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"ma arriva o no?" (io)
"calmati, tanto abbiamo tutto il giorno, che fretta hai?" (vittoria)
"vorrei-" (io)

venni interrotta dal suono del campanello.
vittoria si fiondò alla porta, spalancandola e saltando subito tra le braccia del suo uomo.

"mi sei mancato" (vittoria)

il ragazzo le rispose con un grande bacio, aggrottando la fronte quando alzò gli occhi e incontrò la figura di tom.

"e lui chi è?" (jake)
"lui? oh tranquillo, è solo il fidanzato di mia cugina" (vittoria)

nonostante le parole di vittoria, jake continuava a squadrarlo mentre tom gli rispondeva con uno sguardo annoiato.

"tom" (io)
"mh" (tom)

il suo sembrava più una risposta, un suono di approvazione, come se avesse già capito cio che stavo per dire.
sentivo che questa non sarà un'uscita facile, e non conoscendo il carattere di jake, potevo solo sperare nella meglio.

"vieni" (vittoria)

i due arrivarono verso di noi, con entrambi i ragazzi scocciati dalla presenza dell'altro.

"lui è jake" (vittoria)
"piacere" (io)

gli sorrisi, giusto per sembrare più amichevole possibile, e cercando di non pensare al peggio.

ci fu un grande silenzio, uno di quelli che ti fa scoppiare la testa, e ti rende a disagio.
come se fossi in un'angolino ad una festa dove non conosco nessuno.

"lui è tom" (io)
"ciao" (tom)
"sono veri?" (jake)

tom lo guardò confuso, non capendo subito a cosa l'altro ragazzo si stesse riferendo, dato che il suo sguardo non si era spostato da nessuna parte se non gli occhi di tom.

"intendo, sono tuoi?" (jake)

una lampadina si accese sul volto di tom, e lui sghignazzo prima di rispondere.

"non tutti, ma la lunghezza è mia" (tom)

il ragazzo si afferrò un dread, iniziando a guardarlo come se se lo fosse appena fatto, e non fosse abituato alla strana sensazione che lasciavano sulla sua pelle.

"vittoria, posso parlarti un secondo?" (io)
"perché?" (vittoria)
"perché mi serve un consiglio" (io)
"te lo posso dare io il consiglio" (tom)
"no! scusa, consigli da donne" (io)
"ma-" (vittoria)

presi vittoria per il braccio, e la tirai affinché arrivassimo in un'altra stanza.

"cosa vuoi?" (vittoria)
"com'è il tuo fidanzato?" (io)
"cosa??!" (vittoria)
"intendo di carattere, com'è?" (io)
"in che senso?" (vittoria)
"in senso che, tom avvolte è un po' troppo protettivo e non vorrei che succedesse qualcosa" (io)
"qualcosa tipo? che si picchino?" (vottoria)
"sì" (io)

vittoria mi guardò incuriosita per un po', prima di incominciare a sghignazzare e ridere, cercando di non fare troppo rumore.

"sei seria?" (vittoria)
"dai vittoria" (io)
"ok, comunque, il mio fidanzato non si fa manipolare così facilmente. può essere geloso, ma tom è fidanzato, quindi puoi stare tranquilla che non avrai problemi" (vittoria)
"sicura?" (io)
"sii! ora possiamo andare??" (vittoria)

alzai gli occhi al cielo, e senza dire niente ritornai dai due ragazzi, mentre vittoria ancora sghignazzava alle mie spalle.

il mio cuore si alleggerì alla vista di tom e jake che ridevano, insieme.
sembravano due ragazzi, due amici che si conoscono dall'asilo, e che si fossero appena riconciliati.

tom mi sorrise, appena il suo sguardo incontrò la mia figura.
mi riscaldò il cuore, e mi dovetti coprire la faccia per non mostrare il rosso scarlatto che ero diventata.

livido//tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora