Le loro facce erano sconvolte. Probabilmente non si aspettavano una cosa simile. "Facci capire velocemente: avete fatto i delinquenti fino all'altro giorno e siete riusciti a cancellarne le prove" ha riassunto Adam
"In teoria le prove le abbiamo cancellate, ma qualcuno deve aver fatto la spia su qualcosa e poi è successo tutto sto casino" disse Robin "sentite ragazzi: possiamo capire tutti quanti che ci sono dei segreti da nascondere e che si può anche fare come cosa. Ma quando questi segreti compromettono la vostra fedina panale bisogna pagarne le conseguenze" disse Voight
"Lo so, per ogni azione c'è la sua reazione in lassi di tempo differenti. Sapevo che sarebbe arrivato questo giorno. Io credo che ci vogliano arrestare per questo ma magari non è così. Intendo, loro non hanno specificato il perché ci volessero" risposi
"Su questo non ti si può dare torto, ma il nostro lavoro è anche questo. Odio dirlo ma stavolta non possiamo fare molto per voi ragazzi" disse Alvin "mi va bene, lo accetto. Ammanettateci e metteteci in galera. E' quello che ci meritiamo. Ma almeno potreste richiedere di farci mettere nelle celle del distretto?" chiesi
"Beh, sarebbe un modo più semplice e accurato per tenervi d'occhio" rispose Jay "ora ammanettateci e finita la storia" disse Marco mettendo le mani dietro la schiena e girandosi. Ci ammanettarono e venimmo portati al distretto.
Come sospettavo era per il nostro passato e ci hanno condannato a 2 mesi di carcere. Sembrerà strano ma effettivamente noi non abbiamo mai ucciso nessuno e quindi ci hanno lasciato stare nelle celle del distretto.
Cosa sorprendente era che essendo stata classificata come la più pericolosa del gruppo, ogni notte mi mandavano in cella uno dell'Intelligence per tenermi d'occhio. Non mi dispiaceva ma posso dire che era strano.
Quella sera lì toccava ad Adam. Con lui ho legato molto e devo dire che è simpatico. "Hey campionessa. Come va oggi?" chiese entrando "come sempre, ho fame ma mi danno belle niente da mangiare" rispondo
"Per questo che ti ho portato qualcosina" risponde passandomi una scatola "Antonio mi ha obbligato a portartela, l'ha fatta lui". Dentro c'era un pezzo di torta margherita e un biglietto.
"ciao mamma, questa torta l'abbiamo fatta io e Diego perché ci manchi. Chiediamo sempre a papà se possiamo venire a trovarti ma non ci lascia mai. Tu riusciresti a convincerlo? Comunque abbiamo voluto fare questa torta perché... ok lo ammetto avevo fame e non sapevo che cucinare. Mi ha aiutata zia Gabby e abbiamo voluto condividerla con te. Sempre se ti arriva: papà la adora e spero che ti abbia lasciato la fetta e che non se la sia mangiata lui. Ci vediamo presto. Eva, Diego e tutta la famiglia"
Che dolci che sono stati... ECCO PERCHE' MANCA UN PEZZO ALLA MIA FETTA!! Va be dai, apprezzo il gesto. Ho diviso a metà la fetta e l'ho data anche ad Adam.
"Perché?" chiese "perché è giusto che la provi anche tu. L'hanno fatta Eva, Diego e Gabby" dissi addentandone un pezzo. Era divinamente buona. Nemmeno quelle che fa Killer sono così buone.
Ho passato i giorni restanti a fare sempre le solite cose: svegli, aspetta per mangiare, mangia, aspettati di vedere persone della quale non te ne ricordavi l'esistenza, mangia, parla, dormi. Insomma... MI SONO ROTTA I COGLIONI DI FARE SEMPRE LE STESSE 7 COSE!!!
Dopo 2 lunghissimi mesi, sono potuta uscire da quel buco di cella: menomale. Quando sono uscita c'era tutto il distretto ad aspettarmi all'entrata. "BEN TORANATA ASTRID!!!!" urlarono nel momento in cui misi piede nella struttura "che bello rivedervi, non avete idea di quanto mi siate mancati" dissi abbracciandoli.
"adesso ragazzi, si torna al lavoro. Abbiamo un caso" disse Voight "quanto mi è mancato sergente. Sentirla urlare è sempre un piacere" dissi andando verso le scale. Salimmo al piano superiore e notai che mancava qualcuno. "Scusate ma chi è che manca all'appello" chiesi
"A giusto, Mouse è tornato nell'esercito. Dice che almeno lì sa chi è il nemico e di chi si può fidare. Cosa che evidentemente qua non sapeva" disse Jay abbastanza triste. "Sto coglione, poteva anche passare a salutare" dissi alzando gli occhi al cielo.
"bene, che cosa sappiamo della vittima" chiese Voight "allora la vittima e // //. Nata sulla 26esima, i suoi genitori morti in un'incidente d'auto. Non ha ne fratelli ne sorelle e ha 39 anni" disse Kevin "bene, qualcosa sul possibile criminale" chiese Alvin
"Per adesso sappiamo che è bianco, alto 1,80, abbastanza robusto ed è pelato" disse Erin "potete farmi un riassunto essendo che non c'ero?" chiesi "siamo stati chiamati perché un'uomo ha trovato un cadavere sul terrazzo. La vittima si chiama // // e il resto lo abbiamo già detto. Morte causata da corpo contundente" riassunse Antonio dandomi un fascicolo.
"abbiamo le immagini di una telecamera" chiesi "sì, però non si vede nulla. E' tutto sfocato" rispose Jay. Controllai per bene e io quel tipo lo avevo già visto. "Faccio una chiamata e vi so dire il nome" dissi componendo il numero di Robin.
"ciao Robin, ascolta ti ho appena mandato una foto di sto tizio, sai dirmi se è chi penso che sia"
"allora fammi vedere... sì, è lui. Prendilo e fagli passare le pene dell'inferno"
"lo farò con piacere"
"bene, il possibile assassino si chiama // //, è l'ex ragazzo di Robin. Lei ha sempre provato ad allontanarlo da quando ha saputo che fa parte di una banda, ma lui non l'ha mai lasciata andare. Sono dovuti intervenire Marco e Kidd per farle avere pace" dissi iniziano a fare delle ricerche.
"hai idea di dove si trovi?" chiese Alvin "sì. Vi ho mandato l'indirizzo. Quando arriva portatelo nella gabbia: ho un modo efficace per farlo parlare" dissi facendo un mezzo sorriso. "Ecco perché ti adoro" mi sussurrò Antonio prima di andare via.
Mi era mancato lavorare qui: sempre occupata e in allerta. Mi dispiace che Mouse se ne sia andato, ma se lui è felice così lo sarò anche io per lui. Dovrò anche chiamare Nick per dirgli che sono uscita. Naaa... tanto lo viene a sapere da solo.
Dopo una bella mezz'oretta i ragazzi arrivarono dicendomi che era arrivato. Ho aperto il cassetto della scrivania del mio partner e ho preso il tirapugni. Ne tine sempre uno di riserva: grazie al cielo oserei dire.
Scesi al piano inferiore e istintivamente i ragazzi uscirono tranne Dawson: lui volle rimanere per controllarmi. "Ma guarda te chi si rivede" disse lui vedendomi "ne facevo anche a meno sinceramente. Ora parla e tutto si sistema" dissi seria
"Parlare riguardo a cosa. Sei ancora arrabbiata per ciò che ho fatto a Robin?" "non sono cazzi tuoi. Ora sono al lavoro e le questioni personali le sistemo in altri modi. Che cosa è successo lunedì sera alle 21:50 a // //" domandai. Lui non rispose e si beccò un bel pugno nello stomaco.
"rispondi o vado più in basso" dissi "mi ha provocato e io ho reagito" disse soltanto "troppo semplice: i bastardi come te fanno cose peggiori e non demordono così facilmente" risposi
"è la verità, lo giuro. Lei ha detto in giro cose sulla mia gang e io ho dovuto ucciderla" disse "ma questo non si spiega come mai era sulla terrazza di uno sconosciuto che abitava a 3 isolati da casa sua" dissi più seria ancora.
"Quella è la casa dove ci ritroviamo solitamente. Almeno il capo avrebbe visto che era morta" rispose "come facciamo ad avere la certezza che è giusto" disse Dawson dall'altro angolo della cella "è la verità l giuro. Anche perché non sono nelle condizioni di dire cazzate" disse
"prima fai tanto il gradasso e poi ti penti. Non me la conti su giusta" dissi "potete andare a vedere con i vostri occhi. Ora sono nella casa abbandonata della 37esima. Sono riuniti tutti lì" disse. Io guardai il mio partner "voi andate a vedere, io sto qui con sto bastardo".
"Sai che non è una buona idea vero?" chiese lui "lo so, è per questo che mi piace. Lui allora andò via dicendomi di fare attenzione.
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O insieme o nulla (Chicago Pd)
ActionQuesta è la mia prima storia, nn credo che sarà molto lunga ma spero che vi piaccia. Scusate gli eventuali errori grammaticali ma è la prima volta che scrivo. La storia parla di questa ragazza, Astrid, che vuole a tutti i costi diventare poliziotta...