Cercai di rendermi presentabile, mentre lui si riabbottonava i jeans.
"La mia pausa è finita, devo tornare a lavoro. Quando vuoi rifarlo, sai dove trovarmi." Mi fece l'occhiolino, uscendo da quel magazzino. Mi sentii improvvisamente sola, usata ed abbandonata. Mi presi un attimo per cercare di riprendermi e per psicoanalizzarmi. Avevo appena fatto sesso con un perfetto sconosciuto, spinta dalle mie insicurezze, dal dolore di vedere Lauren tra le braccia di un'altra, e probabilmente dal bisogno di avere un adulto nella mia vita. Non avrei mai pensato di farlo con un uomo, non era stato terribile come pensavo, ero addirittura venuta. Ma farlo con una donna era tutta un'altra cosa. Vidi dei fazzolettini su uno dei tavoli, e istintivamente ne presi uno, guardandomi intorno. Risi di me, avevo appena scopato senza prima assicurarmi che non ci fosse nessuno in quella stanza, e me ne preoccupavo ora?
Mi passai il fazzoletto tra le labbra, e schifata, ne presi subito un altro, imbevendo anche quello con i miei umori e... Cazzo. Il suo sperma. Come avevo potuto essere stata tanto cretina da non chiedergli di prendere un fottuto preservativo? Buttai tutto in un cestino lì vicino, e mi tirai su le mutandine, sperando per il meglio. La sbornia mi stava passando, iniziavo a prendere coscienza delle mie azioni, o meglio, della cazzata che avevo appena fatto. Sentii bussare alla porta del magazzino, e il cuore mi andò a mille. Pensai di nascondermi, pensai che mi sarei ritrovata in un guaio. La porta si aprì piano, mentre ero ancora in panico.
"Camz? Sei qui?" Merda. Lauren. Mi sistemai i capelli e la camicetta, avviandomi verso la porta e bloccandola lì. Avevo l'impressione che si sentisse l'odore del sesso in quella stanza.
"Ehi, si. Eccomi." Dissi, senza guardarla negli occhi. Le misi una mano sul torace, inducendola a fare un passo indietro, così riuscii ad uscire e chiudere la porta.
"Tutto bene?" Si guardò intorno, forse assicurandosi che fossi sola.
"S-si, si. Avevo bisogno di riprendermi un attimo, sai, la musica alta..." Inventai una scusa banale, ma era l'unica che poteva reggere. In fin dei conti ero scomparsa solo per una decina di minuti. Era stato tutto molto veloce. In effetti anche un po' troppo veloce, per i miei standard.
Mi guardò titubante, poi annuì.
"Tra poco tocca a Billie."
"Oh, ok. Ho-ho solo bisogno di un po' di aria, vi raggiungo." Dissi parlando velocemente, e avviandomi verso l'uscita. Non stavo dicendo una bugia, ne avevo bisogno. Un improvviso senso di nausea mi era salito alla gola. Corsi verso l'uscita, schivando la gente in fretta. L'aria fresca mi colpì il viso, mentre raggiungevo un posto isolato. Mi chinai nell'aiuola, quando un forte conato mi colpì al ricordo del pompino che avevo appena fatto. Tutto l'alcol ingerito quella sera tornò su, bruciandomi la gola e facendomi lacrimare gli occhi. Delle delicate mani mi raccolsero i capelli, mentre rimettevo ancora una volta.
"Butta tutto fuori, Camz, dopo ti sentirai meglio." Mi accarezzò la base della schiena con la mano che non mi teneva i capelli.
"Va' dentro, Lo." Riuscii a mormorare, mentre i conati si attenuavano. Non volevo mi vedesse così.
"Quando starai meglio." Mi rassicurò con voce dolce.
"Ma Billie..." Lei negò subito, senza lasciarmi finire.
"Non ti lascerò qui da sola mentre stai male." Allontanò la mano dalla mia schiena, dopo un istante la vidi offrirmi un fazzolettino. Lo afferrai, ma ripensai ai fazzolettini che avevo utilizzato poco prima, e diedi di stomaco ancora una volta. Quando finalmente mi passò la nausea, mi tirai su pulendomi la bocca, e sentendo la sua presa sui miei fianchi. "Stai meglio?" Mi chiese, facendomi voltare verso di lei. Annuii, troppo imbarazzata per guardarla in faccia. Mi tirò a sé, abbracciandomi dolcemente. Continuava a lasciarmi delle carezze sulla schiena, e io rabbrividii, mentre nascondevo il viso sotto il suo collo. Sentii le sue labbra sui miei capelli, e mi rilassai per la prima volta in quella serata.
Restammo in quella posizione per qualche minuto, finché non rabbrividii dal freddo, nonostante il calore del corpo di Lauren.
"Ce la fai a rientrare?" Mi chiese, allontanandosi da me. Mi accarezzò la guancia, sistemandomi in seguito una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Poi mi alzò il mento, costringendomi a guardarla negli occhi. Dio quant'era bella, potevo perdermici dentro a quegli occhi verdi. Io invece... Basta! Smettila, Camila, smettila! "Ehi, tutto bene?" Annuii, mentre lei mi asciugava le guance ancora umide delle mie lacrime. Quando ne fu certa, mi prese la mano e mi guidò dentro. La mia mano era intrecciata alla sua, e la cosa mi faceva sentire meglio, mi distraeva dai miei pensieri asfissianti. Mi tirava fuori dal mio buio.
"Dai, balliamo!" Mi urlò Lauren nell'orecchio per farsi sentire sopra la musica. Ignorai i brividi e la pelle d'oca che il contatto con le sue labbra aveva causato, mentre mi trascinava in pista. La musica era favolosa, mi voltai per cercare di capire se la dj ora era proprio Billie, e ne ebbi la conferma quando il suo sguardo gelido incontrò il mio, da lontano, facendomi paralizzare. Mi sbloccai solo quando sentii il mio sedere sbattere contro l'intimità di Lauren, che mi aveva tirata verso di lei, e mi ballava dietro, tenendomi per la vita. Distolsi lo sguardo dalla dj, per godermi il contatto con la ragazza che continuavo ad amare, nonostante fosse diventata la mia migliore amica. Il suo profumo invadeva i miei sensi.
Probabilmente anche lei era mezza sbronza, ballava sensualmente contro di me, e fanculo Billie, me la sarei goduta fin quando possibile. Con nessun altro riuscivo a sentire le farfalle nello stomaco, come con lei. Mi dimenticavo di tutto tra le sue braccia. Mi dimenticai persino della dj, per questo in un attimo di vicinanza, non riuscii a resisterle e provai a baciarla. Lauren si scostò all'ultimo, facendo si che le mie labbra raggiungessero la sua guancia. La sentii ridacchiare, poi mi abbracciò.
"Camzi, Camzi...ragazzaccia... sei ancora eccitata nonostante quello che hai fatto poco fa?" Le sue parole mi freezarono. Lei sapeva che ero andata con quel barista? Non mi sembrava arrabbiata o altro. La vidi fissarmi maliziosa, con un sopracciglio alzato. "Credi che non l'abbia visto infilarti le mani sotto la gonna davanti a tutti, o portarti di là? Aveva una faccia soddisfatta quando è uscito di lì, devi essere stata brava..."
"Beh, mi conosci..." Cercai di sdrammatizzare, ridacchiando. "Quello sarà durato al massimo dieci minuti." Lo sminuii, a ragione. Le accarezzai il viso, per poi prenderla dolcemente dai capelli per farle alzare la testa e puntare il suo sguardo nel mio. "E poi, sai... dopo stasera ho avuto la conferma che non c'è niente di meglio che farlo con una donna... Soprattutto se bella come te." Mi lasciai sfuggire quest'ultima affermazione, forse quel po' di alcol rimasto in circolo mi aveva dato coraggio. I suoi occhi erano più scuri, la vidi avvicinarsi. Istintivamente chiusi gli occhi, mentre le sue labbra sfioravano le mie. Poi più niente.
Riaprii gli occhi confusa, lei mi fissava, ridacchiando, mentre riprendeva a ballare. Mi diede le spalle, lasciandosi trasportare dalla musica. Le presi i fianchi, incollando il mio torace alla sua schiena per non perdere il contatto con lei, e la sua risata mi fece esplodere il cuore. Strinsi la presa affondando le dita nella sua carne morbida, non avrei mai voluto lasciarla andare.
"Come devo fare con te, Camz?" O almeno mi sembrò che avesse detto questo. Dio, Laur, come devo fare io con te?!? Ti voglio, cazzo. Ti amo. Ma queste parole non lasciarono le mie labbra. La musica si attenuò, facendo fermare tutti quelli che stavano ballando. Fu ripresentata Billie, applaudimmo tutti - anche io, anche se non convinzione - e venne presentato il dj successivo.
Lauren si girò a guardarmi, ora più seria.
"Devo andare, starai bene?"
Non senza di te. Pensai.
"Certo." Mormorai invece. I suoi occhi mi ammazzavano, il suo sorriso mi faceva sciogliere. Era una dea, la mia dea, solo che non lo sapeva. Non aveva una fottuta idea di quanto fossi innamorata di lei.
"Ok, allora fai la brava, ci vediamo dopo Camz." Istintivamente mi baciò di nuovo sulle labbra, un semplice bacio a stampo, e in un attimo era andata.
E anche io era andata.
Il mio cuore non accennava a rallentare, mentre sentivo ancora la leggera pressione delle sue labbra sulle mie. Era un nuovo step della nostra amicizia? Quei piccoli baci mi facevano impazzire.
Rimasi ferma, al centro della pista, confusa e con le gambe che mi traballavano. Più eccitata per un suo contatto che per l'amplesso di poco prima.
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Invisible Chains - Camren
FanficLauren Jauregui e le sue amiche conoscono Camila Cabello solo di vista, è una ragazza della loro stessa scuola che è quasi un fantasma, finché quest'ultima decide di prendere in mano la propria vita e reagire.