facevo finta di dormire, cosicché non mangiavo e mi saziavo solo con litri d'acqua.
Dopo mesi di: mangiare e rimettere, il mio corpo non ne poteva più, portandomi al punto di non riuscire più a vomitare.
Ma io una soluzione la trovavo lo stesso, infatti, spostavo nel piatto il mio cibo solo da una parte, così lasciando metà piatto vuoto, facendo credere che avessi mangiato. E il piano funzionava.

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