Respiri piano per non farti sentire. Gli occhi umidi bagnano la federa scucita. Avvolgi il cuscino come se fosse un abbraccio. Le tue braccia, le uniche che senti.
E piangi perchè hai paura che non siano abbastanza, perchè hai paura che non ti sostengano, che siano fredde, vuote, deboli.
Ti chiedi se abbiano ancora il potere di tenere strette le persone che ami, se non siano forse troppo traballanti, se non sia diventato poco quello che doni, insufficiente. Come ti senti tu, rimandata alla vita.
Ti chiedi se resterai ancora sola. Come in quel banco stretto e scarabocchiato, la testa china a proteggerti dal mondo, nessuno che ti venga a prendere.
È andato via pure chi ti aveva teso la mano quel giorno d'inverno. È andato via pure chi ti aveva promesso una fetta del suo amore e poi te ne aveva lasciato una briciola. È andato via anche chi sul muretto ti diceva "per sempre" e poi batteva i piedi mentre piangevi.
È andato via chi diceva "sono felice di averti" e poi ha smesso di desiderare che ci fossi.E tutto svanisce tra le dita, prima che tu possa afferrarlo. Spesso lasci che vada, non hai la forza di trattenere chi non vuole più restare, ma soffri quando non senti più il calore tra le mani, anche se a volte bruciava.
È meglio così, sì.
Eppure non ha smesso di farti paura vedere delle spalle allontanarsi, l'amore che ti scivola dalle mani, abbandonare un posto nel cuore per riempirlo di una nuova mancanza. Non ha smesso di farti paura il tuo sentirti così inadeguata, incapace di vivere, incapace di amarti.
Nonostante tutto quello che hai, nonostante chi ha deciso di restare, chi c'è sempre stato. Forse ti spaventa questo, perdere chi non hai ancora perso, perchè sei convinto che, prima o poi, perderai ancora. Che andranno via tutti, perchè le tue braccia non sono forti abbastanza, come se dovessi sforzarti per essere amata e non bastasse, invece, essere solo come sei.
È sempre stato quello il tuo problema, ti sei sempre vista come una macchia nera su una superficie bianca, rinchiusa in una bolla che non è il mondo, ma la tua testa.
E lo sai che non è giusto, te lo ripetono e te lo ripeti, ma non smetti di pensare. E piangi senza fermarti, forse ti fa bene, forse...
Ora ci sono solo le tue braccia, forse non saranno sufficienti, avrai spesso freddo, non sempre ti stringeranno forte, a volte saranno piene, a volte saranno vuote, la mente ti farà credere che siano inutili, come tutto il resto, ma tu non crederci, perchè in fondo lo sai che le hai sempre usate con l'intenzione di accarezzare e mai con quella di distruggere.
E allora non distruggerti, accarezzati.
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Fragmenta - Oltre Me
Short StoryPoesie, racconti, pensieri. Piccoli frammenti sparsi di esistenza. Quando scrivo mi ritrovo. Questa raccolta è il mio testamento poetico. Un giorno morirò, ma quello che scrivo resterà oltre me. È un lascito immateriale che accoglie i miei ricordi...