Sei sempre stato lì,
a guardare,
nascosto dal mistero
che ti trascinavi dietro
come il velo di una sposa.
Le mani lascive lungo i fianchi,
come se fossero insensibili, morte.
E mentre tu eri lì,
a guardare e nient'altro,
sembrava mi strappassi il cuore.
Perché se le tue mani erano innocue,
il tuo sguardo gridava rancore.
E non lo volevo,
il tuo aspro livore,
e non li volevo,
i tuoi freddi rimpianti.
Sei sempre stato fermo,
a guardarmi,
e nel mentre a ingannarmi.
Immobile aspettavi,
il momento in cui ti avrei notato,
e lo sapevo,
che nell'esatto istante
in cui i miei occhi
avrebbero incrociato i tuoi,
mi sarei condannata.
Perché i ricordi uccidono
più di una lama conficcata nel petto,
e i sentimenti repressi ti fanno impazzire
più di ogni altro strazio.
I sogni e i desideri in frantumi feriscono
e i cocci devono essere atterrati
sul mio cuore,
perché sento gocce di sangue colare.
E tu guardi,
ma non lo fai davvero:
non vedi il dolore
che sgorga dai miei occhi,
non lo vedi percorrere il mio corpo
e mischiarsi con la terra,
non lo vedi fluire insieme al sangue,
che tanto anche le lacrime,
da salate,
sono diventate velate.
E tu sei lì,
mi guardi,
fingi di conoscermi,
come se bastassero
i tuoi occhi su di me
per scrutarmi anche l'anima.
Ma tu non sai,
che neppure chi mi è attorno,
sa cosa significhi starmi affianco.
Ed è vero,
anche la stoffa strappata
più pregiata
si può ricucire,
peccato che il cuore
non sia fatto di pezza.
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Fragmenta - Oltre Me
Short StoryPoesie, racconti, pensieri. Piccoli frammenti sparsi di esistenza. Quando scrivo mi ritrovo. Questa raccolta è il mio testamento poetico. Un giorno morirò, ma quello che scrivo resterà oltre me. È un lascito immateriale che accoglie i miei ricordi...