Capitolo 25

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Erano trascorse tre settimane da quel giorno in cui avevo acconsentito a rimanere solo amica della corvina, ed erano cambiate tante cose. Avevo finalmente tolto gesso e stampelle, dovevo soltanto stare attenta a non sforzare la caviglia. Demi improvvisamente non si era più vista a scuola, nessuno ne sapeva nulla, le sue lezioni erano state sostituite da altre. Era come sparita nel nulla. Intanto il mio rapporto con il gruppo delle quattro si era consolidato, ormai eravamo pappa e ciccia. Soprattutto con Dinah e Lauren.

Lauren. Non credevo si potesse essere così affiatate con una persona che ti è solo amica, ma tra noi era così. Ormai trascorrevamo il tempo ad abbracciarci e coccolarci, come amiche naturalmente, ma quello che sentivo tra le sue braccia non lo sentivo quando ero tra le braccia delle altre, nemmeno con DJ. Non credevo che la nostra amicizia potesse essere così fisica, fatta di piccole attenzioni e carezze innocenti. Dinah era convinta che Lauren fosse inconsciamente pazza di me, tanto quanto io di lei, ma intanto stava con un'altra.

Sospirai, fissandomi allo specchio, mentre mi mettevo un po' di lucidalabbra. Mi ero preparata per uscire, quella sera avremmo finalmente conosciuto la famosa Billie.

Sentii il clacson suonare, presi giacca e borsa, e cercai di uscire di casa il più velocemente possibile. Stavo aprendo la porta quando sentii la sua presenza alle mie spalle. Con una spinta me la fece richiudere, strattonandomi il polso per costringermi a guardarlo. 

"Dove stai andando?"

"Esco con delle amiche."

La sua risata beffarda, mi fece stringere i denti per trattenere la rabbia.

"Ragazzina, tu non hai amiche, ricordi?"

"O-ora ce le ho." Balbettai, mentre l'insicurezza si faceva strada dentro di me. Mi guardò dall'alto in basso, mentre da fuori si sentiva di nuovo il suono del clacson. DJ, Ally e Normani erano impazienti.

"Devono aver saputo che sei ricca, solo per questo ti stanno dietro. Cos'altro potresti offrire tu? Guardati!" Mi indicò con una faccia schifata. "Sei... sciatta, grassa, goffa. Per niente simpatica. E la tua faccia..."

Che diavolo ha la mia faccia?  Mi portai una mano al viso.

Come se avesse sentito la mia vocina interiore chiederlo, mi delucidò. "Sei brutta da far paura. Devono avere un gran coraggio quelle ragazze a farsi vedere con te." Il campanello mi fece sobbalzare, mentre un senso di oppressione toracica mi dava una lieve nausea.

"Camila, ci sei?" La voce di Ally che proveniva da fuori, insieme a un discreto bussare alla porta, mi riscosse. "Dai, manchi solo tu."

"Forza, vai dalle tue 'amiche'." Il tono dispregiativo con cui lo disse non sfuggì alle mie orecchie. Mi prese il gomito, spingendomi verso la porta. "Almeno non sarò costretto a vederti in casa mia, questa sera." Aprì la porta, spingendomi fuori quasi di peso. "Vattene, stupida!" Mi urlò. Se non ci fosse stata Ally nelle vicinanze, sarei sicuramente caduta per gli scalini. La bionda mi afferrò dalla vita, sostenendomi e mandando delle occhiate scioccate verso la porta, che sentii richiudersi. Sentii gli sportelli chiudersi, e le voci di Normani e DJ che accorrevano verso di noi.

"Tutto bene, Mila?"

"Che diavolo gli passa per la testa? Ora mi sente." Dinah era pronta a bussare, quando le presi la mano, tirandola verso di me.

"Lascia stare, D. Non ne vale la pena." Mi resi conto che avevo un filo di voce, e mi schiarii la gola. "Andiamo."

"Mila, non può trattarti così quel pezzo di merda. Che diavolo è successo?" Mi chiese Mani, preoccupata.

"Abbiamo visto la porta aprirsi e richiudersi, ci siamo preoccupate." Mi confessò Ally.

"Nulla, è solo così. Andiamo, vi prego." Non volevo restare lì un attimo in più.

Invisible Chains - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora