Sono nella radura da poco..forse quasi un mese.
Tutti mi ammirano sia per il mio carattere forte e sia perchè sono l'unica ragazza in mezzo a circa una cinquantina di ragazzi.
Ho fatto amicizia con tutti lì, con l'eccezione di Zart e Glader (non stanno simpatici a nessuno), ma per il resto mi trovo benissimo con tutti.
Solitamente mangio con Jeff e Clint (i medicali), Chuch (il ragazzo più simpatico del mondo di cui io posso fidarmi cecamente e di cui mi occupo ogni giorno come fossi sua madre), con Minho e Newt.
Passavo la maggior parte del mio tempo con loro e spesso anche con il cuoco Frypan, cui io do solitamente una mano con i fornelli, fornendogli nuove ricette inventate da me (molto gradite dai radurai).
Mi piace fare tutto ma ciò di cui mi occupo ufficialmente lì e di correre con Minho e gli altri velocisti , di cui il mio amico Ben, andando tutto il giorno nel labirinto per cercare un'uscita.
Minho e Newt sono gli unici a sapere dei miei sogni, o meglio dire incubi serali.
Ogni sera sogno una strana stanza bianca e il mio corpo sopra un lettino.
La stanza ha diversi vetri che affacciano su un grande corridoio che porta in altre stanze con altri lettini.
Nel sogno sono attaccata ad una specie di computer,collegato a me per mezzo di fili di diversi spessori e colori uniti al mio corpo e a quello di circa un centinaio di persone.
Ero spesso circondata da uomini e donne con un'espressione seria e quasi divertita, una cartellina su cui scrivevano ogni giorno qualcosa di nuovo e un camice bianco, che calzava a pennello a tutti.
Li sentivo sempre parlare, forse bisbigliare e non riuscivo a capire chiaramente cosa dicessero. Ma ogni tanto sentivo Radura,Wckd,Dolenti.
Vicino a me c'erano altri lettini con altre persone collegate con dei fili di diversi colori come a me. Ogni volta giravo la testa per vedere chi fossero o dove fossi finita, ma ogni volta che cercavo di dimenarmi finivo per essere sedata e terminare così il sogno svegliandomi all'improvviso.
Mi ricordo specificamente di una persona però, un ragazzo di cui ricordo a tratti i lineamenti, ma di cui ricordo chiaramente i suoi occhi pienamente marroni, la voce dolce e il nome: Thomas.
L'altra sera però il mio incubo fu diverso dagli altri. Sognai che io e il ragazzo di nome Thomas, di cui ero sicura di starci insieme prima di entrare in quell'inferno, stavamo sfuggendo da qualcosa o forse da qualcuno
T:«T/n corri vieni!»
Capii che stavamo sfuggendo dai dottori che cercavano in tutti i modi di portarmi in un posto, ma non riuscivo a ricordarne il nome.
Io stavo correndo affianco a lui il più veloce possibile per stare al suo passo e con il cuore che batteva a mille e i polmoni che si gonfiavano e sgonfiavano velocemente riuscimmo ad attraversare diversi metri del corridoio azzurrino.
Cercammo di girare più spesso negli angoli, per cercare di seminarli, così ad un certo punto girammo l'angolo di destra che portava in una stanza buia.
Il ragazzo dagli occhi sognanti mi bloccò con il suo braccio e lo guardai preoccupata.
Volevo parlargli, ma lui tese il suo dito indice sulla mia bocca dicendomi di fare silenzio e io obbedii.
Appena passarono delle persone con il tipico camice bianco prendemmo tranquillamente fiato e mi disse:« T/n sei cosciente che non gli sfuggiremo facilmente?»
T/n:«Lo so ma bisogna provarci, non foglio rimanere qui»
T:«Lo so piccola» mi disse abbracciandomi e lasciandomi un bacio in fronte «Non voglio che ti succeda più niente, non riesco a vederti collegata a quei marchingegni e lo sai che...»
Non ebbe il tempo di finire la frase che qualcuno mi afferrò da dietro e Thomas cercò di riprendermi con se in tutti i modi.
Ci bloccarono entrambi e fece in tempo a dirmi solo :«So che ti porteranno li...ma tu ricorda...» mi disse urlando e cercando di togliersi dalla presa ferrea dei dottori «Ricorda che ti amo»***********
*sale la scatola*
Tutti emozionati a sentire quel rumore ci avvicinammo alla scatola.
Alby:«Newt mi fai il piacere di scendere e accogliere il nuovo pive?»
Newt:«Si..»
Tutti incuriositi ci sporgemmo verso l'interno per vedere il nuovo arrivato rischiando di cadere all'interno e appena Newt aprì la scatola trovammo un ragazzo impaurito e spaesato.
Newt:«Ehi Fagio non preoccuparti è normale non capire nulla al momento, ma adesso sei al sicuro»
X/n:«Dove mi trovo?»
Newt:«Ti trovi nella Radura, e noi siamo i radurai»
T:«Perché non ricordo niente?»
Riconobbi la voce e mi feci spazio nella folla.
Alla vista del ragazzo spalancai la bocca e la coprii subito con la mano.
T/n:«..T-Thomas?»
X/n:«Come scusa?» disse alzando la testa e guardandomi come se mi avesse riconosciuta.
Tutti si accorsero della mia espressione e poi mi chiesero curiosi:«Lo conosci?»
Il ragazzo nuovo inizialmente esitò, ma poi mi disse quasi sussurando :«T/n» e poi corse subito fuori dalla scatola per abbracciarmi con foga come se non ci vedessimo da secoli.
Incrociammo gli sguardi e vidi che i suoi occhi erano molto vicini ai miei.
Erano pieno di lacrime e sicuramente anche i miei lo erano, visto che con il pollice me ne tolse una dal viso.
Dopo aver ricambiato l'abbraccio subito dopo mi disse:«Perché non ricordo il mio nome? O almeno perchè non lo ricordavo?».
Feci una breve risata e gli risposi:«È normale, quando ti spediscono qui ti cancellano tutti i ricordi e l'unica cosa a ricordare di te è il tuo nome .... e basta.» dissi tristemente abbassando poi la testa.
Jeff:«Infatti...perchè voi vi ricordate di conoscervi?»
Ci fu un silenzio tombale per diversi secondi.
Tutti ci guardavano in malo modo, ma noi quasi non accorgendocene degli sguardi puntati come fari ce ne andammo camminando per la radura. Mano nella mano.
T:«Dunque questa è la radura...e perchè ci hanno portato qui?chi ci ha portato qui?»
T/n:«Vacci piano Thommy..piano piano ti spiegheremo tutto e ti farò ricordare»
Mi guardò molto intensamente e poi mi prese le mani per dirmi:«Ne ero sicuro che ti saresti ricordata» mi disse sorridendo.
T/n:«Come avrei potuto dimenticarti?»
Ci avvicinammo sempre di più e ci unimmo in un bacio molto dolce.
Quando ci staccammo ci sorridemmo e poi mi abbracciò
T/n:«Ti amo»
T:«Ti amo anch'io, piccola»Fine