Finiti i preparativi per il giorno successivo, Momo si fermò all'ingresso della JYP entertainment, tirò fuori il suo cellulare e rispose finalmente a tutti i messaggi da parte di sua sorella. Anche se si era raccomandata di non preoccuparsi, era inevitabile da parte sua farlo. Sana si sarebbe sempre preoccupata per sua sorella.
«Momo, io vado a casa... Vuoi che ti riaccompagni?» Prima di uscire dall'edificio, Jihyo si fermò accanto a Momo.
La giapponese era ancora impegnata a rispondere a sua sorella e, senza alzare lo sguardo le rispose negativamente: «Non preoccuparti Sana, vai pure»
«Sana?» Jihyo la guardò inclinando leggermente la testa. Possibile che Momo sapesse della cameriera per la quale aveva una cotta?
«Perdonami Jih... Sono stanca e ho fatto confusione» Scherzò cercando di riprendersi ed alzando lo sguardo. «È che sto parlando con mia sorella e devo essermi confusa»
«Tua sorella...» Jihyo ci pensò su ed effettivamente, ragionandoci, quante giapponesi di nome Sana che lavorano da Starbucks esistono esattamente. «Mi hai detto che tua sorella lavora da Starbucks, giusto?»
«Corretto. Ma non credo siano aperti alle tre di notte, magari posso farti offrire quel cappuccino un altro giorno» Le disse Momo, pensando che fosse quello il motivo per il quale glielo avesse domandato.
«Non è per quello che te l'ho chiesto... Però è stata licenziata da poco, vero?»
«Si, esatto, come fai a sap- Woo... Ma non mi dire... Sei tu!» Per quanto eccessivamente stanco, il cervello di Momo era riuscito in meno di mezzo secondo a ricomporre perfettamente tutti i pezzi del puzzle.
«La ragazza che l'ha fatta licenziare, perché il suo capo si è sbagliato a chiederle l'ordine? Si, sono io...» Ammettè Jihyo sospirando. «Senti, mi dispiace per lei... Non era mia intenzione farla licenziare, è che Dahyun mi aveva chiesto una cosa, ma poi...» Si interruppe da sola, prima di continuare. «Ma non c'è giustificazione che tenga. Vorrei tanto scusarmi con lei e volevo farlo di persona in questi giorni, ma temevo potesse avercela con me...»
«Non ce l'ha con te, anzi... È rimasta colpita dal tuo comportamento e sperava che potessi passarla a trovare un giorno per ringraziarti»
«Sul serio? Non è arrabbiata?»
«Mia sorella sa quanto hai fatto per lei affinché potesse essere assunta da Starbucks. Non ce l'ha con te, anzi...» Momo alzò poi il suo cellulare e scattò una foto a Jihyo sorprendendola. «Ora saprà anche che lavori con me»
«Ma. Non puoi scattarmi delle foto a tradimento, non sono presentabile!»
«Quindi?» Jihyo abbassò il capo ed il suo viso si tinteggiò di un rosso quasi fluorescente. «Oh mio Dio! Ti interessa mia sorella?»
«È carina...»
«Ora capisco come mai tu ti sia data tanto da fare per lei» Scherzò Momo per prenderla in giro.
«Non è per quello, l'ho già fatto in passato, perché non è la prima persona che Dahyun decide di licenziare al difuori della nostra azienda e, se devo dirla tutta, mi sento comunque in colpa perché uso il nome di Dahyun per poter rimediare ai suoi danni. È solo che anche se non abbiamo parlato molto, l'ho trovata particolarmente interessante...»
«Ok, ok, non aggiungere altro» Le rispose Momo, guardando il suo cellulare che aveva appena vibrato. «Mi ha risposto. Mi ha chiesto di dargli il tuo numero, per te va bene?»
«Assolutamente si!» Le rispose con entusiasmo.
«Ok, fatto» Le rispose riponendo il telefono in tasca. «Quando mi hai portata a fare il giro dell'azienda, avevi accennato a delle stanze dove poter riposare, giusto?»
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Scandal
FanficKim Dahyun è un'idol di fama mondiale. All'inizio della sua carriera era una ragazza dolce e gentile, ma dopo aver assaggiato il successo, il suo carattere cambiò drasticamente. Davanti alle telecamere si comportava come al solito, ma fuori da esse...