Si, scrivo qui intanto per chiedervi scusa per la mia lunghissima assenza.
Faccio un po' schifino.
Mi dispiace aver chiuso totalmente e barricato questa mia passione.
Nell'ultimo periodo sono stata un po' più di là che di qua.
Probabilmente sarò un po' arrugginita vi avverto.INDICAZIONI: pov incentrato su Grace.
TU SEI GRACE!Papà:«Ed eccoci»
Grace:«Casa dolce casa...» dissi con un tono di ironia.
Mamma si gira verso di me con una smorfia «Cara, lo so che è difficile per te, lo è per tutti» strinse immediatamente dopo la mano di mio padre «ma questa potrebbe essere una buona opportunità per me, per noi»
Papà:«Tua madre ha ottenuto un'ottima promozione, finalmente può fare ciò per il quale ha sempre puntato da inizio della sua carriera.
So che è stata dura aver lasciato i tuoi amici lì, Clyde...ma vedilo come un nuovo inizio»
Grace:«Ehm, devo ricordarvi che circa dieci anni fa mi avevate fatto lo stesso discorso ma davanti la porta di casa in Michigan?»
Aprii la portiera della macchina ed uscii immediatamente senza accorgermi che stava passando una moto da cross a tutta velocità.
Grace:«Va piano stronzo!»
Papà:«Linguaggio signorina»
Imprecai e aggiunsi «bentornata in questa fetta di paradiso Grace...un'altra volta»Grace al lettore
Okay, si ehm... passiamo alle spiegazioni.
Probabile non ci starete capendo nulla...nulla?!
Va bene si spiego dall'inizio.
Io sono Grace, immagino lo avrete capito, ho diciotto anni e sono nata qui, nelle Outer Banks, paradiso terrestre e il resto.
I miei hanno sempre vissuto qui, si sono conosciuti da piccolissimi e da quanto mi hanno detto stanno insieme da quando avevano quattro anni, il vero e proprio esempio di come dovrebbe essere la coppia perfetta, tutti gli anni di scuola nella stessa aula, stesso college, tutto.
Il giorno del diploma, prima di scegliere in che college sarebbero andati, mia madre gli ha chiesto di sposarsi.
Dovevate vedere la sua faccia, cioè io non l'ho vista dal vivo, ma posso vederla ogni giorno sulla credenza di legno, inoltre è ancora stampata e conservata in uno dei tanti book fotografici che conservano della loro vita.
In ogni modo, i miei hanno scelto di fare lo stesso college, dato il matrimonio e mia madre ha rinunciato ad una dei più prestigiosi pur di stare con lui e i suoi amici.
A detta di mio padre si è sempre un po' sentito in colpa per questo, ma mia madre è sempre rimasta ferma sulla sua idea, tanto che dal momento in cui io sono nata mio padre ha cominciato ha fare qualche lavoretto qua e la, mentre mia madre ha trovato un ottimo lavoro come avvocato qui alle Outer Banks.
Molto spesso capitava di stare con gli amici dei miei che di loro volta avevano bambini.
Ero felice probabilmente, o almeno sembra dalle foto messe nel book.
Sorridevo tantissimo e giocavo sempre con un bambino, non ricordo il nome adesso, ma i miei mi hanno sempre detto che quando a mia madre è arrivata la promozione e sapevo che ci saremmo dovuti trasferire in Michigan ho pianto tanto per la separazione con questo bambino.
Ci tenevo molto a quanto pare.
Aspettate.
Rave? Rafe? Rafe! Si! Era questo il suo nome.
Sta di fatto che dagli otto anni fino ad ora ho vissuto in Michigan, ho conosciuto tanti altri bambini con cui ho fatto amicizia, sono cresciuta con loro, ho fatto le mie prime esperienze, ho avuto il mio primo ragazzo, Clyde.
Tutto sfumato per un ulteriore trasferimento di mia madre.
Per rassicurarmi in continuazione dice che dovrebbe essere l'ultimo.
Pure mio padre nel frattempo è stato trasferito e con successo ha sulle sue spalle una promozione nella mia scuola come insegnante di Storia.
Tutto sistemato no?
No?
No!
Un pezzo di me è rimasto in Michigan, con tutti i miei amici.
Con Clyde.
Con lui volevo sperare in una relazione a distanza, ma so persino io che in queste circostanze, dove i chilometri di distanza sono migliaia, è un po' difficile mantenere tutto come prima, quindi abbiamo deciso fosse più giusto troncare.Papà:«Mi aiuti con le scatole?» chiese con voce sforzata.
Grace:«Si, lascia a me questa» mi arresi.Entrai sul portico ed aprii la casa.
Puzzava di chiuso.