Stavo correndo.
Stavo correndo veloce.
Non so neanche perché, ma come già so, ogni volta che ho una visione e io sono all'interno non posso fare quello che voglio.
Sono come controllata da una forza più grande.Aspetta, quella è la strada per andare all'Umbrella Academy.
Ci vado di rado per strada, ma ogni volta che vado in macchina faccio attenzione ai particolari, dunque la riconobbi subito.
Improvvisamente sento uno scoppio.
Un'altro scoppio, e un'altro ancora.
Uno più forte dell'altro.
Urla ovunque.
Vedo fiamme.
Sento piangere.
Vorrei poter aiutare, ma il mo corpo non si muove, è immobile.
Mi guardavo intorno e vedevo solo dolore e richieste d'aiuto.X/n:«Ragazzina, aiutami!»
Stavo piangendo.
Volevo poter fare qualcosa ma non potevo.
Non riuscivo ad arrivare da lui.
Continuai a correre verso l'accademia.
Arrivai.
Era tutto a pezzi.
Era tutto in fiamme.
Fumo nero ovunque.
Le fiamme avevano ancora la meglio su quelle parti fatte in legno.
Quasi non si respirava più.
Cominciai a piangere.
Non sembrava esserci nessuno, ma comunque andai a controllare.
Provai a scavare tra le macerie.
Il mio subconscio voleva che io andassi lì a cercare i miei fratelli e perché non un uomo in difficoltà?Otto:«Cinque!»
Mi avvicinai.
Era ricoperto di tagli ovunque e la pelle per la maggior parte bruciacchiata.
Otto:«Svegliati, perfavore.
Svegliati!» dissi scuotendolo un po'.
Otto:«Perfavore..» dissi arrendendomi per poi sedermi affianco a lui con le mani sul volto e le ginocchia avvicinate al petto.
Mi guardai poi intorno.
Non c'era più niente.
Era tutto bruciato.
Non c'era più nessuno.
Ero rimasta da sola.Presi un grande respiro e come se fossi riemersa dall'acqua "tornai" nel mondo reale.
Mi ritrovai esattamente nello stesso posto di prima.
Respiravo affannosamente.
Sentivo il sudore grondare dalla fronte e le lacrime scivolare ancora sulle guance.
Otto:«Io non-» dissi guardando dritto davanti a me, provando a parlare, ma senza alcun risultato.
Non riuscivo a dire niente, ero come bloccata.Pogo:«Cosa hai visto?» chiese preoccupato.
Cinque era piegato davanti a me in ginocchio.
Notai che avevo ancora la mia mano stretta sul suo braccio, dunque la tolsi immediatamente imbarazzata.
Sembrava scocciato.
Chissà perché ora si comporta così e prima invece mi ha tirato una porta in faccia.
Ricordando quella scena mi toccai il naso.
Scendeva un po' di sangue.
Pogo infatti mi diede un fazzoletto per pulirmelo.Signor Hargrevees:«Numero Otto che hai visto?» chiese impassibile.
Non riuscivo ancora a ricollegare.
Otto:«Fuoco, fine di tutto»
Signor Hargrevees:«Pogo, porta via i ragazzi» disse tenendo fisso lo sguardo su di me.
Due:«E voi ci credete?»
Cinque:«Non dire così»
Uno:«Sul serio Cinque? Sei sempre stato il primo a buttarle merda addosso e adesso la proteggi?»
Pogo:«Linguaggio ragazzo!»
Cinque:«Non sai di quello che parli!» disse a pugni stretti e alzando il tono della voce.
Uno:«Ma dai! Lo sappiamo tutti che sei stato tu a ridurla così» indicando il naso.
Signor Hargrevees:«Ora basta! Tutti in camera! Non voglio sentire più neanche una parola! Otto, tu nel mio ufficio, subito!»Tutti se ne andarono via visibilmente impauriti.
Cinque mi guardava da lontano.
Io non riuscivo ad avere espressione.
Ero rimasta nel buio.
Completamente.
Avevo sentito dolore, frustrazione, persino il bruciore del fuoco.
Tutto.
Tutto in pochi minuti.
I minuti più orribili della mia vita.Signor Hargrevees:«Numero Otto cosa hai visto?» chiese sedendosi sulla scrivania davanti a me e avendo al proprio fianco Pogo.
Otto:«Ero un po' più lontana da qui.
Poi mi sono avvicinata correndo»
Pogo:«All'accademia?»
Annuii.
Signor Hargrevees:«E cosa hai visto?» chiese incrociando le braccia.
Otto:«La domanda sarebbe cosa non ho visto.
Perchè ho visto di tutto» dissi ancora con gli occhi fissi nel vuoto.
Signor Hargrevees:«Si più esplicita»
Otto:«Fuoco, distruzione...Avrei potuto salvarli» dissi guardando avanti a me con le lacrime agli occhi.
Signor Hargrevees:«Numero Otto, chi? Chi avresti potuto salvare?»
Mi scese una lacrima e lo guardai.
Otto:«Tutti quanti»
Rimasero tutti e due fermi a fissarmi.
Signor Hargrevees:«Puoi andare»
Mi alzai di lì e accompagnata da Pogo uscii dallo studio di mio padre.
Mi incamminai verso camera mia.
Tutte le porte delle stanze dei miei fratelli erano chiuse.
In quel momento avrei avuto bisogno di qualcuno più di chiunque altro.
Sinceramente?
Per questa volta preferire che questa visione non si avveri.
L'agonia che ho provato in quei minuti non l'ho mai provata.
La cosa brutta di queste mie visioni è che all'interno di esse ci vivo, anche se per poco ma sono presente.
Sento tutto, ogni cosa, con tutti i sensi e tutte le emozioni.
Vivo quell'esatto momento anche se in realtà non dovrei essere lì.Mi guardai allo specchio in camera e decisi di andare bagno.
Avevo un aspetto veramente pietoso e il sangue non cessava di scorrere dal naso.
Probabilmente questa notte non riuscirò a dormire.
Chiusi la porta e poggiai le mani sul lavandino.
Mi scese un'altra lacrima.
Aprii lo sportello per prendere il disiffettante per il naso e il cotone e tornai in camera.*tok tok*
Otto:«Chi è?» urlai
*tok tok*
Otto:«Cosa c'è?» chiesi aprendo la porta e guardando il ragazzo.
Cinque:«Ti cercavo»
Otto:«Eccomi. Cosa vuoi?..» dissi in modo arrogante prendendo il disinfettante e spruzzandolo un po' sul cotone.
Cinque:«Ti do una mano» disse venendo verso di me per prendere la bottiglietta.
Otto:«Non ce n'è bisogno...» dissi scocciata provando a chiudergli la porta in faccia, ma oramai lui era entrato dentro e aveva già tutto in mano.
Cinque:«Dai, siediti» disse mettendosi sul mio letto con le coperte rosa antico.
Otto:«Non c'è bisogno di giocare al dottore» dissi scocciata per poi sedermi.
Sbuffai.
Cinque:«Mi dispiace» disse tamponando con il batuffolo bianco e guardando meglio la ferita che mi aveva provocato qualche ora prima «non era veramente mia intenzione»
Otto:«Certo..ahia!» dissi sofferente.
Cinque mi guardò «dico davvero, non volevo farti del male»
Sorrisi debolmente.
Cinque:«Posso farti una domanda?»
Lo guardai negli occhi.
Otto:«Spara»
Cinque:«Prima..cosa hai visto?»
Otto:«Non mi crederesti» dissi abbassando la testa.
Cinque:«Perché?»
Alzai la testa.
Otto:«Finora mi hanno preso tutti per pazza.
Per voi non sono mai stata capace a fare nulla»
Cinque:«Non è così»
Otto:«Veramente? Hai visto la scena di poco fa? Eri presente?» dissi gesticolando esasperata per poi alzarmi dal letto e prendere tutto quello che avevo preso dal bagno.
Cinque:«Otto, io..»
Otto:«Io niente»
Provai ad uscire ma Cinque mi si parò davanti e chiuse velocemente la porta per poi prendere la chiave.
Cinque:«Non mi muoverò di qui fin quando non me ne avrai parlato»
Posai tutto e mi sedetti sul letto.
Ci fu un attimo di silenzio.
Otto:«Cosa ho visto?» chiesi guardando fisso davanti a me «come ho detto prima a nostro padre "cosa non ho visto?".
Morte, distruzione, angoscia, fuoco»
Cinque:«Mi stai per caso parlando..»
Otto:«Esatto, la fine del mondo»
Cinque:«Merda»
Otto:«Tra l'altro c'era un uomo che chiedeva disperatamente aiuto e..»
Cinque:«Tu non potevi aiutarlo» disse parlando in modo apprensivo.
Feci di no con la testa.
Cinque:«Chi hai visto...insomma..»
Otto:«Tutti...stavano tutti morendo. Ricordando la strada poi sono corsa verso l'accademia e...ho visto te...»
Cinque:«Morto?...»
Otto:«Già...»
Cinque:«Quando mi hai afferrato il braccio e dicevi quelle parole senza senso...» disse guardando in aria ragionando.
Otto:«Sentivate quello che dicevo?»
Cinque:«Tutto...è stato straziante»
Otto:«Non mi credi vero?»
Mi guardò scioccato.
Cinque:«Perché non dovrei?» disse sorridendo.
Sorrisi anche io.
Otto:«Perché mi odi tanto?»
Sembrava sorpreso dalla domanda.
Cinque:«Non ti odio»
Otto:«Eppure sembra»
Si alzò e si avvicinò a me.
Cinque:«Eppure non è così...»
Rimase a guardarmi per un po'.
Presi coraggio e lo baciai.
Immaginate la faccia sorpresa che aveva.Fine