Capitolo 8

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Non avevo mai leccato una fica, non prima di questo momento. Era una sensazione strana ma molto, molto eccitante. Il suo sapore, i suoi gemiti di piacere. Le unghie di Demi mi graffiavano le spalle mentre finivo di succhiare il suo clitoride, e il suo orgasmo mi esplodeva nella bocca. Ingoiai i succhi abbondanti che aveva rilasciato, prova netta del piacere che IO, e solo io, ero stata in grado di darle, prendendo finalmente aria e leccandomi le labbra. Il mio intero viso doveva essere impiastricciato dalla sua essenza.

Demi fissò il suo sguardo profondo nei miei occhi, sorridendo, completamente soddisfatta.

"Brava, piccola." Le sue mani mi tirarono in piedi, mettendo a contatto il mio corpo nudo e bagnato che si scontrò contro il suo, altrettanto nudo e gocciolante. Il mio seno, piccolo e sodo, contro il suo, grande e morbido. Una sensazione indescrivibile, eccitante come poche altre.

Mi baciò con dolcezza, stringendomi leggermente. Alla fine si staccò da me, prendendo due grandi asciugamano e avvolgendo il mio corpo bagnato in uno dei due. Mi guidò verso un'altra stanza, capii dopo che era la sua camera da letto.

Si lasciò cadere sul letto, tirandomi su di lei. L'istinto mi portò a mettermi seduta a cavalcioni sul suo addome, mentre mi osservava soddisfatta. Le sue mani erano sui miei fianchi, poi la destra risalì fino al mio seno. Raggiunse il nodo dell'asciugamano con le dita, giocando un po', prima di scioglierlo. Sospirai quando l'aria fresca colpì il mio corpo nudo. Tremai, nell'essere così esposta a lei.

"Prof..." Portai le mani a coprirmi i capezzoli, guadagnandomi un'occhiataccia. "Demi..."

"Dimmi, piccola." Mi spostò le mani, beandosi della vista del mio seno.

"Che diavolo abbiamo fatto?" Le parole uscirono da sole, ero semplicemente confusa. I miei ormoni mi avevano fatto fare qualcosa che non credevo di essere in grado di fare. La osservai, si era liberata dell'asciugamano prima di me, era bellissima.

"Abbiamo fatto sesso, Camila." Ridacchiò. "E se non sbaglio è stato soddisfacente tanto per te quanto per me." I suoi occhi si restrinsero.

"Si, intendevo..." Ero confusa, e il fatto di essere nuda, a cavalcioni su di lei, non mi riportava abbastanza lucidità. I miei succhi si stavano spargendo sul suo addome piatto. Arrossii. "Dio, sei la mia insegnante. Se qualcuno lo venisse a scoprire..."

"Non dirai nulla a nessuno, Camila." Era un ordine, il suo tono lo rese tale. "Io di certo non lo farò."

"Neanche io, ma..."

"Bene, quindi siamo d'accordo. Ora fatti assaggiare. Sono sicura che sei deliziosa come immagino." Mi disse, prima di farmi ritrovare a gambe aperte, con la schiena sul materasso e la sua faccia affondata nella mia fica.



Erano trascorsi due mesi da quel giorno, due mesi nei quali avevo provato i migliori orgasmi di sempre. Al termine di ogni allenamento, ci rifugiavamo a casa sua per scopare come se non ci fosse un domani. Più progressi facevo in campo, più mi ricompensava. E questo mi faceva impegnare al massimo.

Ormai sapevo perfettamente quanto le piacesse dominare, e quanto la eccitasse fingere che io fossi una bambina ingenua. E cazzo, tutto ciò eccitava anche me, da morire. Quel giorno però accadde qualcosa di diverso, che nessuna delle due aveva programmato.

Dopo una serie di orgasmi sconvolgenti, mentre ero accoccolata a lei, mi addormentai. Non mi ero accorta che anche Demi si era lasciata prendere dalla stanchezza e dal sonno, quindi trascorremmo le ore successive a dormire beate. Non so cosa mi svegliò, forse un rumore in strada, o inconsciamente mi resi conto della cazzata che stavo facendo. Spalancai gli occhi, e il buio mi avvolse. Mi alzai a sedere, angosciata, mentre le lenzuola mi scivolavano fino in fondo alla vita, lasciando il mio busto scoperto.

Invisible Chains - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora