DOVE TUTTO EBBE INIZIO

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Era una normalissima giornata d'inverno dove io, purtroppo, devo andare all'accademia. Diciamo che l'accademia non mi è mai piaciuta molto ma se voglio far si che il mio sogno si avveri, devo andarci.

Quello era un classico Lunedì che iniziava schifosamente: la sveglia non era suonata alle 6:30 ma alle 7:20 facendomi perdere il pullman, calcolando che da casa mia all'accademia ci sono 5 isolati era decisamente tardi. 

Appena arrivata sono dovuta andare a spiegare alla preside il perché del mio ennesimo ritardo, come se non bastasse all'intervallo ho dovuto partecipare ad una rissa perché i miei compagni non smettevano di infastidirmi.

In mattinata, per il resto, era andato tutto bene. Il pomeriggio ho deciso di andare in spiaggia per rilassarmi un po' (non chiedetemi perché una persona dovrebbe andare in spiaggia d'inverno). Dopo manco un'ora che ero là sono dovuta andare dalla polizia per smarrimento di documenti, grandioso.

Decisi quindi di andare al distretto 21, la sede dell'intelligence di Chicago, la più grande unità investigativa. Ho sempre aspirato ad avere un posto lì, ma devo prima finire l'accademia.

Appena arrivata al distretto trovai una donna sulla cinquantina che stava maneggiando alcune carte, ero talmente affascinata da quel luogo che andai a sbattere contro qualcuno.
"Mi scusi non volevo" dissi apparentemente imbarazzata, "tranquilla sono cose che capitano, ma la prossima volta stai attenta" mi disse un'uomo, era alto, capelli e occhi scuri, palestrato con l'orecchino e a prima impressione sembrava molto simpatico.

Dopo essermi ripresa dalla figuraccia mi disse "non mi sono presentato, detective Antonio Dawson, piacere" io dissi, più imbarazzata di prima "Astrid Torres, piacere mio" inizialmente mi guardò male, forse per via del mio cognome... boh vabbè.


Dopo questa piccola chiacchierata, mi avvicinai al bancone e la donna mi disse "sergente Trudy Platt, che ti serve ragazzina" inizialmente rimasi male ma poi sentì il detective Dawson dire "Trudy ti sembra il modo di rivolgersi alle persone, un minimo di gentilezza" lei disse con tono seccato "senti Dawson non è compito tuo giudicare gli altri perciò torna al tuo lavoro e non rompere tanto" allora decisi di andarmene quando un tizio, che non sapevo chi fosse, mi prese per il collo e mi puntò una pistola alla tempia.

(solo questo capitolo è così corto, gli altri sono più lunghi)

O insieme o nulla (Chicago Pd)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora