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t/n's pov

ero già pronta ma ero in ritardo.
uscii di corsa, sta volta senza incontrare mio padre, ma nella strada incontrai lucas.

"t/n" (lucas)
"ciao lucas, come stai?" (io)
"secondo te? possiamo parlare?" (lucas)
"si ma velocemente che sono in ritardo" (io)
"per cosa?" (lucas)
"lascia stare, non ho tempo per spiegarti, andiamo?" (io)

ci andammo a sedere in una panchinetta vicina.

"allora? di cosa vuoi parlare?" (io)
"voglio solo dirti che non mi fido di tom, e non capisco come tu faccia ad esserci amica" (lucas)
"no so, a me sta simpatico" (io)

altro che, più che simpatico.
C'È, intendo che è tanto divertente, solo questo, niente di più.

"be t/n, o stai con me o stai con lui" (lucas)
"cosa?" (io)
"hai visto cosa mi ha fatto? è pazzo!" (lucas)
"l'hai picchiato tu per primo" (io)
"ah quindi lo difendi anche, dopo quello che mi ha fatto" (lucas)
"lucas, avete entrambi torto, io sto solo dicendo che se tu non gli avessi tirato un pugno, molto probabilmente la discussione sarebbe stata solo a parole" (io)
"t/n, scegli, me o lui?!!" (lucas)
"ma ti senti quando parli??" (io)
"t/n non dovrebbe essere difficile come risposta, io sono il tuo migliore amico!!" (lucas)
"o per favore!! non hai fatto altro che trattarmi di merda ed ignorarmi, lasciandomi in disparte solo per sbavare dietro a quella puttanella di jessy, i "migliori amici" non fanno ste robe" (io)
"t/n, IO LA AMO!!" (lucas)
"ANCH'IO TI AMAVO!!!" (io)

si bloccò e si fece serio.
io iniziai a sentire le lacrime arrivare.

"anch'io ti amavo cazzo!! ma tu eri troppo ceco per accorgertene. io avevo bisogno di te, ma tu non mi cagavi di striscio perché guardavi solo lei. stavi solo con lei e eri sempre con lei.
lei, lei e lei!! l'unico momento in cui potevamo parlare era nella strada per andare a scuola, e basta. ti sembra una cosa da migliori amici???!!" (io)

lui era zitto e mi guardava dritto negli occhi, scioccato.

"ora ho finalmente trovato qualcuno che vuole stare con me e che mi vuole bene, e tu hai anche il coraggio di chiedermi di scegliere??!! VAFFANCULO LUCAS!! vienimi a parlare quando ti saranno cresciute le palle e smetterai di pensare solo a te stesso" (io)

tirai sul lo skate e partii.
ero in lacrime quindi mi fermai in un'altra panchina, lontana da quella di lucas e vicina alla casa degli altri 4.
mi fermai la ed iniziai a piangere.
però cazzo se ero fiera di me stessa.
anche se mi faceva male, ero contenta di averlo finalmente fatto.

tom's pov

cazzo, dov'era??
perché non era ancora qua???
non è che suo padre....????
no, no e no!!
devo andare a cercarla.
andai verso la porta

"dove vai?" (bill)
"vado a cercare t/n" (io)
"awwww, che carino, ti preoccupi per lei" (georg)

lo mandai a fanculo e uscii.
non ci misi molto a trovarla.
era su una panchina e....piangeva

t/n's pov

qualcuno si sedette vicino a me.
avevo già capito.
tom.
il suo profumo era inconfondibile.

"hey" (tom)

cazzo, che voce.
sembrava che anche solo con una parola, riuscisse a togliermi tutti i pensieri e i problemi.

"ciao" (io)

mi asciugai le lacrime.

"tutto ok?" (tom)
"no" (io)
"vuoi dirmi cos'è successo?" (tom)

che carino.

"ho mandato a fanculo lucas" (io)

ci fu un po' di silenzio poi lui scoppiò a ridere.

"cosa ridi?" (io)

mi coinvolse e iniziai anch'io a ridere.

"finalmente" (tom)
"lo so, ma fa male lo stesso" (io)
"vedrai che ti passa" (tom)

sorrisi.
ci fu un po' di silenzio, poi io appoggiai la mia testa sulla sua spalla.
avevo proprio bisogno di un po' d'affetto adesso, anche se non sono un'amante delle cose sdolcinate.
infatti questo era il massimo per me, o almeno per adesso.
lui mise un braccio dietro al mio collo e con la mano sulla mia spalla, mi strinse ancora di più a lui.
dopo tanto tempo mi sentivo bene, mi sentivo a casa.
mi sa che tom mi piace.
non lo so, devo ancora capire.
ma so che sto bene con lui.
sentii una sensazione nello stomaco, che non riconoscevo, e le guance mi diventarono rosse.
rimanemmo così per qualche secondo, poi il telefono di tom squillò e io alzai la testa.
lui tirò fuori il telefono.

"è bill, vorrà sapere dove siamo" (tom)
"rispondigli" (io)
"nah, andiamo?" (tom)
"si?" (io)

arrivammo a casa e bill ci rimproverò dicendo che era preoccupato e che dovevamo rispondergli.
dopo la ramanzina da "mamma bill", iniziammo a fare il progetto e io ogni due per tre mi incazzavo perché tom non era capace ad usare un cazzo di computer, o mi sa che lo faceva apposta perché altre spiegazio non ci sono!!
lui rideva, mi prendeva per il culo sto stronzo.
dopo 3 ore, finalmente avevamo finito il "progetto".
non avremmo dovuto esporlo ma comunque dovevamo mandarlo al prof entro un orario e lui ce lo avrebbe valutato.

tom si buttò sul divano.

"e adesso?" (bill)
"ho fame" (tom)
"anch'io" (georg)
"e cosa volete mangiare?" (bill)
"sicuramente non pizza di nuovo" (io)
"andiamo a mangiare il sushi?" (gustav)

eravamo tutti d'accordo quindi uscimmo, mangiammo, ci divertimmo un casino e poi, purtroppo, si fece una certa ora e io dovetti tornare a casa.
speriamo che mio papà non si svegli.
aprii la porta di casa, cercando di non fare casino, ma mentre andavo in camera mia, la lampada su un mobile del salotto si accese.
cazzo!
mi bloccai e mi girai.

"ciao papà" (io)
"dove sei stata? ti sembra l'ora di tornare?" (padre)
"scusami, stavo facendo un progetto per la scuola e ho perso la cognizione del tempo" (io)
"non mentirmi" (padre)
"non è una bugia, ti giuro" (io)
"con chi eri?" (padre)
"con dei compagni" (io)
"maschi?" (padre)
"...si" (io)
"t/n, lo sai che me lo devi chiedere prima di uscire, vero?" (padre)
"scusa, tu dormivi e se ti avessi svegliato per sta cavolata tu ti saresti incazzato" (io)
"ti sembra una cavolata?" (padre)
"...scusa" (io)
"vai a dormire, e se la prossima volta non mi chiedi di uscire, ti faccio vedere io" (padre)

non risposi e mi limitai ad annuire e ad andare in camera mia.
mi preparai e poi andai a letto.

livido//tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora