Immagina Richie Tozier IT

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La mia vita?
Qualche mese fa avrei detto "magica"
Perchè?
Sono sempre stata con persone che mi hanno reso felice.
A partire dal mio vicino di casa, quel pezzo di figo di Richard Tozier, fino ad arrivare al balbuziente William Denbrough e i cosiddetti losers.
Qualcosa poi è cambiato, o meglio dire, qualcosa in me è cambiato.
Quei tempi in cui passavamo tutta la giornata insieme erano finiti da un pezzo.
Ogni estate e il mio tempo libero ormai lo passavo con altra gente.
Non chiedetemi perché ho deciso di "cambiare" cerchia, ma so solo che non sono stata molto corretta nei loro confronti, ed il motivo è abbastanza immaginabile.
Ora sto con quel gruppo e con quelle persone che non mi sarei mai immaginata neanche di avere il coraggio di guardare in faccia.
I così detti "fighetti" della scuola.
Lo so.
Sono una merda.
Però appena qualcuno trova l'opportunità giusta, la coglie al volo.
So di aver sbagliato.
Purtroppo me ne sto accorgendo troppo tardi.

*agli armadietti*

Liv:«Sei pronta a passare la vacanza più bella della tua vita?»
Tolsi la testa dall'armadietto e la guardai storto.
T/n:«Che intenzioni hai Livia?»
Liv:«Io ti dico solo di rimanere libera, tutto qui» disse per poi chiudere il suo armadietto che era esattamente accanto al mio.
La guardai disperata.
Chiusi l'armadietto e mi mise un braccio intorno alle spalle.
Liv:«Immagina: me, te e i più fighi della scuola, alla mia casa al mare, per un mese»
T/n:«Un mese!» mi bloccai «ma sei scema? già è tanto se vengo da te per una sera!
i miei non mi lasceranno mai venire da te per un mese, tra l'altro con dei ragaz..» mi fermai e la guardai «chi viene?»
Liv:«Bhe, se vieni lo scoprirai» disse sorridendo «ma se quella domanda era per sapere se viene anche Kevin, la risposta è si»
Sospirai.
T/n:«Liv, lo sai come sono i miei, soprattutto mio padre» dissi abbassando la testa.
Era molto manesco e lei sapeva pochissimo di quello che succedeva ogni giorno.
Una volta mi confidavo sempre con Richie, ma adesso...sapete la situazione.
Liv:«Inventati qualcosa»
T/n:«Che cosa?»
Liv:«Bhe potresti dire che semplicemente passi un mese dai tuoi zii, non hai detto che abitano vicino alla mia casa al mare?»
T/n:«Giusto!»
Liv:«Sapevo di essere un genio»
T/n:«Potrebbero cascarci, sperando ovviamente che non chiameranno tutti i giorni»
Ci guardammo sorridendo e in coro «ma il loro telefono è rotto!»
Scoppiammo a ridere e senza accorgercene eravamo arrivate davanti casa mia.
Liv:«Allora ci vediamo oggi pomeriggio?»
T/n:«Vediamo»
Liv:«Dai, c'è anche Kevin!»
T/n:«Possibile che mi colpisci sempre al cuore con queste notizie?»
Liv:«Questo è un si?»
T/n:«Questo è un vediamo» dissi davanti alla porta di casa.
Liv:«Va bene, tanto lo sai che comunque ti veniamo a prendere»
Se ne andò e io iniziai a cercare le chiavi.
Richie:«Hey Winchester, com'è non esci con Columbine? Vuoi rimanere tutto il pomeriggio a guardarmi dalla finestra?»
T/n:«Si, nei tuoi sogni Tozier»
Richie:«Oh, non puoi neanche immaginare cosa passa per questa testa Winchester»
T/n:«Pensa. Non me ne frega niente»
Richie:«Non fingere anche davanti a me, tanto lo so che sei pazza per tutto questo» disse indicandosi tutto il corpo.
T/n:«Tozier, possibile che ogni volta che apri bocca spari cazzate?»
Tozier:«Lo sai anche te che non è così»
Lo guardai «ciao Richard» subito dopo aprii la porta.
Senti dei passi venire verso di me «aspetta!»
Mi girai e vidi Tozier con il fiatone.
Richie:«Oggi pomeriggio, cava»
T/n:«Devo uscire con Liv»
Richie:«Non è vero, hai detto "vedremo", dunque non è nulla di sicuro»
T/n:«Ma se scoprisse che sono venuta con te invece che con lei mi ucciderà!»
Richie:«Bhe, forse è vero. Però almeno passerai una giornata bellissima, in compagnia del più figo di Derry»
T/n:«Allora già mi hai convinto» dissi con tono ironico.
Mi sorrise e io feci lo stesso.
Richie:«Alle tre alla cava» disse per poi voltarsi.
T/n:«Perchè non mi odi?» si bloccò e ritornò dove era prima, si sistemò gli occhiali.
Richie:«Perchè dovrei?» disse sorridendo.
Poi se ne andò.
Entrai in casa e chiusi la porta.
Sbuffai e sorrisi.
Ho sempre avuto un debole per quel ragazzo, e nessuno lo ha mai saputo.
Esatto, neanche Liv.

*ore 2;30*
T/n:«Che faccio quindi?»
Mi chiesi senza avere la più pallida idea di cosa dovessi fare.
T/n:«Faccio quello che mi dice di fare il mio istinto, ecco cosa»
La cava è sempre stato il mio posto preferito, sin da quando sono piccola.
Il motivo principale?
D'estate ti potevi fare il bagno in quel lago stupendo e insomma con i losers trovavi sempre qualcosa da fare.
Esco subito di casa,ma purtroppo mi trovo davanti Liv accompagnata da Kevin e i suoi amici.
Erano con due macchine.
Liv:«Immaginavo venissi»
T/n:«Eh già..» dissi guardando verso la casa di Tozier.
Mi stava guardando dagli scalini di casa sua, sembrava molto incazzato.
Infatti se ne andò via sopra la sua bicicletta gialla.
Sorrisi poi falsamente a Liv ed infine andai a salutare Kevin.
Kevin:«Hey piccola»
T/n:«Ciao..» dissi salutandolo continuando a guardare il ragazzo che piano piano spariva per la via.
Salii in macchina e andammo un po' in giro per quella città di merda.
La sera tornai e mi buttai sul letto.
Sentii delle urla dalla casa affianco.
Richie era tornato a casa.
E l'altra era la voce di Stan.
Sorrisi istintivamente.
Mi affacciai alla finestra.
Mi guardò e subito dopo spostò lo sguardo verso Stan.
Mi accasciai sotto la finestra.
Ad un certo punto aprì la porta mio padre.
Papà:«Mi spieghi che fine hai fatto?»
T/n:«In che senso?»
Papà:«Nessuna chiamata, nessun biglietto.
Sparita così dal nulla»
T/n:«Mi sono scordata, scusa»
Papà:«Potevi morire!»
T/n:«Non è che adesso perché spariscono i ragazzi della mia stessa età devo sparire per forza anche io» dissi alzandomi dopo aver alzato la voce e presi la giacca.
Lui mi bloccò e mi diede uno schiaffo.
Mi bloccai e mi toccai la guancia.
Iniziai a piangere.
Uscii dalla stanza e aprendo la porta corsi fuori di casa.
Continuai a piangere.
E camminare avanti e dietro.
Poi sentii una porta aprirsi e la figura Richie si presentò davanti a me con il sacco della spazzatura in mano.
Richie:«Permesso» disse freddo.
T/n:«Scusa» dissi singhiozzando.
Appena sentì la mia voce alzò la testa da terra e mi guardò preoccupato.
Buttò il sacco nero.
Mi toccò la guancia che probabilmente era rossa.
Io staccai immediatamente la sua mano da quel contatto.
Richie:«Dimmi un po', hai litigato con Kevin?»
disse ridendo.
Lo guardai con disgusto.
T/n:«Tozier sei proprio un pezzo di merda» dissi per poi andarmene.
Lui mi bloccò.
Richie:«Io è?»
T/n:«Che intendi?»
Richie:«Perchè hai preferito andare con loro piuttosto che con me?»
Non risposi e continuai a guardarlo negli occhi.
Richie:«Te lo dico io perché» disse avvicinandosi verso di me con tono minaccioso «perché preferisci tenerti cara la tua cazzo di reputazione invece che fare ciò che realmente vuoi fare e stare con le persone con cui vuoi realmente stare»
Non lo avevo mai visto così.
Io continuavo a piangere, anzi stavo singhiozzando ancora di più e più forte.
Richie:«Ma lo sai una cosa?» disse fermandosi per poi guardarmi con gli occhi che sembravano umidi «a te importante soltanto di te stessa e non te ne frega un cazzo dei stronzi che ti girano intorno. Ma soltanto di quelle teste di cazzo che ti ritrovi come amici.
Come fai a ritenere amici quelle persone che ogni giorno bullizzano le persone che prima ritenevi importanti?
Ti ricordi almeno qualcosa?
O hai dimenticato tutto?
Rispondimi!» disse urlandomi contro.
Richie:«Tutte quelle estati passate insieme, i pianti, le risate!
Io ci sono sempre stato!» disse questa ultima frase facendo scendere le lacrime.
Stavo ancora piangendo.
Avvicinai il mio pollice al suo viso per asciugargli le lacrime.
Richard Tozier che piangeva era veramente una cosa rara.
Lui però si scansò, non voleva lo toccassi.
Sembrava se ne stesse andando, ma in realtà si mise seduto vicino a me e si accese una sigaretta.
Mi sedetti anche io.
Ci fu un po' di silenzio.
T/n:«Non so perchè l'ho fatto»
Richie:«T/n c'è un motivo e lo sai anche tu.
Più semplicemente non ci trovavi alla tua altezza, dillo!»
T/n:«Non dire così!»
Richie:«Tu mi avevi promesso che ci saresti sempre stata»
T/n:«Non è stato un buon periodo quello, ho fatto delle cazzate, lo so.
Rimpiango ogni giorno tutte quelle giornate passate insieme.
Ogni giorno rimpiango voi tutti, ma soprattutto le serate passate con te»
Si girò verso di me.
Mi passò la sigaretta e io feci quattro tiri e poi gliela ripassai.
Se ne accese subito dopo un'altra.
Silenzio fino a quel momento.
Dopo si alzò e mi porse la mano.
Sorrisi e la presi.
Richie:«So cosa è successo con tuo padre, puoi venire da me stasera»
Lo guardai male.
Allora prima...
T/n:«Sei proprio un pezzo..» dissi urlando
Richie:«Di figo, si lo so, però T/n è tardi, non urlare qui fuori. Aspetta che entriamo in casa e poi potrai urlare, però dentro il mio letto» disse sghignazzando come di suo solito.
T/n:«Sinceramente non so se mi mancava anche questo tuo lato Tozier»
Infine si avvicinò a me baciandomi.
Richie:«Winchester, non si dicono le bugie»
Scoppiai a ridere.
Richie:«Ora entriamo che fa freschetto» disse prendendomi la mano.

Fine.

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