CADAVERE

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Alle 11:30 sono uscita dal lavoro e mi sono diretta nel luogo dove si sarebbe tenuto il matrimonio. Era già tutto decorato alla perfezione e l'abito da sposa ovviamente non era da meno. Aveva scelto un bel kimono tutto bianco con l'obi grigio chiaro. Un'acconciatura veramente strepitosa e un trucco leggero e soprattutto chiaro.

"chi è la mia sposa preferita" dissi entrando nella stanza "eccoti finalmente. Non hai idea di quanto io abbia aspettato di vederti" disse sorridendo "allora chi è il fortunato che si è messo con te" chiesi impaziente di avere un nome

"si chiama // è un bravo ragazzo ma ti ho chiesto di venire prima per controllare se la fedina penale è pulita. Più che un matrimonio possiamo dire che è un'addio al nubilato" disse

"ok quindi fammi controllare" risposi prendendo il portatile "allora questo // ha la fedina penale pulita. Qui dice che ha 2 figli già maggiorenni, una ventina di ragazze che ha lasciato e-" non finii la frase quando lessi una cosa "che cosa. Cos'ha con non va?" chiese

"chiama Voight e digli di passarci a prendere. Qui non è un posto sicuro" dissi passandogli il telefono. Lei chiamò il sergente e mandò Adam e Jay a prenderci. "che succede ragazze, non avevate mica un matrimonio" chiese Jay

"non era un vero matrimonio ma un'addio al nubilato che è meglio rimandare. Il tizio si chiama // e ha la fedina penale pulita. Figli già maggiorenni e una ventina di ragazze a cui a preferito spezzare il cuore. Asha non so se lo sai ma il tuo caro // fa parte di una gang e anche molto pericolosa" dissi guardandola "sto figlio di puttana non mi aveva detto nulla" rispose incazzata

"la chiamavano boccuccia di rosa" disse Adam (l'affermazione boccuccia di rosa è un modo alternativo di dire le classiche frasi ad esempio fine la ragazza. O comunque sta ad indicare il fatto che sembri carina e coccolosa ma quando apri bocca spaventi uno scaricatore di porto. senza offesa a tutti coloro che svolgono codesto lavoro)

"non sarà boccuccia di rosa ma se ti tira un desto è peggio di Dawson" dissi ridendo "ecco perché non si fa mai incazzare una sconosciuta" disse Jay rimproverando l'amico. Tornammo al distretto e spiegammo la situazione ai ragazzi che rimasero abbastanza sbalorditi.

"io non ne sapevo nulla, altrimenti lo avrei già picchiato a sangue" disse lei difendendosi "Asha sai che se picchiavi sto coglione potevi finire dentro tranquillamente" chiesi "lo so. Comunque cercherò di esservi il più d'aiuto possibile" disse alla squadra

"ora ti terremo in custodia noi finché il coglione non sarà in prigione" disse Erin "grazie per la protezione ma mi è venuto in mente un piano per prenderlo" rispose lei entusiasta "o cielo perché tu pensi ancora. L'ultima volta che hai provato a pensare qualcosa di buono è andata a finire che a momenti mi bruci la casa" dissi alzando gli occhi al cielo.

"ha ha ha, simpaticona. Comunque pensavo di tendergli una trappola. Io gli chiedo di incontrarci in un determinato posto con la scusa del "ti devo parlare", poi appena arriva voi lo prendete e siamo tutti felici e contenti" disse sorridendo.

"ok, preparate le attrezzature che si parte" disse il Sergente "capo non voglio offenderla ma siamo sinceri: pensa davvero che quel bastardo non abbia già capito il piano. Io non lo conosco ma la gang di cui fa parte è una delle più forti di Chicago. Se lei andasse sola da quel tizio, cosa ne sappiamo noi come reagirà" dissi 

"è per questo che tu sarai con lei cara Astrid" rispose sorridendo "che è la suicide squad" disse lei ridendo "io sto al tuo gioco ma se tu fai una mossa falsa carina, ti ammazzo" dissi indicandola "e come potrei fare una cosa simile" ridacchiò lei 

"l'ultima volta che abbiamo fatto qualcosa insieme a momenti devono chiamare i vigili del fuoco per spegnerti casa dato che stavi facendo esplodere tutto" risposi andando verso il garage 

"puoi rinfrescarmi la memoria" chiese "eravamo a casa tua, stavi cucinando e io ero al piano superiore a sistemare. Sento odore di gas, scendo e lo avevi lasciato aperto. Idiota come sei decidi di accendere il tuo nuovo accendino che sembra una sottospecie di fiamma ossidrica. Se io non ti tiravo la ciabatta in faccia, adesso saremmo sotto terra" risposi mettendole il dispositivo

"insomma voi 2 messe assieme non ne fate una giusta" disse Kevin "esattamente mio caro. Poi diciamo la verità: quelli della 51 sono dei boni della madonna" disse Asha "sai che io li conosco vero?" domandai "perché non me li hai mai fatti conoscere?" chiese lei sorpresa

"perché ho la certezza che se ne conosci uno in particolare ci finisci a letto dato che ogni volta che vai in un bar ti ubriachi. L'ultima volta alle 3 di notte sono dovuta venire a riprenderti. Quindi grazie ma no grazie" risposi chiarendo la situazione.

Arrivammo al luogo dell'incontro e io e lei eravamo con i nostri kimono. Abbiamo aspettato all'incirca 20 minuti e poi si è fatto vivo. Eravamo in una zona abbastanza isolata dato che c'erano poche case. Era ormai sera e c'era il sole che rifletteva sulla luce del lago di fianco a noi.

"di cosa volevi parlare Asha" chiese lui guardandola "perché non mi hai detto la verità?" domandò infuriata lei "su cosa" chiese lui sorpreso dalla domanda "del fatto che fai parte di una gang. Sai quanto odio queste cose" disse più infuriata ancora 

"ma io non faccio parte di nessuna gang" si difese lui "assi. Allora il tatuaggio sulla spalla con il nome della gang a cosa serve. Per decorazione" chiesi io "ma che brave. Tanto ormai so la verità su di te" disse indicandomi "e allora dilla se proprio la sai" gli dissi guardandolo negli occhi

"non farti provocare" mi sentii dall'auricolare "tu sei uno sbirro e per questo la pagherai molto cara" rispose prendendo Asha e avvicinandosi sempre di più al lago. Tirai fuori la pistola e gliela puntai in fronte "se fossi in te non lo farei //" dissi

"e anche se lo facessi, che cosa mi accadrebbe. Sei sola, non ci sono i tuoi amici sbirri con te" e dopo averlo detto spuntò, da dietro un cespuglio, Antonio con un fucile più grande di lui praticamente.

Lui lanciò Asha nel lago e io gli sparai alla spalla. Tolsi il Kimono e mi tuffai dato che non sapeva nuotare. Scesi abbastanza in profondità e la vidi. La recupera e tornai in superficie. La posai sul terreno e gli feci il massaggio cardiaco per fargli sputare l'acqua.

"avanti respira" dissi continuando a farlo. Dopo poco inizio a tossire e sputare acqua, menomale. Dopo la portammo all'ospedale per dei piccoli controlli e alle 11 di sera l'hanno rilasciata.

"grazie. Sei stata un'incosciente ma grazie" disse lei sorridendomi "io sarei l'incosciente. Sei tu che ti sei fatta prendere" dissi ridendo "omettiamo i dettagli, ok?" chiese "e va bene. Ma SOLO per sta volta" risposi

Io andai a casa tranquilla quando mi arrivò una chiamata:

An: scusa se ti disturbo: è un problema se passo da te. Eva e Diego sono da Laura quindi sono libero

As: certamente. Faccio la doccia e poi sono pronta

An: non hai capito. Sono davanti alla porta e ti sto chiedendo se mi apri

As: perché dirmelo prima era difficile

Ovviamente Antonio e l'essere diretto sono 2 cose che non c'entrano una mazza. "potevi bussare" dissi ridendo "senti volevo capire come ci si sente a parlare ad una porta" disse sedendosi sul divano "e come ci si sente" chiesi curiosa " secondo te? ovviamente mi sentivo un coglione" rispose ironico

"volevo solo avere la tua opinione" dissi dandogli un bacio veloce e alzandomi "dove vai adesso?" "te l'ho detto neanche 5 minuti fa e ti sei già dimenticato Vado a fare la doccia" risposi. Neanche il tempo di girarmi che mi chiamano:

??: ciao Astrid, senti potrei aver un piccolissimo problema

A: Marco dimmi che cazzo succede

M: ho appena trovato un cadavere nel fiume

A: CHE COSA? Dimmi che è uno scherzo

M: certo come no. Trovo un cadavere in un cazzo di fiume ed è uno scherzo. Senti io sto tipo non ho la ben che minima idea di chi possa essere.

A: ha un cartellino, qualcosa

M: ha un cartellino. Il suo nome è // //. Non crederai mai da dove viene sto tipo

A: senti non scherzarci da dove viene

M: viene dal quartiere Americo-Latino di New York

A: mandami la posizione che arriviamo

M: già fatto, per sicurezza rimango qui

O insieme o nulla (Chicago Pd)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora