Dopo quella chiacchierata con il sergente, usci dal suo ufficio. Tutti mi guardarono male e poi dissi "che volete una foto" e quindi tornarono ognuno al proprio lavoro mentre io andai a prendere un caffè.
Dopo 4 ore di lavoro decisi di uscire un attimo a prendere una boccata d'aria. Chicago era una città imprevedibile parlando di meteo: oggi può essere primavera e domani inverno. O almeno io la vedo così.
Era una giornata molto fredda e quindi presi la giacca quando "dove vai?" disse Alvin "vado a prendere una boccata d'aria. Così mi schiarisco le idee" dissi "volete un caffè?"
"io si se non è un problema" disse Jay "idem" dissero Alvin e Adam "io una cioccolata" disse Erin "2" alzò il braccio Dawson.
"quindi 2 caffè e 3 cioccolate?" chiesi "esatto" risposero loro "vado, compro il necessario e torno" dissi "se ti serve una mano vengo anche io" ha pronunciato il mio partner.
"vedi tu. Io riesco ma ogni tanto fa bene staccare dal lavoro" dissi sorridendo. Lui prese la giacca e ci avviammo verso la caffetteria più vicina.
"posso farti una domanda?" chiese Antonio "tutto ciò che vuoi" dissi "che ti ha chiesto il capo prima, sempre se posso sapere"
"praticamente mi ha chiesto perché la nuova mi sta tanto sulle scatole. La verità è che non mi convince: facci caso, quelli degli affari interni, subito dopo la morte di Jin ci mandano lei. Sospetto sul fatto che Jin fosse la loro talpa e dato che Voight lo aveva scoperto, lui viene ucciso e subito dopo mandano un rimpiazzo. Non può essere una coincidenza" dissi entrando nella caffetteria.
"devo ammettere che ora che mi ci fai pensare hai ragione. Jin passava troppo spesso nell'ufficio del capo e quando gli chiedevo diceva che era per una revisione. Sai che mi sa che hai ragione" disse
"beh, finché non abbiamo delle prove concrete non possiamo farci nulla. Posso fartela io una domanda?" chiesi "certo, dimmi tutto" "il mio allenatore di boxe non vuole più insegnarmi non so il perché. Ti andrebbe di farmi da insegnante?" chiesi
"sarei onorato di farlo. Stasera vieni alla palestra sulla 56esima: sarò lì ad insegnarti quello che posso" disse felice "grazie, sai il migliore" dissi abbracciandolo.
"nulla. Sono arrivate le ordinazioni, torniamo o sennò chissà cosa vanno a pensare" disse prendendo le cose. Fuori c'era un'arietta frasca che amavo, ma lui tramava come una foglia.
Presi la mia giacca e gliela misi sulle spalle "non c'è bisogno tranquilla" disse lui "senti stai tremando come una foglia e se ti ammali tu devo fare il doppio del lavoro io. Sei importantissimo in questa unità. A differenza mia, il capo ha bisogno di te. Ora tieniti sta giacca che tanto non ho freddo. E' perché non posso ma io in sta stagione starei in costume" dissi ridendo.
"non è vero che il capo non ha bisogno di te, anzi, tutti abbiamo bisogno di te. Sei un'informatica perfetta e anche una detective, passami il termine, con i contro ciglioni. Ora abbiamo un caso da continuare" disse sorridendomi.
Quel ragazzo ha un sorriso contagioso. Tornammo quindi dentro e abbiamo dato ad ognuno le proprie ordinazioni. Continuammo la mattinata e nel pomeriggio, verso le 15:30, il capo ci mandò a casa dato che non avevamo ancora scoperto nulla.
Nel tragitto verso casa trovai Kidd che passeggiava e anche lui stava tornando dal lavoro.
"hey freddoloso, come va" dissi salutandolo con la mano "sono stato meglio" disse "che hai?" "oggi al lavoro c'è stato un caos totale: ero solo perché Killer è raffreddato. Saranno arrivate 4 macchine una messa peggio dell'altra e sono distrutto" disse
"beh, è comprensibile. Io vorrei uccidere quelli degli affari interni. Ci hanno mandato una ragazza stamane. Il problema che è una talpa" dissi "nel senso che non ci vede o che gli passa informazioni" chiese confuso lui
"la seconda. C'è vogliono informazioni non solo sul sergente, ma anche su di noi. A parte che oggi se non gli ho tirato un pugno oggi non glielo do più. E' venuta a dirmi di non dormire, a me. Ok sono al al lavoro ma porca troia mi è arrivato Roman alle 4 di notte in casa" dissi
"non ti sto a chiedere dettagli. Hai da fare stasera?" chiese "sì, devo andare nella palestra sulla 56esima. Antonio mi farà da insegnante" "sai che l'hanno capito anche i sassi che ti piace?" disse ridendo
"lo so. Ok mi piace, ma tanto non potrei mai mettermi con lui, il capo mi ammazza sennò" dissi pensando alle conseguenze del mettermi con il mio partner "hahahahaha, mi fai morire dal ridere. Ora devo andare in farmacia a prendere qualcosa per Killer, ci becchiamo in giro"
"ciao Kidd" risposi per poi andare a casa. Preparai il borsone e andai alla palestra in moto. Entrai e non c'era nessuno. "Antonio, ci sei? sono Astrid" dissi. Lo trovai sul ring a tirare pugni al vuoto.
"hey!" dissi salutandolo "hey, scusa avevo le cuffie non ti ho sentito. Prendi i guantoni e iniziamo" disse scendendo dal ring. Misi i guanti e lui mise i suoi.
Praticamente i suoi sono quelli che usi per far colpire l'avversario. Gli ho tirato un pugno diretto "sei fortissima. E' da un po' che non mi capitava una forza simile" disse complimentandosi.
"grazie. Facevo allenamento con mio fratello da piccola. Ero una mezza calzetta. Poi ha iniziato a darmi consigli e allora ho iniziato a diventare sempre più forte" dissi continuando a prenderlo a pugno.
"per essere la prima volta che ti alleno, devo dire che non sei niente male" disse e così continuammo per tutta la sera. Fecimo una pausa e decisi di iniziare a fargli delle piccole domande.
"so che non è un buon momento ma... tu come stai davvero? insomma dopo che la moglie ti ha lasciato" chiesi bevendo un po' di acqua "sto cercando di superarla. Non è facile, soprattutto perché non vedo mai i miei figli. Ne ho passate tante, riuscirò a passare anche questa"
"ricordati: non lasciare che il tuo passato di definisca, ti sconfigga o ti distrugga. Lascia che ti rinforzi. Deludi tutti ma non deludere mai te stesso. E' il miglior consiglio che possa darti"
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O insieme o nulla (Chicago Pd)
ActionQuesta è la mia prima storia, nn credo che sarà molto lunga ma spero che vi piaccia. Scusate gli eventuali errori grammaticali ma è la prima volta che scrivo. La storia parla di questa ragazza, Astrid, che vuole a tutti i costi diventare poliziotta...