Capitolo 34

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Jinyoung era seduto sulla sua scrivania. Nella stessa stanza, c'erano si e no altre sette o otto persone che Dahyun non aveva mai visto in vita sua, più il suo finto fidanzato, il quale, non si sforzava neanche di essere interessato all'intera faccenda e faceva scorrere il suo dito sul cellulare, distratto da tutti i post che lo incoraggiavano malgrado il tradimento da parte di Dahyun.

«Salve a tutti» L'idol salutò con educazione tutti i presenti, rivolgendo un inchino ad ognuno di loro.

«Salve un cazzo» Il CEO dell'agenzia di Juyeon, guardò la ragazza dall'alto in basso, prima di rivolgerle un secondo insulto. «Scusa una domanda, ma sei cretina o cosa? Sei in questo ambiente da anni e ancora non hai capito come comportarti?»

«Cerchiamo di rimanere calmi» Jinyoung mise una mano sulla spalla dell'uomo, cercando di tranquillizzarlo. «Dahyun, ti prego di sederti» Disse poi alla ragazza, facendo un gesto in avanti con la mano.

Al centro della stanza, c'era una singola sedia in legno. Sembrava quasi un interrogatorio e Dahyun era spaventata alla sola idea di sedersi così distante da tutti quegli sguardi accusatori.

«Andiamo, ci siamo noi...» Fortuna voleva che né Jihyo, né Nayeon avessero intenzione di lasciarla da sola e furono proprio loro ad incoraggiarla e a prendere posto.

«Dunque... Immagino che tu sappia già perché ti abbiamo chiamata qua, giusto?» Jinyoung aspettò un cenno del capo di Dahyun, prima di proseguire. «Bene, ora potresti gentilmente spiegare il tuo punto di vista?»

«Posso parlare liberamente?» Domandò Dahyun. Aveva paura di non poter dire più di tanto, dato il vasto pubblico che aveva davanti.

«Puoi dire tutto, da qui non uscirà una parola. D'altronde, dobbiamo cercare di risolvere il problema tutti insieme»

«Allora, cosa volete sapere?»

«Senza girarci intorno, la ragazza del video è la signorina Hirai, giusto?»

«Si, è lei... Ma non c'entra nulla in tutto ciò, neanche si riconosc-»

«Non giustificare nulla Dahyun» Jinyoung fece un cenno alla sua segretaria e la fece avvicinare a lui. «Chiama la signorina Hirai e dille di non venire in agenzia per ora. Abbiamo già creato troppo scalpore, ci manca solo che venga qui anche lei e siamo a cavallo»

«Si signore»

Mentre la segretaria lasciava la stanza per chiamare Momo, Jinyoung si alzò in piedi per raggiungere Dahyun. «Tu lavori nella nostra agenzia da quando eri una bambina. Conosci ogni singola regola a memoria e non mi hai dato mai nessun problema... Mi domando come tu abbia fatto a commettere un errore simile»

Dahyun serrò le mani formando due pugni, stringendo forte il tessuto dei suoi pantaloni. «Lo so, ho commesso un errore madornale»

«Più che madornale Dahyun. Secondo te, come dovremmo risolvere questa situazione? Fosse accaduto tempo fa, avremmo potuto giustificarlo, dicendo che stavi provando una scena del film e che ti sei spinta oltre. Fosse stato un ragazzo, potevamo semplicemente dire che tu e Juyeon vi eravate lasciati, ma stavate aspettando il momento giusto per annunciarlo al pubblico. Ma purtroppo, arrivati a questo punto, io non so che fare...»

«Perché non posso semplicemente dire che Momo è la mia ragazza?»

Tutti i presenti, avevano iniziato a farfugliare. C'era chi era rimasto scandalizzato o chi addirittura le dava della pazza. Nessuno sembrava essere d'accordo con le sue parole, ma d'altronde, in una società come quella, Dahyun non poteva di certo aspettarsi una reazione positiva.

«Perché il contratto che hai con noi te lo impedisce... Certo, potresti anche farlo, ma così facendo diresti per sempre addio alla tua carriera da idol ed io non posso permettermi di perdere una fonte di guadagno grossa come te ora come ora...» Jinyoung era serio e tornò a sedersi insieme a tutti gli altri, mentre finiva di parlare. «Adesso, non credere che io ti veda solo come quello, per me non sei soltanto una sacca di soldi, ma anche come parte dell'agenzia stessa. D'altronde, se non fosse per te, io non sarei nulla, quindi ti devo molto. Ed è anche per questo motivo che voglio aiutarti a risolvere questo problema»

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