Angoscia

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Angoscia
/an·gò·scia/
Sostantivo femminile
Oppressione dello spirito che può nascere da uno stato di dubbio tormentoso o di profonda inquietudine oppure da paura, dolore o pietà, esasperati da particolare sensibilità.

Ho dato un nome alla forma dei miei occhi quando fisso le crepe disordinate del soffitto bianco latte. Le braccia lungo i fianchi, le mani scomposte sul grembo. Il letto è morbido, ma quei momenti sono duri.
La mia schiena riposa dritta, ma in realtà è curva, schiacciata. Sfrego la testa sul cuscino, profuma di lacrime perdute.
Il soffitto non è più così nitido.
Il vuoto mi riempie lo stomaco, ma esso non si riempie mai.
Può fare male l'inesistenza?

Ho dato un nome alla forma dei miei occhi quando sono bassi, sfiorano la terra, ripercorrono i confini di un pavimento, dell'asfalto, del terriccio, delle mattonelle. Quando scelgono di non posarsi su altro, troppo stanchi per provare qualcosa. Mi lascio scivolare tutto intorno, incapace di affrontare tutto in faccia. E mi perdo i dettagli, i colori, i profumi. È come sfrecciare ad alta velocità e notare solo il susseguirsi di linee e puntini neri, senza la bellezza dell'aria sul viso.
È correre, ma rimanere immobile.

Ho dato un nome alla forma dei miei occhi quando sono delusi, quando provano imbarazzo, quando si sentono inadeguati, quando sono spaventati. Preferiscono restare chiusi, al riparo dietro le palpebre serrate. S'illudono di non poter essere raggiunti quando sguazzano in una voragine di oscurità. Le lacrime scivolano lo stesso, non basta una parete per trattenerle. Sono piccole, sottili, mute.
Non è quasi mai un pianto esplosivo. Dopotutto la lava più pericolosa è quella che lambisce la terra silenziosamente. Nessuno la sente e quando la percepisci sei già cenere spiaccicata su un muro.

Ho dato un nome alla forma dei miei occhi quando scorgono qualcosa di doloroso o, al contrario, qualcosa di meraviglioso. Il dolore fa male perchè esiste e colpisce continuamente, la meraviglia fa male perchè è lontana, rara, sfuggente.

Ho sempre avuto un cuore troppo grande e degli occhi troppo piccoli. Occhi troppo vigili e un cuore troppo fragile.

Fragmenta - Oltre MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora