Capitolo 17

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Appena arrivate nella lussuosa casa di Dahyun, Momo poggiò le sue cose direttamente sul pavimento, senza prestare attenzione all'ordine e all'eleganza che regnavano in quell'appartamento. Era rimasta in silenzio per tutta la durata del viaggio, fingendo di ascoltare la sua musica con delle cuffie bluetooth palesemente spente. Attese poi che Dahyun chiudesse la porta, prima di iniziare a parlare: «Potevamo andare ovunque, perché proprio a casa tua?»

«Perché possiamo urlare liberamente ed è esattamente quello che ho intenzione di fare con te. Non mi hai ancora dato una risposta, perché te ne sei andata via in quel modo?»

«Perché ero stanca»

«E questa è la cazzata che pretendi di voler spacciare come verità, ora però voglio sapere il vero motivo»

«Te perché ti sei presentata a casa mia alle quattro del mattino? Non ti pare un'esagerazione? Potevamo tranquillamente parlarne domani a lavoro e non penso che qualcuno abbia potuto avere qualcosa da ridire, dal momento che urli di continuo»

«Perché non mi sta bene che te ne sia andata in quel modo, te l'ho già spiegato. E non riuscirei a prendere sonno, non conoscendo il vero motivo. Penso tu abbia ormai capito che ho dei seri problemi a chiedere scusa, ma non posso neanche farlo se tu sei arrabbiata con me e non so neanche il perché»

«Pensi di essere al centro dei miei pensieri? Potrei anche essere arrabbiata per qualcosa, ma cosa ti fa pensare che il mio problema sia tu?»

«Perché ormai penso di conoscerti abbastanza bene per sapere che l'unica persona con la quale tu riesca ad arrabbiarti, sia io»

«Ok, bene. Mi sono sentita offesa e messa da parte, d'accordo? Sei soddisfatta adesso?»

«Ma perché?»

«Perché io e te abbiamo questo stupido rapporto in cui ci insultiamo a vicenda, ma pensavo che comunque tra di noi ci fosse una sorta di legame e invece mi sbagliavo. Per questo mi sono sentita offesa, perché ho sbagliato io a credere che il nostro gioco potesse nascondere una specie di amicizia complicata o che so io»

«E va bene, ma hai cambiato il tuo stato d'animo di punto in bianco, quindi ci deve pur 'essere qualcosa che ti ha fatta scattare, no?»

«Mi sono resa conto che non so praticamente nulla di te. Non sapevo neppure che ti frequentavi con quel tale... Insomma, alla fine che ci voleva a dirmi: "Hey sacco dell'immondizia, lo sai che mi sento con un attore famoso e che molto probabilmente potrebbe uscire la notizia che noi usciamo insieme?" Non chiedevo tanto, non volevo sapere i dettagli sulla tua vita amorosa e su quanto questo tizio ti renda felice, ma questo sarebbe bastato»

«Tu sei un'imbecille» Commentò Dahyun spingendola. «Sei un odioso secchio dell'immondizia putrido e rarefatto» Le disse spingendola ancora. «Mi hai fatta preoccupare solo per una cazzata come questa?»

«Se è una cazzata, perché continui a spingermi?»

«Perché bastava che tu me lo chiedessi, invece di fare una scenata, lurido sacco dell'immondizia» Dahyun sembrava non voler fermare gli spintoni e, man mano, Momo finì per percorrere tutto il corridoio che dall'ingresso, portava al salone.

«E basta!» Momo afferrò Dahyun per i polsi, impedendole di colpirla ancora.

«Lo dico io quando è abbastanza!»

«No, parlo sul serio Dahyun... Basta...»

«Perché mi chiami per nome? Tu non mi chiami mai per nome!»

«Ascolta, mi piace discutere con te, perché alla fine non lo facciamo mai seriamente... Però, almeno quando siamo sole, voglio la vera Dahyun con me e non puzza sotto al naso. Quelli sono personaggi che interpretiamo entrambe a lavoro, ma sappiamo tutte e due di essere diverse. Dahyun è l'opposto di puzza sotto al naso e me ne hai dato la prova tante di quelle volte, da perderne persino il conto. Perché ti ostini a continuare anche quando siamo da sole? Che problema c'è se mi chiami Momo?»

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