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t/n's pov

"allora, andiamo?" (zio)

finalmente.
finalmente l'avrei rivisto.
quel viso dolce, quegli occhi lucenti, quelle labbra passionali, e quel piercing luccicante.

i due mesi erano passati, abbastanza velocemente, ma ogni sera, ogni mattina, o quando sentivo di nuovo la sua voce, non vedevo l'ora di risentirla dal vivo.

il viaggio sembrava non finire più, e io non riuscivo a distrarmi in nessun modo.

parlai un po' con mio zio, ma finivo sempre col bloccarmi nel bel mezzo di una frase, dimenticandomi cosa avrei voluto dire, o quando lui parlava, io mi perdevo la maggior parte dei sui discorsi.
non lo facevo neanche apposta, ma era più forte di me.
non riuscivo proprio a togliermi tom dalla testa.

provai a giocare un po' con il telefono, ad ascoltare un po' di musica, ma neanche quello funzionò.

quando finalmente arrivammo, presi un colpo nel vedere che mio zio passò davanti alla sua via, senza fermarsi.

"ma, non dovevi girare?" (io)
"perché? la casa di lucas non era vicino alla tua?" (zio)
"....sì, giusto" (io)

merda è vero, io dovevo stare da lucas.
che palle.

appena arrivammo, diedi a mio zio un grande abbracciò, prima che lui ripartisse, e poi suonai il campanello.
anche se quella non era la casa in cui io volevo entrare, non adesso.

"ciao t/n! che bello che è rivederti" (madre-lucas)
"anche per me" (io)
"com'è andato il viaggio?" (ml)
"bene, è passato in fretta" (io)
"sono contenta. vieni dentro" (ml)

la madre di lucas mi portò nella camera degli ospiti, ed io iniziai subito a disfare le valigie e a mettere apposto le mie cose.

"neanche saluti?"

la voce proveniva da dietro le mie spalle, la voce familiare di lucas.
lui era appoggiato sullo stipite della porta della camera, e mi sorrideva.
chissà da quanto era lì.

andai ad abbracciarlo, visto che mi sembrava scortese salutarlo solo a parole.
e poi dopotutto, siamo sempre stati amici fin dall'infanzia.
a parte per quell'intoppo momentaneo, il nostro passato non lo posso rinnegare.

"felice di rivedermi?" (io)
"sempre, anche se non so come farò a sopportarti per tutto questo tempo" (lucas)
"vedrai che due settimane passeranno velocemente" (io)

mi allontanai, ricominciando a mettere apposto le mie cose, mentre lucas da lì ancora non si era spostato.

"e poi sei consapevole che io passerò la maggior parte del mio tempo da tom, vero?" (io)

finita la frase mi girai verso di lui.
la sua espressione cambiò, e il contatto visivo tra noi due non c'era più.

"sì, lo so" (lucas)

mi rigirai, sperando che la nostra conversazione finisse lì.
e anche se è un po' cattivo da dire, speravo che lui se ne andasse.

"posso chiederti una cosa?" (lucas)

oh no.
mi sa di aver già capito quale sarà la sua domanda.

"cosa ci trovi di bello in lui?" (lucas)

ecco, lo sapevo.
mi sta già iniziando a stare di nuovo sul cazzo.
e io speravo che sarei resistita un po' di più.

"perché lo vuoi sapere?" (io)
"curiosità" (lucas)

se, certo.
e io sono ariana grande.

"lui è bello, simpatico, mi capisce, sa cosa e come rendermi felice, ha un cuore d'oro, è divertente, mi da tante attenzioni, e mi ha salvata" (io)

livido//tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora