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t/n's pov

infilai la chiave nella maniglia, e appena mi chiusi la porta dietro, la voce di lucas mi fece sobbalzare.

"T/N??" (lucas)

non mi ero accorta della sua presenza, per questo avevo preso paura.

"cazzo lucas, mi hai fatto prendere un colpo" (io)
"cosa ci fai qua?" (lucas)
"che cazzo significa?" (io)

lucas si alzò dal divano e iniziò a guardarsi intorno.

"non mi aspettavo che tornassi così presto" (lucas)
"perché?" (io)

non mi rispose.
si limitò a rimanera a bocca aperta, come per dire qualcosa, ma senza effettivamente farlo.

"lucas tutto bene?" (io)
"sì, perché?" (lucas)
"sei strano" (io)

iniziai a salire le scale, per andare in camera mia, ma lucas mi bloccò ancora.

"ASPETTA!" (lucas)
"cosa?!" (io)
"em...non hai fame?" (lucas)
"no, ho già mangiato da tom" (io)
"ma-" (lucas)
"lucas! basta, lasciami andare in camera mia" (io)

salii le scale, e mentre passavo davanti alla sua camera, vidi qualcosa con la coda dell'occhio.
o meglio, qualcuno.

tornai subito indietro, e rimasi scioccata nel vedere che c'era una ragazza.
lei guardava le foto appese nella camera, come se niente fosse.

"e tu chi cazzo sei??" (io)

la ragazza sbiancò nel vedermi, ma poco dopo venne verso di me, sorridendo.

"ciao, tu devi essere t/n giusto? io sono grace, piacere" (grace)

e sta qua come fa a sapere il mio nome??

"ciao?" (io)

la guardai confusa, e poco dopo arrivò anche lucas.

"lucas, cosa-" (io)
"è mia ospite, se hai problemi allora te ne puoi anche andare" (lucas)
"no, è solo che-" (io)

lucas entrò in camera, e mi chiuse la porta in faccia.

"stronzo" (io)

ritornai in camera mia, e chiamai subito tom per raccontarglielo.

tom's pov

"te l'avevo detto che dovevi rimanere qua un'altro giorno" (io)
"lo so, infatti mi sa che domani torno da te" (t/n)
"fai bene. comunque, com'era fatta questa ragazza?" (io)
"perché lo vuoi sapere?" (t/n)
"non si sa mai" (io)
"come scusa?!" (t/n)
"dai, sto scherzando" (io)
"ti conviene" (t/n)
"sono solo curioso, e poi lo sai che non ti tradirei mai" (io)
"sì lo so, comunque, la ragazza aveva i capelli rossi, gli occhi scuri, e poi non mi ricordo altro" (t/n)

strano.
mi ricordava qualcuno, ma era molto impossibile che fosse chi pensavo io.

"ah, il nome non te l'ha detto?" (io)
"grace, mi pare" (t/n)

oh merda.

"grace? sicura?" (io)
"no, perché?" (t/n)
"niente" (io)
"tom" (t/n)

merda, e se fosse proprio lei??
no.

"tom?!" (t/n)
"è?!" (io)
"c'è qualcosa che devi dirmi?" (t/n)
"beh..." (io)
"tom, lo sai che non mi piace quando mi tieni i segreti" (t/n)
"ok, non impazzire, ma credo che sia la
mia ex" (io)
"..." (t/n)

....
perché non risponde??

la chiamata si concluse...
oh no.

t/n's pov

tirai un calcio alla porta, che si spalancò, sbattendo poi contro il muro.

"tu! fuori! ORA!" (io)

lo dissi indicando grace e poi la porta.
i due erano seduti sul letto di lucas, uno dalla parte opposta dell'altro.

lei, confusa, si alzò.

"aspetta, no! t/n, che cazzo-" (lucas)
"devo parlarti" (io)
"beh io non voglio parlare con te! soprattutto dopo che mi hai quasi sfondato la porta!! potresti fare le cose con più calma!!!" (lucas)
"hai ragione. grace, mi faresti il favore di levarti dal cazzo? prima che io ti prenda per i capelli e che ti sbatta fuori?" (io)
"t/n che problema hai??!!" (lucas)
"non importa lucas, ci vediamo domani" (grace)
"ma-" (lucas)
"ciao!" (io)

la rossa se ne andò.

"t/n, tu non stai bene!" (lucas)
"grazie" (io)
"mi spieghi perché cazzo lo hai fatto??!" (lucas)
"ah davvero? ti serve anche una spiegazione?" (io)
"SÌ!!" (lucas)
"non puoi portarti la tua fidanzatina in casa, senza neanche avvisarmi" (io)
"avvisarti??!! adesso non posso neanche portare chi cazzo voglio in casa MIA??!!" (lucas)
"SI DA IL CASO CHE IN QUESTA CASA CI DEBBA VIVERE ANCH'IO!!" (io)
"ah quindi adesso è diventata casa tua" (io)
"non sto dicendo questo-" (io)
"NON ME NE FREGA UN CAZZO DI COSA VOLEVI DIRE!!" (lucas)
"LUCAS, QUI IN QUESTA CASA CI DOBBIAMO VIVERE ENTRAMBI, CHE TI PIACCIA O NO!! si tratta di rispetto" (io)
"RISPETTO??!! MA TI SENTI QUANDO PARLI??" (lucas)
"SÌ!" (io)
"quindi il tuo rispetto comprende spaccare la mia porta, minacciare e cacciare di casa i MIEI ospiti?!" (lucas)
"SCUSAMI SE MI STA SUL CAZZO STARE NELLA STESSA CASA DELLA EX DEL MIO FIDANZATO!!" (io)
"oh mio dio!! non ci credo! allora è per questo che l'hai cacciata" (lucas)
"non solo" (io)
"ma poi tu non la conosci neanche! non sai chi è stato a lasciare chi, non sai com'è stata la relazione, e invece di starle lontano e basta, o almeno provare a conoscerla, decidi di giudicarla solo perché il tuo "perfetto fidanzatino tom", ti ha detto di farlo??!!" (lucas)
"lui non mi ha detto di fare un bel niente! io, a differenza tua, non mi faccio mettere i piedi in testa!!" (io)
"ah giusto, adesso sarei io quello che si fa mettere i piedi in testa" (lucas)
"sì! e non ti lamentare se io mi incazzo troppo facilmente con te o ti tratto male, perché ho una lista piena di motivi per farlo" (io)
"T/N MI SONO STANCATO DI TE!! DA QUANDO SEI QUI NON FAI ALTRO CHE DARE ORDINI, SBATTERTENE DEI SENTIMENTI DEGLI ALTRI, E ANDARE DOVE E QUANDO CAZZO VUOI!!" (lucas)
"SCUSAMI TANTO SE NON VOGLIO PIÙ PASSARE DEL TEMPO CON TE COME FACEVAMO DA PICCOLI!! E SCUSAMI SE OGNI VOLTA CHE TI GUARDO O CHE TI INCAZZI, MI FAI RICORDARE DI MIO PADRE E IL MIO PASSATO DI MERDA!!" (io)
"..." (lucas)
"un passato in cui TU non c'eri!!" (io)


...silenzio...


lui era pietrificato, e mi guardava dritto negli occhi.
occhi in cui lacrime di rabbia uscivano, rigandomi le guancie.

più mi calmavo, e più iniziavo a sentirmi in colpa, per ciò che avevo detto.

"lucas..io-" (io)
"no" (lucas)

......

"mi dispiace" (io)
"..." (lucas)
"mi sono fatta prendere dalla rabbia, non volevo d-" (io)

lucas mi prese il volto, e mi baciò.

no...non stava succedendo davvero...

cercai di staccarmi, ma anche se la sua presa non era stretta, io ero troppo debole.
soprattutto in quel momento, soprattutto dopo aver urlato e pianto fino a pochi secondi fa.

il bacio, per fortuna, non durò molto.
e io non sapevo cosa dire, non sapevo cosa fare.
avrei voluto tirargli uno schiaffo, ma la
mia mano non voleva muoversi.

"scusami.." (lucas)

"..ma era da troppo tempo che volevo farlo" (lucas)

appena finí la frase, lucas lasciò la stanza, e poco dopo udii la porta di casa aprirsi, e chiudersi subito dopo.

io rimasi là, da sola, scioccata, e confusa da cosa fosse appena successo.

la stanza tornò tranquilla.

io non riuscivo a pensare a niente, ed ero talmente avvolta dal silenzio, che l'unica cosa che sentivo, era il battito del mio cuore.
un battito veloce, che non ne voleva sapere di fermarsi.

livido//tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora