Erano passate delle settimane e finalmente Voight mandò via Sammer capendo chi fosse davvero. Un nuovo tecnico era arrivato, si chiamava Mouse. Era bravo e simpatico con tutti.
Come ogni mercoledì avevo l'allenamento con Dawson e, come ogni volta ero distrutta. L'unica cosa che non mi faceva male era la testa.
Andai al lavoro e appena entrai la Platt mi chiese "non hai dormito stanotte?" "no, è solo che ieri mi sono allenata con Dawson. Mi serviva un allenatore per la boxe e lui è il primo che mi è passato per la mente. Ho fatto tardi ieri e ora sono distrutta" dissi appoggiandomi al bancone.
"capisco. Senti oggi devi compilarmi questi moduli. Avrai da lavorare tutto il giorno" disse passandomi i fogli "la ringrazio" dissi andando alla porta.
Sono arrivata al piano superiore e, avendo la pila di fogli in mano e non vedendo una benemerita mazza, sono inciampata. Io sono caduta e ho picchiato la testa contro l'ultimo gradino.
"merda, ci mancava questa" dissi alzandomi "vuoi una mano?" chiese Mouse "grazie, sei il migliore" dissi "per il miglior distretto ci vuole il miglior tecnico" rise lui.
"qualcuno di in gamba ci voleva. Sai dove sono tutti?" chiesi "allora se non ho capito male sono andati sulla scena del crimine. Ti serve l'indirizzo?" chiese "no no tranquillo. La Platt mi ha rimpinguato di lavoro. Grazie lo stesso".
I ragazzi sono tornati e io stavo tranquillamente compilando moduli. "vedo che hai da fare oggi" disse Alvin guardandomi "già, la Platt mi ha rinfilzato di lavoro. Sapessi che rottura" dissi
"capisco. C'è stato un'omicidio dove è morto un bambino di 8 anni, tre colpi di pistola. Ti avverto: il tuo partner sarà nervosissimo. Se fa qualcosa di azzardato dimmelo" disse pattandomi la testa.
"grazie dell'informazione. Torno al lavoro o non finirò mai, comunque in caso so su chi contare" dissi salutandolo. Io tornai al lavoro e i ragazzi andavano e venivano come il nulla.
Era arrivata la pausa pranzo e, per fortuna, i ragazzi erano tornati. "volete qualcosa per pranzo. Non so il perché ma oggi ho portato cibo in più" dissi prendendo la borsa frigo.
"grazie, sei molto gentile" dissero tutti tranne Dawson "tu vuoi qualcosa Antonio?" chiesi, aveva lo sguardo perso. Mi dispiaceva vederlo così, insomma è sempre il mio partner.
"no, tranquilla. Non ho fame" disse sedendosi "in caso ce n'è anche per te" dissi sorridendo. "le hai fatte tu queste piadine, sono deliziose" disse Kevin
"si, grazie. In pochi si complimentano per la mia cucina. Comunque se queste sono buone la pasta che fa il mio amico è il paradiso" dissi felice per il complimento
"bene, io torno al lavoro. Se vi serve una mano, io sono qua" dissi prendendo la penna e rincominciando a scrivere. "ASTRID, HO BISOGNO DI TE" urlò Roman dal piano inferiore
"ma che minchia grida questo. Mica sono sorda" dissi alzandomi. Scesi le scale e c'era un tizio che manco sapeva dove fosse. "e io che ci devo fare con sto tizio" chiesi "non parla l'americano ma parla solo Italiano. Scommetto che tu ne sai qualcosa" disse
Io sapevo parlare bene l'Italiano e infatti l'uomo mi chiese "dove sono, chi sei?" "sei al 21esimo distretto. Ti serve una mano, ti sei perso?" chiesi all'uomo "sì, può chiamare questo numero e dire dove sono" chiese "certo, nessun problema".
Chiamai quel numero e spiegai la situazione. Poi tonai al piano superiore. Continuai a sistemare le scartoffie, tanto eravamo solo io e Mouse. D'un tratto sentii Dawson urlare e quindi andai a vedere la situazione.
Il capo lo stava tenendo e ho prontamente deciso di portarlo fuori di lì, mica che parte una scazzottata. Lo portai nella stanza comune e gli chiesi "ma che ti è preso? stai bene?" "no, non sto bene. Quel bastardo ha ucciso un bambino di 8 anni. Stamane ho litigato con Diego per una scemenza e quando ho visto il corpo del bimbo, ho pensato che lì ci poteva essere tranquillamente lui, mio figlio. Un bambino innocente è stato ucciso e io ho litigato con lui per una scemata. Per finire in bellezza, quando ho chiesto al bastardo una motivazione lui mi ha risposto "hanno mai stuprato tua sorella?". Ma che c'entra. Ok, può essere un motivo di vendetta ma non lo è in questo caso" si sfogò.
"non posso e mai potrò capire come ti senti, ma l'importante è che tu ora mantieni la calma. Più lui ti vede incavolato, più ci gode. Ti provocano e quando reagisci ti fottono. Ti lascio un po' solo, così sarai più tranquillo" dissi.
Quando stavo per uscire dalla stanza mi prese il polso "puoi stare qua, mi fai compagnia" disse guardando altrove "va bene. Intanto prendo un caffè"
Presi il mio caffè e nel mentre lui si era calmato. Va be in caso partiva un incontro di boxe tra lui e il vuoto. Finito l'attimo di pensieri strani, uscì dalla stanza e continuai il mio lavoro.
A fine giornata presi le mie cose e andai a casa a dormire. Domani avremmo avuto un nuovo caso e quindi dovevo essere pronta a tutto.
Arrivai a casa e sentii una presenza al piano superiore. Sapevo che era Roma e per questo ho deciso di fargli uno scherzo. Ho preso la pistola e sono salita "POLIZIA DI CHICAGO" urlai al mio coinquilino "wo wo wo sono io. Non uccidermi" disse Roman con le mani in alto.
"e vero che ho un coinquilino. Ti tengo a prova d'infarto almeno "dissi ironica "sai che mi stavi per sparare vero?" disse allarmato lui "ovvio. Volevo vedere la tua razione" risposi ridendo.
Dopo aver parlato del fatto che si era stancato di stare sempre sotto gli ordini di Voight e del fatto che deve stare sempre di pattuglia e non può mai fare altro, andai a dormire.
02:40 di notte, suona il telefono "chi stracazzo sei?" chiesi più addormentata dell'ultima volta "sono la ex ragazza di Roman" "e quindi, io stavo dormendo" dissi alzando gli occhi al cielo
"beh, digli che se non torna mi tengo tutte le sue cose" "posso dirglielo domani mattina, sai ora devo dormire" dissi "si si, basta che lo sappia" e poi attaccai. Per tutta notte non ho dormito.
La sveglia suona alle 6:20, mi alzo, faccio il caffè, mi preparo, dico la cosa a Roman e vado a lavorare con lui che insulta sia lei che se stesso. Ma perché quelli problematici li ho io...
Entrai al distretto, andai agli armadietti, mi sistemai e mi misi seduta alla scrivania. "we bell'addormentata, come va? fatto serata per conciarti così?" chiese Erin "no, problemi tattici con Roman. La sua ex lo tortura da mesi e quindi sta da me. Stamattina, alle 02:40, mi chiama e mi dice di dirgli che se non si fosse fatto vivo avrebbe preso le cose da casa sua. Da lì non ho più dormito" risposi
"non abbiamo tempo per dormire, abbiamo un caso e Astrid, ci servono le tue doti" disse il sergente "doti di cosa, adesso" pensai alzandomi dalla sedia.
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O insieme o nulla (Chicago Pd)
ActionQuesta è la mia prima storia, nn credo che sarà molto lunga ma spero che vi piaccia. Scusate gli eventuali errori grammaticali ma è la prima volta che scrivo. La storia parla di questa ragazza, Astrid, che vuole a tutti i costi diventare poliziotta...