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t/n's pov

Tom

-tom
-ci sei??

cazzo, tom ancora non era fuori.
io ero già pronta e lo stavo aspettando ma non c'era e non mi rispondeva.
non persi tempo e mi diressi subito a casa sua.

"ciao t/n" (bill)
"ciao bill" (io)
"prendi l'autobus con noi oggi?" (bill)
"non lo so, tom?" (io)
"cazzo, non te l'ha detto?" (bill)
"cosa?" (io)

DETTO COSA?????!!!!!

"tom sta male, ha la febbre, oggi non viene a scuola" (bill)
"....ah" (io)

COSA???!!!!
TOM CRISTO SANTO!!!
ADESSO TI DEVI AMMALARE???!!
cazzo, sarà stato perché siamo rimasti fuori al freddo l'altra sera.
non era freddo freddo, ma c'era un venticello che avvolte era gelido.

"be, non penso tu ce la faccia ad arrivare a scuola in tempo in skate" (bill)
"sì, mi sa che dovrò prendere l'autobus" (io)
"be se vuoi hai 10 minuti per salutare tom e poi andiamo alla fermata" (bill)
"ok, tu vai io ti raggiungo" (io)
"va bene, stai attenta a non prenderti qualcosa anche tu" (bill)

bill uscí e io iniziai a girare per la casa visto che non sapevo dove si trovasse la camera di tom.
però non ci misi molto a trovarla.

tom era sdraiato di schiena sul letto ed era senza maglietta.
io mi avvicinai e gli tirai su le coperte che dal bacino passarono alle spalle.

"bill?" (tom)

la sua voce era debole

"no" (io)

si girò stranito

"ah, mi sembrava strano" (tom)
"cosa c'è? bill non ti rimbocca mai le coperte?" (io)
"nah, e poi ho caldo" (tom)
"sì ma se non rimani coperto fai peggio" (io)

coglione.

"che ore sono?" (tom)
"7.30" (io)
"cazzo, sono in ritardo?" (tom)
"perché pensi di andare a scuola?" (io)

si tolse le coperte e si mise seduto sul bordo del letto

"e ti lascio andare da sola?" (tom)

awwwwwwww

gli misi le mani sulle spalle per spingerlo giu, anche se non ci riuscii

"tom, tranquillo io vado in autobus con gli altri" (io)
"sì ma non mi fido a lasciarti da sola con lucas" (tom)

AWWWWWWW

si alzò in piedi.
era più alto di me, anche se di poco, ed era senza maglietta quindi adesso potevo vedere i suoi addominali ben marcati.
arrossii e penso che lui se ne accorse perché si mise a ridere.
guardai altrove per cercare di calmarmi.

"tom, devi riposarti. so badare a me stessa, tranquillo, e poi ci sono anche gli altri. non sarò da sola" (io)

lui ci pensò un po' su, e poi si risedette.

"se ti da fastidio però mi chiami" (tom)
"sì sì, ora dormi" (io)

lui si sdraiò e io gli rimisi sopra le coperte.
mi girai e mi diressi verso la porta della camera

"e il bacio della buona notte?" (tom)

mi bloccai e il mio cuore iniziò a dare di matto.

"stai cercando di farmi ammalare?" (io)
"se significa che dopo rimani a casa anche tu, allora sì" (tom)

alzai gli occhi al cielo e poi mi avvicinai.
gli lasciai un bacio veloce sulla fronte, che era bollente, e quando mi ritirai su, lui aveva un sorrisetto stampato in faccia, gli occhi chiusi e le guancette rosse.
che carino, che bello.

"ora vado sennò perdo l'autobus" (io)

uscii e mi diressi da bill.

"t/n, tutto ok?" (bill)
"sì perché?" (io)
"sei tutta rossa, non è che ti sei presa anche te la febbre??" (bill)
"......" (io)

eeeeemmmm.
e adesso cosa gli dico? come glielo spiego che sono rossa per colpa del figo di suo fratello???!!

per fortuna non dovetti rispondergli perché arrivarono anche georg e gustav e bill cambiò discorso.
verso le 7.45 arrivò l'autobus e 10 minuti dopo eravamo già a scuola.
la giornata fu noiosa.
si sentiva quando mancava tom.
non pensavo così tanto.
o forse solo io lo sentivo.
bah.
mi divertii lo stesso grazie agli altri, ma non come mi divertivo con tom.
cazzo, spero che domani stia meglio.
non posso resistere un'altro giorno senza di lui.

dopo scuola

"ei t/n, noi oggi pranziamo insieme, vuoi venire??" (bill)
"non posso, scusate" (io)
"sicura?" (gustav)
"sì, forse sta sera posso, magari usciamo" (io)
"ok, dopo scrivici se puoi" (bill)
"va bene" (io)

li salutai e poi partii.
ma mi fermai ad una panchina vicina perché stavo letteralmente morendo di sete.
mentre tiravo fuori l'acqua dallo zaino, mi accorsi di avere un libro di bill che mi ero fatta prestare durante la lezione.

"cazzo" (io)

loro probabilmente erano già in autobus quindi io partii ed arrivai a casa loro.
bussai e suonai ripetutamente finché non sentii qualcuno bestemmiare da dentro la casa.
li mi fermai.
mi aprì tom.

"che c'è?" (tom)
"cazzo scusa, pensavo che bill fosse già a casa. non volevo svegliarti" (io)

NOOOO ADESSO MI SENTO IN COLPA PERÒ!!

lui si strofinò gli occhi e sbadigliò.
poverinooooo.

"cosa ti serve da bill?" (tom)
"niente, dovevo solo ridargli un libro" (io)

lo tirai fuori e glielo porsi.

"dopo glielo do" (tom)
"come va?" (io)
"bo" (tom)

mi avvicinai e gli misi una mano sulla fronte.

"scotti ancora un po' " (io)
"mi passerà" (tom)

risi.

"be io devo andare, ci vediamo domani" (io)
"non mangi da noi?" (tom)
"non posso, mio padre....non posso" (io)

lui capì, poi lo salutai e ripartii.

arrivata a casa mio padre stava urlando addosso a mia madre.
sta volta basta, mi sto iniziando a rompere il cazzo di sta situazione di merda.

mia mamma piangeva e io andai da lei.

"NON PROVARE A CONSOLARLA!!!" (padre)

non lo ascoltai, facendo finta di niente, e portai mia mamma in camera sua.
mentre andavo nella mia stanza, mio
padre mi bloccò il braccio con una presa forte e solida.

"non mi hai sentito???!!" (padre)

lo guardai male e provai a liberarmi senza riuscirci.
lui mi buttò a terra ma io mi rialzai subito e gli tirai ul calcio nelle palle.
lui si chinò dal dolore.

"stronza di merda, vedrai che ti faccio" (padre)

andai in camera mia e chiusi la porta a chiave.
non ce la faccio più, non posso continuare così per sempre.

livido//tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora