QUELL'UOMO NON MI CONVINCE

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Dopo essere uscita dalla stanza ho rianalizzato le parole di Eva: ma che ha capito quella piccoletta.

Ma la cosa che mi ha incuriosita di più è stata la faccia di Antonio: era un mix tra speranza e ripensamenti.

E se Roman avesse ragione? Se gli piacessi? Ma che diamine sto pensando. Astrid Torres è un tuo collega e sei al lavoro quindi ricomponiti cazzo!

Il mio turno era appena finito e io sono potuta andare ad aspettare Killer. Quando è arrivato mi ha dato il casco e poi siamo andati sul tetto.

Praticamente sia a me che a lui piacciono i luoghi alti. Siccome c'è un palazzo che è aperto fino a tardi ed è possibile arrivare sul tetto, noi ci andiamo sempre.

Quando siamo arrivati sul tetto si poteva vedere uno spettacolo stupendo: tutta Chicago illuminata. C'erano molte zone che non avevo mai visto ma era comunque stupendo. 

L'aria che c'era era stupenda e soprattutto fredda: proprio come piace a me. Io amo l'inverno. Quando la neve ricopre il terreno, la cioccolata dopo un lungo turno lavorativo. E' stupendo.

Per gli altri. Per quelli che lavorano con me è brutto e stressante dato che in inverno c'è sempre moltissimo lavoro da sbrigare e ci sono molti più incidenti per via del ghiaccio.

Lamentele a parte, io e Killer ci siamo seduti sul bordo del palazzo poi lui mi ha detto "come è andata al lavoro oggi?" "bene, ho conosciuto pure la figlia di Dawson. Comunque di cosa volevi parlarmi: deve essere importante per portarmi lontano da tutti nel mio luogo preferito" dissi guardandolo

"beh, non è molto importante ma mi andava di venire qui dato che non veniamo da molto. Comunque volevo dirti scusa. C'è, insomma, da quando ho risposto in quel modo al tuo capo, è come se mi sentissi un peso. Non so cosa sia ma da ieri tutto è cambiato. Non ho mai fame, se sento parlare di cibo mi viene il voltastomaco e poi ho sempre il suo sguardo fisso in testa. Quello sguardo pieno di disaccordo, di odio e sofferenza. Non sono nemmeno riuscito a guardarlo in faccia da tanto che pesava in me quello sguardo. Spero che le parole che ho detto ieri non influiscano nella tua vita lavorativa. Insomma non voglio che per un mio errore il tuo capo ti screditi e non ti voglia più nella sua unità. Tutto qua" disse. Le lacrime si formavano sul suo viso e piano piano scesero.

"Killer non c'è bisogno di scusarsi. Le tue parole hanno fatto un grande effetto sia a me che a lui. Mi dispiace che ti abbia fatto stare così male, davvero. Se vuoi domani vieni al distretto con me e gli chiedi scusa. Faccia a faccia. Così ti sentirai meglio. Ora ho capito il perché ieri Kidd ha dovuto finire la tua pizza. Potevi dirmelo che non stavi bene per questo motivo. E' tutto finito Killer, è tutto finito" gli dissi passandogli una mano sulla schiena.

Lui sembra si sia calmato e dopo aver chiacchierato ancora un po' siamo andati a casa. Il giorno dopo avrei anche fatto da insegnante a Dawson. 

Gli scrissi un messaggio dicendogli che il giorno dopo non ci sarebbero stati problemi a insegnargli il programma.

Poi mandai un messaggio vocale a Voight dicendogli che domani pomeriggio sarei venuta da lui con Killer perché voleva parlargli. Entrambi mi risposero dicendo che non c'erano problemi.

Dopo quel momento, io e Killer siamo scesi dal palazzo e mi ha accompagnato a casa. Salgo nel mio appartamento, faccio la doccia, metto la sveglia e poi vado a letto.

La mattina dopo sono andata al lavoro e la Platt mi ha detto che, per l'ennesima volta, ero di pattuglia. Bisognava andare all'officina a vedere se era tutto in regola.

Oggi ero sola: che strano. Sono andata all'officina e non appena son arrivata, ho sentito Kidd bestemmiare perché gli era arrivata la chiave inglese sul piede.

"Kidd, la smetti di bestemmiare che sono le 8:20 di mattina" gli urlai "buongiorno bella donzella, come posso aiutarla?" disse il commesso

"Polizia di Chicago, sono qui per fare un controllo generale. Sa dirmi dove posso trovare il capo?" chiesi seria "ma certo. KIDD! PORTA LA POLIZIOTTA DAL CAPO" urlo l'uomo

"KIDD! DATTI UNA MOSSA NON C'E' TEMPO DA PERDERE" urlo di nuovo "ho capito, ho capito, smettila di urlare. A ciao Astrid, vieni ti porto dal capo" disse andando nell'ufficio del suo capo e io lo segui

"capo, c'è la polizia che vuole fare un controllo" disse il rosso bussando alla porta "1 minuto e arrivo" disse l'uomo da dentro la stanza.

"ti avverto è un tipo abbastanza manesco, se succede qualcosa urla che arrivo" mi raccomandò Kidd "va bene, in caso il carcere sarà la sua nuova casa" dissi ridendo. 

Poco dopo, il capo mi fece entrare nel suo ufficio. "buongiorno poliziotta, di cosa ha bisogno?" "devo fare un controllo generale della struttura" dissi seria 

"va bene. Faccia pure il controllo. Ecco a lei le carte della struttura" disse passandomi delle carte. Le controllai ed era tutto in ordine. Poi iniziai a fare un giro per vedere la struttura se non aveva nulla di strano.

"come vede signorina, la struttura è completamente in ordine. Non c'è nulla che non va" disse abbastanza teso. Ero arrivata in una zona abbastanza silenziosa e sentii un rumore provenire da una stanza.

Presi la pistola e dissi alle persone che c'erano lì di allontanarsi. Aprì la porta e dentro c'era Killer con una scatola in testa che porcona. Ho abbassato la pistola e gli ho tolto la scatola dalla testa.

"Astrid, che ci fai tu qui?" chiese abbastanza imbarazzato "sono qui per un controllo generale, come mai ti è caduta una scatola in testa?" chiesi divertita "beh, diciamo che mettendo via degli oggetti non mi ero reso conto dell'esistenza di quella scatola" disse grattandosi la nuca

Poi sono uscita da quello stanzino e sono potuta tornare a fare quello che stavo facendo, ossia un controllo. L'officina era pulita, ma il loro capo non mi convinceva per nulla.

Dopo quel controllo sia io che i ragazzi avevamo la pausa pranzo e siamo andati mangiare qualcosa. "come ti è sembrato il nostro capo?" chiese Kidd addentando il suo panino

"non lo so, è fin troppo sospetto. Credo che ci nasconda qualcosa" dissi bevendo un po' della mia acqua "ultimamente l'ho visto anche io abbastanza strano" disse Killer.

"PATTUGLIA 3452 MI RICEVI" sentii dalla radio "Forte e chiaro" dissi "CI SERVI AL 7852 DI ROSVELT STREET. C'E' STATO UN'INCIDENTE E DEVI SPARTIRE IL TRAFFICO" "agli ordini, 2 minuti e sono lì" dissi salutando i 2 difronte a me

"Killer, ricordati, alle 4 davanti al distretto" dissi andando via "va bene a dopo" disse lui

O insieme o nulla (Chicago Pd)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora