Mi si sgranano gli occhi mentre mastico la durezza delle tue parole. Tu percepisci la scia della mia perplessità ad imprimermi il volto che hai giudicato sgradevole, ma resti indifferente.
Dici che non t'importa, che il modo in cui reagisco non è un tuo problema. Questo mondo mi spaventa, perchè in questo mondo ci sei tu, c'è un altro che la pensa come te, e un'altra ancora e ancora e ancora. E questo pensiero mi tormenta, più di quanto lo faccia tu.
Dicono che avere opinioni diverse sia una ricchezza, eppure mi sento vuota dopo questo dialogo che mi ha macchiato il cervello. È così difficile farmi capire, così difficile capirti. Non ci capiremo mai, non ci accetteremo mai. Perchè i nostri occhi sono diversi, e sono diversi anche i nostri cuori, i nostri valori, il nostro concetto di essere umani.
Mi ferisce la tua freddezza, il modo in cui hai accettato di vivere in un mondo duro che ti ha reso incapace di ragionare con i sentimenti, ma sempre e solo con la testa. Mi dispiace perchè ti sei perso, perchè forse sei stato anche tu un bambino privato delle speranze, cresciuto nel valore della scientificità e nient'altro, che ha dimenticato quello che sente ricorrendo a ciò che si ritiene oggettivo pensare.
Hai fatto della cultura la tua fortezza, ma essere acculturati non rende emotivamente intelligenti. Hai imparato l'anatomia, la psicologia, la medicina, l'astrologia, ma ti sei perso la lezione sull'umanità e questa mancanza grava sulle tue spalle inconsapevoli, ma soprattutto si accumula sulla pelle delle tue mani con cui metaforicamente hai schiaffeggiato me.
Perchè le tue parole sono state la violenza che molte persone subiscono ogni giorno, sono state la vergogna che mi hanno riempito lo stomaco all'idea di condividere il mio posto nel mondo con qualcuno che contribuisce a renderlo peggiore, senza la piena consapevolezza di star facendo questo o con fin troppe cattive intenzioni.
Perchè credi in qualcosa che mi ferisce, perchè credi che sia colpa mia se mi ferisce, perchè credi che io sia debole quando sono solo stanca.
Penso a cosa sia successo, a cosa renda neri i cuori più oscuri, vorrei scuotere e scrollare questa cattiveria dall'anima, perchè vedere l'umanità crollare senza far nulla mi fa sentire maledettamente inutile.
Non riesco a dormire stanotte, i tuoi pensieri sono gli artefici della mia malinconia.
E mi dispiace se non sono riuscita a convincerti, se non sono riuscita ad aprire gli occhi a te, mentre tu provavi erroneamente ad aprirli a me.
Non ce l'ho fatta a farti pensare di poter essere diverso e forse migliore.
Questa sera prego ancora che ci possa essere un mondo migliore e spero che un giorno tu possa capire che essere sinceri non significa essere crudeli e quello che decidiamo di fare o dire è anche una nostra responsabilità, non solo un problema degli altri.
Di te, sconosciuto, ho conosciuto solo questo e chissà cos'altro si nasconde nei baratri della tua mente risoluta.
E non ti dimenticherò, non per darti un'importanza che non meriti, ma per ricordarmi che non si aiutano le persone sbattendogli contro verità a tua detta oggettive, ma con la gentilezza, la presenza, la cura. E che non sia ipocrisia, menzogna o carineria, ma sempre e solo umanità, rispetto e volontà di rendere questo mondo l'unico in cui valga la pena continuare a sperare di poter fare tanto bene con poco e mai male per nulla.
Saluti da una sconosciuta.
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Fragmenta - Oltre Me
Short StoryPoesie, racconti, pensieri. Piccoli frammenti sparsi di esistenza. Quando scrivo mi ritrovo. Questa raccolta è il mio testamento poetico. Un giorno morirò, ma quello che scrivo resterà oltre me. È un lascito immateriale che accoglie i miei ricordi...