47

178 14 0
                                    

Yasmine
🔴

Quella frase ha accesso maggiormente il fuoco dentro di me.
Le nostre bocche non riescono a stare lontane.
Ormai la sua lingua è coinquilina della mia.
Le sue mani intorno alle mie gambe.
Il suo calore.
Il suo profumo.
Il suo modo di divorarmi le labbra.
È tutto così perfetto, cazzo.

Damon, con me in braccio, cammina verso il divano, laddove si siede.
Così, mi ritrovo a cavalcioni su di lui.

La sua bocca passa sul mio collo, mentre le sue mani afferrano i bordi della mia maglietta, sfilandomela dalla testa.
Quando non sono più in possesso della mia maglia, Damon nota un qualcosa, un qualcosa che lo fa eccitare.
«Senza reggiseno, mhm?», chiede con erotismo, osservandomi con quello sguardo pieno di desiderio.
Annuisco mordendomi il labbro inferiore.
«Dio, e questi segni.» Tocca con l'indice i segni violacei provocati da lui.
«Il pittore sei tu.»
Inserisco le mie mani nei suoi capelli, per poi baciarlo appassionatamente.
Quel bacio dalla sua parte non viene rifiutato.
Appoggia una mano sulla mia guancia, mentre l'altra senza sosta massaggia il mio seno nudo.

Afferra il mio capezzolo tra l'indice e il pollice, provocandomi una scossa di piacere che mi porta ad ansimare sulle sue labbra.
Dalla sua parte ricevo una risatina orgogliosa della sua azione.
«Sai, ci vedrei bene delle pinze qui sopra.», dice maneggiando con entrambe le dita i miei capezzoli.
«Sì?»
Annuisce, per poi alzare il suo sguardo nel mio.
Autonomamente il mio bacino inizia a muoversi circolarmente sulla sua erezione.
Il calore avvampa tra le mie cosce, facendomi inclinare il viso verso l'indietro.
In questo breve minuto che la mia testa è inclinata all'indietro, Damon non perde l'occasione per divorarmi il collo.

Prendo il viso di Damon tra le mani, e mi scaglio sulle sue labbra.
Passo le mani sul suo pettorale, che sotto al mio tocco si contrae.
Scendo giù le sue gambe, facendo correre le mie mani giù per il suo corpo.
Mi inginocchio sul pavimento, inserendomi fra le sue cosce.
Le mie mani arrivano sulla patta dei suoi jeans.
Senza sprecare un altro secondo, sbottono il jeans, facendolo scorrere giù le sue gambe, per poi sfilarglielo, senza spostare lo sguardo dal suo.
Ritorno al mio punto di partenza, il mio sguardo adesso è sui suoi box.
Anzi sulla sua erezione molto evidente.
Afferro i lembi dei suoi box e con cautela glieli sfilo.
Quando la sua erezione è finalmente libera dalla trappola, il suo pene sobbalza fuoriuscendo come una molla.
Quando finalmente la sua parte inferiore e senza nessun altro tipo di trappola, afferro il suo membro fra le mani, mentre la mia bocca e lingua sono concentrate su i suoi testicoli.
«Cristo.», sento mormorare.
Alzo lo sguardo verso di lui, senza porre fine alle mie azioni.
E dio lo sguardo che ha adesso è fottutamente sexy.

Faccio scorrere la lingua da i suoi testicoli su per la sua asse, maneggiandola tra il palmo.
Arrivo al glande, dove avvolgo le mie labbra introno, succhiando.
Lo prendo in bocca.
E Damon, muove il bacino a sua volta, facendo entrare e fuoriuscire il suo membro dalla mia bocca.
Risucchio la sua eccitazione accompagnata dalla sua mano sul mio capo, stringendomi i capelli.
Damon, fa un movimento per farlo entrare tutto, ma autonomamente mi fuoriesce uno sforzo di vomito.
«Scusa.», dice rallentando.
Così, rilasso la gola, e ne prendo un altro po'.
«Dio.», ansima.
Damon, fuoriesce del tutto dalla mia bocca.
Lo fisso stranita.
Senza riceve risposata, mi afferra dolcemente il viso facendomi risalire su di lui.
Mi siedo a cavalcioni sulla sua erezione che sento sotto di me come una mazza da baseball.
Subito un secondo dopo, mi ritrovo sotto di lui, con lui tra le cosce.
Lascia baci umidi giù tutto il mio corpo, affermando i miei jeans, e sfilandoli, con sé anche i miei slip.
Risale su, lasciando scia di baci roventi sul collo, e sul punto debole dietro l'orecchio, mentre le sue dita si insinuano tra le mie pieghe bagnate.
Sento il corpo vibrare, e un'eccitazione assai accelerata.
I suoi baci continuano, come continua il massaggio sulla mia intimità, che mi fa ansimare nel suo orecchio.
«I tuoi gemiti sono come musica per le mie orecchie.»
E con aggressività, due dita entrano dentro di me, facendomi sobbalzare causandomi un gemito secco, mentre il pollice prende possesso del mio clitoride.
«Oh mio dio.»

Resta con meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora