E mi chiedevo quanto
risultassi fragile.
Quanto bastasse
una parola sbagliata
a farmi sentire
esattamente
come essa.
Quanto bastasse
ignorarmi
per distruggermi,
lasciarmi lì,
in balìa dei miei stessi limiti.
Stavo pensando
a quanto
io sia debole,
e a quale
sia stato il momento
preciso
in cui è diventato
così facile
ferirmi.
Mi chiedevo quanto
ancora
le briciole della forza
di qualcun altro
saranno vivide
dentro di me,
per quanto
ancora
mi terranno in piedi,
quando sotto,
lentamente,
sta andando tutto in frantumi.
E tremo
perché presto
ci sarà solo il vuoto
che temo.
E tu mi guardavi,
mostravi la mano,
il cui indice ora mi è contro.
Tienilo basso,
fino a toccare il cuore,
che il dolore
non è mai troppo.
Mi chiedevo quanto
risultassi fragile,
sotto il tuo sguardo.
Quello che ora arde
dalla voglia
di poter ancora gustare
il suono
di un'anima spezzata.
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Fragmenta - Oltre Me
Short StoryPoesie, racconti, pensieri. Piccoli frammenti sparsi di esistenza. Quando scrivo mi ritrovo. Questa raccolta è il mio testamento poetico. Un giorno morirò, ma quello che scrivo resterà oltre me. È un lascito immateriale che accoglie i miei ricordi...